S. Messa Quotidiana Registrata a Cristo Re Martina F. Mese di Novembre 2010 Pubblicata anche su YOUTUBE
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dal 17 Aprile al 24 Aprile 2011
10a SETTIMANA MONDIALE della Diffusione in Rete Internet nel MONDO de " i Quattro VANGELI " della CHIESA CATTOLICA , Matteo, Marco, Luca, Giovanni, testi a lettura affiancata scarica i file clicca sopra Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo |
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Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-09-14 ad oggi 2010-10-10 Sintesi (Più sotto trovate gli articoli)SANTA MESSA REGISTRATA QUOTIDIANA e SANTO di OGGI dalla CHIESA di CRISTO RE di MARTINA FRANCA (TARANTO) ITALY dei FRATI MINORIPadre Antonio Mariggiò Parroco, Padre Daniele Picchierri Vicario, Padre Anselmo Raguso Decano, Padre Eugenio Caputi Resp. Migrantes Testimoni di CRISTO con oltre 250 anni di Vita Consacrata dei ns. Padri Francescani Su Sito Internet http://www.cristo-re.eu Pubblicata anche su YOUTUBE http://www.youtube.com/user/dalessandrogiacomo |
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17 al 4 Aprile 2011 10a SETTIMANA MONDIALE Diffusione in Rete Internet de " i Quattro Vangeli della " Chiesa Cattolica, Matteo Marco Luca Giovanni , testi a lettura affiancata scarica cliccando sopra Manda 1 e-mail al giorno ad Amici con i files che scaricate gratuitamente cliccando sopra a: Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo Scarica i files x l'ascolto della lettura dei Vangeli, Atti Apost. |
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CristoRe09/10/08 S.Messa 1. 2. 3. .4. e ConcertoGr.Mus.Consolata 5. 6. 7. 8. 9. 10. |
Cristo Re 16/0310 Ministro Provinciale P. Tommaso Leopizzi S. Messa |
Padre Antonio Mariggiò Parroco ..1.. ..2.. ..3.. ..4.. ..5.. |
AUGURI 2010 da P. D. Picchierri e da Frati Cristo Re | Il Messaggio di P. Anselmo Raguso Auguri 2009 PACE e AMORE |
27/12/09 Cristo Re Martina Corale Rumena CantiNatale 1MSR. 2MSR. 3MSR. 4MSR. |
S. MESSA 29-03-2010 Convento di Via S.Felice Martina 1. 2. 3. 4. 5. 6. |
TA Concattedrale Celebeb. Eucaristica 26/09/08 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.7 |
Torino Chiesa della Visitazione S. Messa Mons. Calcagno 08/05/09 .1. .2. .3. TO Video Clips |
S. Messa da S. Maria Ausiliatrice Rimini 8 Giug.2010 1. 2. 3. .4. 5. 6. |
SANTA MESSA DI OGGI
Il Messale dal sito internet : http://www.lachiesa.itIl
SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it
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S. MESSA di OGGI 10 OttobreIl Messale dal sito internet
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CHIESA di CRISTO RE MARTINA FRANCA - 10 Ottobre 2010 Conclusione FESTEGGIAMENTI in ONORE di SAN FRANCESCO Funzione Religiosa Presieduta dal Padre Provinciale della Provincia di Lecce Padre Tommaso Leopizzi Concelebrazione di Padre Antonio Mariggiò Parroco, Padre Daniele Picchierri Vic. , Padre Eugenio Caputi Resp. MIGRANTES Per Vedere la S. Messa vai sul sito http://www.cristo-re.eu oppuresu YouTube http://www.youtube.com/user/dalessandrogiacomo oppure clicca clicca su1a Parte : http://www.youtube.com/watch?v=k9KPks91OfE 2a Parte : http://www.youtube.com/watch?v=LgcZ9BPjU_c3a Parte : http://www.youtube.com/watch?v=2BeRHkFe0rw 4a Parte : http://www.youtube.com/watch?v=I6UsxJYfmlk5a Parte : Festeggiamenti http://www.youtube.com/watch?v=PBygW2hR83U
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SANTA MESSA del 10 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Tommaso Leopizzi Ministro P.le, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Antonio Mariggiò Parroco, Padre Daniele Picchierri Vic.
Ministranti Ragazzi della Parrocchia
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itXXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde
Colletta
Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia,
Signore,
perché, sorretti dal tuo paterno aiuto,
non ci stanchiamo mai di operare il bene.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 2Re 5,14-17 Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: "Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo". Quello disse: "Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò". L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
Allora Naamàn disse: "Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore".
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 97 Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Seconda lettura 2Tm 2,8-13 Se perseveriamo, con lui anche regneremo.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,
ricòrdati di Gesù Cristo,
risorto dai morti,
discendente di Davide,
come io annuncio nel mio vangelo,
per il quale soffro
fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (1Ts 5,18)
Alleluia, alleluia.
In ogni cosa rendete grazie:
questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Alleluia.
Vangelo
Lc 17,11-19
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: "Gesù, maestro, abbi pietà di noi!". Appena li vide, Gesù disse loro: "Andate a presentarvi ai sacerdoti". E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: "Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?". E gli disse: "Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!".
Parola del Signore
URL
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Celebra Padre Tommaso Leopizzi Ministro P.le, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Antonio Mariggiò Parroco, Padre Daniele Picchierri Vic.
Ministranti Ragazzi della Parrocchia
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itCommento al Vangelo
URL
http://www.youtube.com/watch?v=LgcZ9BPjU_cCODICE DA IMPORTARE
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Celebra Padre Tommaso Leopizzi Ministro P.le, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Antonio Mariggiò Parroco, Padre Daniele Picchierri Vic.
Ministranti Ragazzi della Parrocchia
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio ci chiama alla salvezza e alla gioia autentica, e ci chiede di riconoscere come figli l’amore ch’egli ci dona.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, guidaci alla fonte del tuo amore.
1. Perché la consapevolezza della tua misericordia ci unisca fra noi al di là delle nostre differenze. Preghiamo.
2. Perché impariamo la difficile arte della riconoscenza. Preghiamo.
3. Perché la nostra fede superi sempre il nostro fallimento. Preghiamo.
4. Perché non ci accontentiamo del successo nella vita, ma miriamo alla realizzazione della vita. Preghiamo.
O Padre, la tentazione di dimenticare che la salvezza è dono immeritato e gratuito è sempre in agguato. Donaci un cuore capace di gratitudine e sollecito verso i nostri fratelli che hanno bisogno, come noi, della tua misericordia. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)
Preghiera dopo la comunione
Padre santo e misericordioso,
che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questa partecipazione al suo sacrificio
donaci di comunicare alla sua stessa vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=2BeRHkFe0rwCODICE DA IMPORTARE
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Celebra Padre Tommaso Leopizzi Ministro P.le, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Antonio Mariggiò Parroco, Padre Daniele Picchierri Vic.
Ministranti Ragazzi della Parrocchia
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio ci chiama alla salvezza e alla gioia autentica, e ci chiede di riconoscere come figli l’amore ch’egli ci dona.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, guidaci alla fonte del tuo amore.
1. Perché la consapevolezza della tua misericordia ci unisca fra noi al di là delle nostre differenze. Preghiamo.
2. Perché impariamo la difficile arte della riconoscenza. Preghiamo.
3. Perché la nostra fede superi sempre il nostro fallimento. Preghiamo.
4. Perché non ci accontentiamo del successo nella vita, ma miriamo alla realizzazione della vita. Preghiamo.
O Padre, la tentazione di dimenticare che la salvezza è dono immeritato e gratuito è sempre in agguato. Donaci un cuore capace di gratitudine e sollecito verso i nostri fratelli che hanno bisogno, come noi, della tua misericordia. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, le nostre offerte e preghiere,
e fa’ che questo santo sacrificio,
espressione perfetta della nostra fede,
ci apra il passaggio alla gloria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla. (Sal 34,11)
Preghiera dopo la comunione
Padre santo e misericordioso,
che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio,
per questa partecipazione al suo sacrificio
donaci di comunicare alla sua stessa vita.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it San Daniele Comboni Vescovo 10 Ottobre
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San Daniele Comboni Vescovo
10 ottobre
Limone del Garda (Brescia), 15 marzo 1831 - Khartum (Sudan), 10 ottobre 1881
Nacque a Limone sul Garda il 15 marzo 1831, venne educato a Verona, e si forma in una orbita culturale Mitteleuropea; morto a Khartoum in Sudan il 10 ottobre 1881, appartiene in pieno alla storia del movimento missionario, rinvigoritosi grazie alla sua opera, concretizzando di fatto quel risveglio apostolico che - iniziato nel secolo XIX - arriverà sino a noi. Stratega della nuova missionarietà in Africa, Comboni è l'apostolo della Nigrizia, e considera la fede come l'unica arma con cui è possibile restituire agli africani la propria dignità. Daniele Comboni è stato proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II il 17 marzo 1996 e da lui canonizzato il 5 ottobre 2003.
Etimologia: Daniele = Dio è il mio giudice, dall'ebraico
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: Nella città di Khartum in Sudan, san Daniele Comboni, vescovo, che fondò l’Istituto per le Missioni Africane e, nominato vescovo in Africa, si prodigò senza mai lesinare energie nel predicare il Vangelo in quelle regioni e nel prendersi in tutti i modi cura della dignità degli esseri umani.
Ascolta da RadioRai:
Autunno 1857: partono per il Sudan cinque missionari mandati da don Nicola Mazza di Verona, educatore ed evangelizzatore. Fine 1859: tre di essi sono già morti, due rifugiati al Cairo, e a Verona torna sfinito il quinto. È Daniele Comboni, unico superstite degli otto figli dei giardinieri Luigi e Domenica, sacerdote dal 1854. Riflette a lungo su quel disastro e su tanti altri, giungendo a conclusioni che saranno poi la base di un "Piano", redatto nel 1864 a Roma. In esso Comboni chiede che tutta la Chiesa si impegni per la formazione religiosa e la promozione umana di tutta l’Africa. Il "Piano", con le sue audaci innovazioni, è lodatissimo, ma non decolla. Poi, per avversioni varie e per la morte di don Mazza (1865), Comboni si ritrova solo, impotente.
Ma non cambia. Votato alla "Nigrizia", ne diventa la voce che denuncia all’Europa le sue piaghe, a partire dallo schiavismo, proibito ufficialmente, ma in pratica trionfante. Quest’uomo che sarà poi vescovo e vicario apostolico dell’Africa centrale, vive un duro abbandono, finché il sostegno del suo vescovo, Luigi di Canossa, gli consente di tornare in Africa nel 1867, con una trentina di persone, fra cui tre padri Camilliani e tre suore francesi, aiuti preziosi per i malati. Nasce al Cairo il campo-base per il balzo verso Sud. Nascono le scuole. E proprio lì, nel 1869, molti personaggi venuti all’inaugurazione del Canale di Suez scoprono la prima novità di Comboni: non solo ragazzi neri che studiano, ma maestre nere che insegnano. Inaudito. Ma lui l’aveva detto: "L’Africa si deve salvare con l’Africa".
Poi si va a Sud: Khartum, El-Obeid, Santa Croce... Lui si divide tra Africa ed Europa, ha problemi interni duri. Ma "nulla si fa senza la croce", ripete. Una croce per tutte: il suo confessore lo calunnia, e Comboni continua a fare la sua confessione a lui. Un leone che sa essere dolce. Uno che per gli africani è già santo, che strapazza i pascià, combatte gli schiavisti e serve i mendicanti. Da lui l’africano impara a tener alta la testa. Nell’autunno 1881 riprendono le epidemie: vaiolo, tifo fulminante, con strage di preti e suore in Khartum desolata. Comboni assiste i morenti, celebra i funerali, e infine muore nella casa circondata da una folla piangente. Ha 50 anni.
Poco dopo scoppia la rivolta anti-egiziana del Mahdi, che spazza via le missioni e distrugge la tomba di Comboni (solo alcuni resti verranno in seguito portati a Verona). Dall’Italia, dopo la sua morte, si chiede ai suoi di venir via, di cedere la missione. Risposta dall’Africa: "Siamo comboniani". E non abbanonano l’Africa. Ci sono anche ai giorni nostri, in Africa e altrove. Ne muoiono ancora oggi. Intanto il Sudan ha la sua Chiesa, i suoi vescovi. E ora il suo patrono: Giovanni Paolo II ha proclamato beato Daniele Comboni nel 1996.
E' stato canonizzato a Roma da Giovanni Paolo II il 5 ottobre 2003.
Autore: Domenico Agasso
Fonte: Famiglia Cristiana
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
10 ottobre
92050 > Beata Angela Maria (Sofia Camilla) Truszkowska 10 ottobre MR
92514 > Santi Cassio e Fiorenzo Martiri 10 ottobre MR
90472 > San Cerbonio (Cerbone) di Populonia Vescovo 10 ottobre MR
73870 > San Chiaro di Nantes Vescovo 10 ottobre MR
73950 > San Daniele Comboni Vescovo 10 ottobre MR
73850 > San Daniele e compagni Martiri a Ceuta 10 ottobre MR
94970 > Beato Demetrio d'Albania Terziario francescano 10 ottobre
93057 > Beato Edoardo Detkens Sacerdote e martire 10 ottobre MR
93017 > Santi Eulampio ed Eulampia Martiri 10 ottobre MR
90473 > Beato Galeotto Roberto Malatesta Confessore 10 ottobre
92611 > San Gereone e Compagni Martiri 10 ottobre MR
92967 > San Giovanni di Bridligton Sacerdote 10 ottobre MR
93096 > Beato Leone Wetmanski Vescovo e martire 10 ottobre MR
92490 > San Paolino di York 10 ottobre MR
73860 > San Pinito di Cnosso Vescovo 10 ottobre MR
94642 > Beato Ponzio de Barellis Mercedario 10 ottobre
73890 > Santa Tanca Martire 10 ottobre MR
73910 > Santa Teodechilde (Telchilde) Badessa 10 ottobre MR
73900 > Beato Ugo di Macon Vescovo 10 ottobre
92659 > Santi Vittore e Malloso Martiri 10 ottobre MR
SANTA MESSA del 09 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. MIGRANTES, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itSabato della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Gal 3,22-29 Tutti voi siete figli di Dio mediante la fede.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché la promessa venisse data ai credenti mediante la fede in Gesù Cristo.
Ma prima che venisse la fede, noi eravamo custoditi e rinchiusi sotto la Legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la Legge è stata per noi un pedagogo, fino a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Sopraggiunta la fede, non siamo più sotto un pedagogo.
Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. Se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 104 Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
Cantate al Signore, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.
Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.
Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.
Canto al Vangelo (Lc 11,28)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano.
Alleluia.
Vangelo
Lc 11,27-28
Beato il grembo che ti ha portato! Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: "Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!".
Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".
Parola del Signore
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SANTA MESSA del 09 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. MIGRANTES, sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Il Signore esalta Maria sua madre, perché ha ascoltato e osservato la parola di Dio, prestando ad essa l'obbedienza della fede. Ripetiamo insieme con la Vergine.``Si faccia di noi, Signore, secondo la tua parola.````Perché la Chiesa, nel suo pensare e nel suo agire, sia docile allo Spirito Santo e si confermi sempre più a Cristo e alla sua parola, fonte della vera beatitudine. Preghiamo:``Perché gli uomini conoscano il Signore, accogliendo le parole e gli avvenimenti nei quali si è rivelato. Preghiamo:``Perché coloro che sono attirati dall'applauso e dal successo, comprendano che la vera approvazione viene da Dio e dalla propria coscienza. Preghiamo:``Perché la nostra comunità legga i propri avvenimenti e quelli del mondo alla luce del vangelo, e sgorga in essi la presenza di Dio, costruttore della storia. Preghiamo:``Perché la Vergine santissima sia amata e venerata come madre della Chiesa e imitata come modello di ogni autentico cammino di fede. Preghiamo:``Perché i cristiani testimonino ciò che hanno contemplato nella parola di Dio.``Per tutte le donne che hanno dato alla luce dei figli.````O Dio, che ti sei rivelato al mondo illuminando con la tua presenza e trasformandolo con la morte e risurrezione del tuo Figlio, fà che riconosciamo in Cristo la tua parola incarnata e lo accogliamo con gioia nella nostra vita. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato d’offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)
Preghiera dopo la comunione
La comunione a questo sacramento
sazi la nostra fame e sete di te, o Padre,
e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
URL
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it San Giovanni Leonardi Sacerdote 9 Ottobre
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San Giovanni Leonardi Sacerdote
9 ottobre - Memoria Facoltativa
Diecimo, Lucca, 1541 - Roma, 9 ottobre 1609
Nato a Diecimo, nella lucchesia, nel 1541 Giovanni Leonardi a 26 anni fa il farmacista. Quando la prospera repubblica viene colpita da una grave crisi decide di soccorrere i poveri e l'esperienza lo porta a diventare prete nel 1572. Ama l'insegnamento, lo fa prima con i bambini e poi con gli adulti. Nel 1574 fonda la famiglia religiosa dei "Chierici regolari della madre di Dio" e diventa un protagonista della riforma cattolica. A Lucca cominciano a non amarlo e così, nel 1584 mentre si trova a Roma, viene bandito in perpetuo dalla sua città perché disturba l'ordine pubblico e manca di rispetto all'autorità costituita. A Roma, però, cresce il suo prestigio e Clemente VIII lo manda a riordinare congregazioni religiose e riformare monasteri. Muore a Roma nel 1609 e viene proclamato santo da Pio XI nel 1938. (Avvenire)
Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico
Martirologio Romano: San Giovanni Leonardi, sacerdote, che a Lucca abbandonò la professione di farmacista da lui esercitata, per diventare sacerdote. Fondò, quindi, l’Ordine dei Chierici regolari, poi detto della Madre di Dio, per l’insegnamento della dottrina cristiana ai fanciulli, il rinnovamento della vita apostolica del clero e la diffusione della fede cristiana in tutto il mondo, e per esso dovette affrontare molte tribolazioni. Pose a Roma le fondamenta del Collegio di Propaganda Fide e morì in pace in questa città, sfinito dal peso delle sue fatiche.
Ascolta da RadioVaticana:
Ascolta da RadioMaria:
A 26 anni è farmacista in Lucca, la prospera repubblica colpita poi da una grave crisi. Giovanni Leonardi soccorre i poveri lavorando con il sodalizio dei "Colombini". L’esperienza lo porta a diventare prete nel 1572. Un prete targato Trento: cioè con la passione per l’insegnamento religioso, prescritto dal Concilio concluso nel 1563. Incomincia insegnando ai bambini, poi il vescovo gli affida la catechesi degli adulti. Redige un apprezzato catechismo. Fonda la "Compagnia della dottrina cristiana" per laici. Nel 1574 dà vita alla famiglia religiosa detta poi dei "Chierici Regolari della Madre di Dio". Diventa un protagonista della riforma cattolica.
Ma in Lucca ogni novità insospettisce. Non piace ad ambienti vicini alla riforma protestante. Ma disturba pure certo clero che non ama la riforma cattolica. Così, nel 1584 – durante un soggiorno a Roma – lui si trova bandito in perpetuo da Lucca. Chiede spiegazioni e gli rispondono che disturba l’ordine pubblico e manca di rispetto all’autorità costituita. C’è pure chi lo dice mandato dall’Inquisizione... Arrivano poi le inquietudini e le divisioni tra i suoi stessi religiosi. Ma nell’insieme la comunità resiste a questa prova, mentre a Roma cresce il prestigio del suo capo: Clemente VIII lo manda a riordinare congregazioni religiose, a riformare monasteri, a liquidare controversie.
Con Giovanni Vivés, promuove nel 1603 quello che sarà poi il Collegio Urbano di Propaganda Fide: l’evangelizzatore di Lucca ha ormai per orizzonte il mondo. I suoi "Chierici" già nel 1601 hanno aperto una loro casa a Roma, dove li chiameranno "Leonardini". Sempre a Roma conclude la sua esistenza Giovanni. Il corpo, sepolto dapprima a S. Maria di Portico, verrà poi trasferito a S. Maria in Campitelli. Qui c’è tuttora la casa generalizia dell’Ordine "leonardino". Giovanni Leonardi sarà beatificato da Pio IX nel 1861 e proclamato santo da Pio XI nel 1938.
Autore: Domenico Agasso
Fonte: Famiglia Cristiana
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
9 ottobre
29450 > San Dionigi e compagni Vescovo e martiri 9 ottobre - Memoria Facoltativa MR
29500 > San Giovanni Leonardi Sacerdote 9 ottobre - Memoria Facoltativa MR
73750 > Sant' Abramo Patriarca d'Israele 9 ottobre MR
92816 > Santi Andronico e Atanasia Sposi 9 ottobre
90169 > Beati Leccetani 9 ottobre
73740 > San Bernardo di Rodez Abate 9 ottobre MR
91167 > San Deusdedit (Diodato, Deodato) di Montecassino Abate venerato a Sora 9 ottobre MR
69900 > San Diodoro, Diomede e Didimo Martiri 9 ottobre MR
29450 > San Dionigi e compagni Vescovo e martiri 9 ottobre - Memoria Facoltativa MR
90193 > San Donnino (o Donino) di Città di Castello Eremita 9 ottobre MR
90229 > San Donnino di Fidenza Martire 9 ottobre MR
91415 > San Gemino Anacoreta 9 ottobre
29500 > San Giovanni Leonardi Sacerdote 9 ottobre - Memoria Facoltativa MR
73690 > San Gisleno (Gisileno), Lamberto e Bernero Monaco 9 ottobre MR
73730 > San Guntero Eremita 9 ottobre MR
91625 > Santi Innocenzo dell’Immacolata (Emanuele Canoura Arnau) ed 8 compagni Religiosi e martiri 9 ottobre MR
73695 > San Luigi (Ludovico) Bertran Domenicano 9 ottobre MR
73710 > Santa Publia di Antiochia 9 ottobre MR
73720 > San Sabino Eremita 9 ottobre MR
SANTA MESSA del 08 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. MIGRANTES, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itVenerdì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Gal 3,7-14 Quelli che vengono dalla fede sono benedetti insieme ad Abramo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, riconoscete che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede. E la Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato i pagani per la fede, preannunciò ad Abramo: "In te saranno benedette tutte le nazioni". Di conseguenza, quelli che vengono dalla fede sono benedetti insieme ad Abramo, che credette.
Quelli invece che si richiamano alle opere della Legge stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: "Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della Legge per metterle in pratica". E che nessuno sia giustificato davanti a Dio per la Legge risulta dal fatto che il giusto per fede vivrà. Ma la Legge non si basa sulla fede; al contrario dice: "Chi metterà in pratica queste cose, vivrà grazie ad esse".
Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della Legge, diventando lui stesso maledizione per noi, poiché sta scritto: "Maledetto chi è appeso al legno", perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse ai pagani e noi, mediante la fede, ricevessimo la promessa dello Spirito.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 110 Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,…
Canto al Vangelo (Gv 12,31-32)
Alleluia, alleluia.
Vangelo
Lc 11,15-26
Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: "È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni". Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: "Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito". Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima".
Parola del Signore
URL
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Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. MIGRANTES, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Con parole e opere Gesù annuncia il regno di Dio ove abitano soltanto la giustizia, la pace e l'amore. Preghiamo insieme e diciamo:
Venga il tuo regno, Signore.
O Signore, rafforza la fede della tua Chiesa nel mistero dell'incarnazione di Cristo, perché resti sempre aperta ai valori del cielo e presente nelle realtà della terra. Preghiamo:
O Signore, aiutaci a comprendere che la fede in te non consiste principalmente nell'osservare un codice di leggi, ma nel vivere con Cristo, morto e risorto per noi. Preghiamo:
O Signore, purifica la nostra fede da ogni paura o falso timore di te. Facci comprendere che il tuo è il regno della vera libertà, nel quale ritroviamo la nostra purezza originaria. Preghiamo:
O Signore, rendici consapevoli dell'importanza della preghiera e del digiuno, per rafforzare lo spirito e non soccombere alla tentazione del Maligno. Preghiamo:
O Signore, con il battesimo siamo diventati figli della luce e nuove creature; fà che, gioiosamente consapevoli di questa realtà, respingiamo ogni suggestione del male. Preghiamo:
Per chi è scoraggiato dal dilagare del male nel mondo.
Perché l'eucaristia sia la nostra forza nella lotta contro il male.
O Dio, che in Abramo ci hai scelti a vivere secondo la fede, e in Cristo ci hai liberati dalla schiavitù della legge, mantienici sempre fedeli alla tua alleanza, e non permettere che le forze del male prevalgano su di noi. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato d’offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)
Preghiera dopo la comunione
La comunione a questo sacramento
sazi la nostra fame e sete di te, o Padre,
e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it Sant'UGO da Genova 8 Ottobre
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Sant' Ugo da Genova Religioso dell'Ordine di Malta
8 ottobre
Sec. XIII
Cappellano dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme " i Cavalieri di Malta ", Ugo visse tra il XII e il XIII secolo e resse il complesso di San Giovanni di Pré, conosciuto come la Commenda di San Giovanni di Pré, a Genova, proprio davanti al porto. Qui sorge tuttora la chiesa di San Giovanni di Prè, dove Ugo venne sepolto intorno al 1230. La chiesa inferiore dell'antico e importante edificio sacro è a lui dedicata. Di spirito umile, Ugo compì diversi miracoli legati all'acqua. Due di essi simili addirittura a quelli compiuti da Mosè e Gesù: fece scaturire infatti l'acqua da una roccia (per consentire alle lavandaie di un ospedale di lavare la biancheria dei malati) e tramutò il liquido in vino. E in un'occasione salvò una nave in pericolo al largo della città ligure. (Avvenire)
Martirologio Romano: A Genova, sant’Ugo, religioso, che, dopo aver prestato a lungo servizio come soldato in Terra Santa, rifulse per bontà e carità verso gli indigenti come maestro della Commenda dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme in questa città.
Di Sant'Ugo, oggi festeggiato a Genova si tramanda un miracolo che fa coppia, addirittura!, con quello di Mosè, il quale fece scaturire acqua da una roccia, percotendola con la sua verga, quando Israele si trovava nell'assetato deserto del Sinai.
Mosè aveva fatto scaturire l'acqua miracolosa per dissetare il suo popolo; Sant'Ugo da Genova, con una sfumatura più affettuosa di carità, aveva sprigionato l'acqua per consentire alle lavandaie di un ospedale di lavare la biancheria dei malati poveri.
Ugo nacque a Castellazzo Bormida (Alessandria) e visse a Genova tra il XII e il XIII secolo. Era cappellano dell'Ordine religioso e cavalleresco, di San Giovanni di Gerusalemme fondato un secolo prima con intenti soprattutto militari, per combattere contro gli infedeli Mussulmani. In realtà i Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme furono respinti dai Mussulmani e obbligati a lasciare l'Oriente, rifugiandosi prima nell'isola di Rodi, poi in quella di Malta. Il ben noto Ordine dei Cavalieri di Malta ebbe origine da questa emigrazione, nell'isola mediterranea, degli antichi combattenti cristiani.
Come cappellano della Commenda genovese, Sant'Ugo non impugnò mai armi di difesa e di offesa, e i suoi combattimenti, come già abbiamo detto, si svolsero soprattutto sotto il vessillo fiammante della carità.
Si racconta che una volta le sue preghiere riuscirono a salvare dal naufragio una nave in pericolo, al largo delle coste genovesi. Un'altra volta un suo miracolo ebbe di nuovo come protagonista l'acqua, mutata in vino durante un convivio. E se quello della fonte prodigiosa Io rendeva simile a Mosè, questo secondo miracolo ricalcava addirittura quello di Gesù alle nozze di Cana, con la prodigiosa conversione dell'acqua in vino.
Piccolo di statura, magro, con un cilicio sulla carne, Sant'Ugo era noto e caro ai genovesi anche per il suo spirito di mortificazione e per la sua grande modestia, contrastante con lo spirito di superbia dei secolo, che non risparmiava neppure quei Cavalieri, quasi sempre di origine aristocratica, di cui egli era zelante cappellano.
A Genova, a pochi passi dal porto, esiste ancora la chiesa di San Giovanni di Prè, sulla piazzetta della Commenda, accanto alla loggia dei Commendatori Gerosolimitani. R l'antica chiesa presso la quale visse il cappellano dell'Ordine cavalleresco, e nella quale Sant'Ugo venne sepolto dopo la sua morte, verso il 1230.
Con lui, vittorioso nella più meritoria delle battaglie, i Cavalieri di Gerusalemme conquistavano per il loro blasone un titolo di gloria più chiaro e più durevole delle incerte imprese militari e politiche, anche se combattute per la fede e ispirate dal desiderio di convertire gli infedeli alla verità.
La Diocesi di Genova ne celebra il culto il 19 ottobre.
Fonte: Archivio Parrocchia
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
8 ottobre
95140 > Santa Benedetta di Origny-sur-Oise Martire 8 ottobre
73570 > Sant' Evodio di Rouen Vescovo 8 ottobre MR
73560 > San Felice di Como Vescovo 8 ottobre MR
73590 > Beati Giovanni Adams, Roberto Dibdale e Giovanni Lowe Martiri 8 ottobre MR
91207 > Beato Marzio Eremita in Umbria 8 ottobre
93663 > Sante Palazia e Laurenzia Martiri 8 ottobre
73550 > Santa Pelagia 8 ottobre MR
73580 > Santa Ragenfreda (Ragenfrida) Badessa 8 ottobre MR
73575 > Santa Reparata di Cesarea di Palestina Martire 8 ottobre MR
90463 > Santa Taisia (Taide) Penitente 8 ottobre
90466 > Sant' Ugo da Genova Religioso dell'Ordine di Malta 8 ottobre MR
SANTA MESSA del 07 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Antonio Mariggiò Parroco, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itBeata Maria Vergine del Rosario
Le Letture di oggi sono tratte dal Nuovo Lezionario,
Grado della Celebrazione: Memoria Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Ave, Maria, piena di grazia: il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno. (Lc 1,28.42)
Colletta
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre;
tu, che nell’annunzio dell’angelo
ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce,
con l’intercessione della beata Vergine Maria,
guidaci alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Gal 3,1-5 È per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede?
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso!
Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d’intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano!
Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?
Parola di Dio
Salmo responsoriale Lc 1 Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato il suo popolo.
Ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
come aveva detto
per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo.
Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza.
Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
Canto al Vangelo (At 16,14)
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.
Vangelo
Lc 11,5-13
Chiedete e vi sarà dato.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
"Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: "Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli", e se quello dall’interno gli risponde: "Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani", vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!".
Parola del Signore
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SANTA MESSA del 07 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Antonio Mariggiò Parroco, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Il Signore ci incoraggia ad essere fiduciosi. Chiediamogli dunque con insistenza ciò che ci serve, disponibili sempre a fare la sua volontà. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
Per la Chiesa di Cristo, perché non ponga la fiducia nel valore delle sue opere, ma unicamente in Gesù Cristo, crocifisso e risorto per noi. Preghiamo:
Per tutti gli uomini di buona volontà, perché siano costanti nell'operare il bene e non si lascino scoraggiare o intimorire dalla effimera prosperità di chi opera il male. Preghiamo:
Per coloro che incontrano difficoltà nella preghiera, perché trovino nelle parole di Cristo, un incoraggiamento a non desistere, ma ad affrontare i momenti di aridità e di vuoto con pazienza e perseveranza. Preghiamo:
Per i dubbiosi, gli incerti, gli angosciati, perché Gesù di Nazaret li aiuti a superare la sfiducia e la diffidenza nel riconoscimento delle ricchezze del proprio essere. Preghiamo:
Per noi qui riuniti, perché il Padre celeste ci conceda la luce e la forza del suo Spirito, e ci renda capaci di gustare la verità e gioire nel compimento del bene. Preghiamo:
Per chi non ha ancora sentito l'esigenza di pregare il Padre.
Per chi dubita che la sua preghiera non venga ascoltata.
O Padre, che hai inviato nella Chiesa il tuo Spirito per completare l'opera della redenzione, riempici di te e rendici testimoni credibili e trasparenti dell'amore di Cristo, che è Dio e vive e regna con te per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Padre, rendici degni del sacrificio eucaristico
e fa’ che celebriamo con sincera fede
i misteri del tuo Figlio,
per raccogliere i frutti della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
Prefazio della beata Vergine Maria.
Antifona di comunione
L’angelo disse a Maria:
"Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio
e gli porrai nome Gesù". (Lc 1,31)
Preghiera dopo la comunione
O Dio, nostro Padre, concedi a noi,
che in questo sacramento abbiamo annunziato
la morte e risurrezione del tuo Figlio,
di essere sempre uniti alla sua passione
per condividere la gioia immensa del tuo regno.
Per Cristo nostro Signore.
URL
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it BEATA VERGINE MARIA 7 Ottobre
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Beata Vergine Maria del Rosario
7 ottobre
Questa memoria Mariana di origine devozionale si collega con la vittoria di Lepanto (1571), che arrestò la grande espansione dell'impero ottomano. San Pio V attribuì quello storico evento alla perghiera che il popolo cristiano aveva indirizzato alla Vergine nella forma del Rosario. (Mess. Rom.)
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico
Martirologio Romano: Memoria della beata Maria Vergine del Rosario: in questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio.
Ascolta da RadioVaticana:
Ascolta da RadioRai:
Ascolta da RadioMaria:
Il Rosario è, nato dall'amore dei cristiani per Maria in epoca medioevale, forse al tempo delle crociate in Terrasanta. L'oggetto che serve alla recita di questa preghiera, cioè la corona, è di origine molto antica. Gli anacoreti orientali usavano pietruzze per contare il numero delle preghiere vocali. Nei conventi medioevali i fratelli laici, dispensati dalla recita del salterio per la scarsa familiarità col latino, integravano le loro pratiche di pietà con la recita dei "Paternostri", per il cui conteggio S. Beda il Venerabile aveva suggerito l'adozione di una collana di grani infilati a uno spago. Poi, narra una leggenda, la Madonna stessa, apparendo a S. Domenico, gli indicò nella recita del Rosario un'arma efficace per debellare l'eresia albigese.
Nacque così la devozione alla corona del rosario, che ha il significato di una ghirlanda di rose offerta alla Madonna. Promotori di questa devozione sono stati infatti i domenicani, ai quali va anche la paternità delle confraternita del Rosario. Fu un papa domenicano, S. Pio V, il primo a incoraggiare e a raccomandare ufficialmente la recita del Rosario, che in breve tempo divenne la preghiera popolare per eccellenza, una specie di "breviario del popolo", da recitarsi la sera, in famiglia, poiché si presta benissimo a dare un orientamento spirituale alla liturgia familiare.
Quelle "Ave Maria" recitate in famiglia sono animate da un autentico spirito di preghiera: "E mentre si propaga la dolce e monotona cadenza delle "Ave Maria", il padre o la madre di famiglia pensano alle preoccupazioni familiari, al bambino che attendono o ai problemi che già pongono i figli più grandi. Questo insieme di aspetti della vita familiare subisce allora l'illuminazione del mistero salvifico del Cristo, e viene spontaneo affidarlo con semplicità alla madre del miracolo di Cana e di tutta quanta la redenzione" (Schillebeeckx).
La celebrazione della festività odierna, istituita da S. Pio V per commemorare la vittoria riportata nel 1571 a Lepanto contro la flotta turca (inizialmente si diceva "S. Maria della Vittoria"), il giorno 7 ottobre, che in quell'anno cadeva di domenica, venne estesa nel 1716 alla Chiesa universale, e fissata definitivamente al 7 ottobre da S. Pio X nel 1913. La "festa del santissimo Rosario", com'era chiamata prima della riforma del calendario del 1960, compendia in certo senso tutte le feste della Madonna e insieme i misteri di Gesù, ai quali Maria fu associata, con la meditazione di quindici momenti della vita di Maria e di Gesù.
Autore: Piero Bargellini
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
73450 > Sant' Adalgiso di Novara Vescovo 7 ottobre
93835 > Beate Agnese, Maddalena, Caterina, Bianca e Marianna Monache mercedarie 7 ottobre
73500 > Sant' Augusto di S. Sinforiano Abate 7 ottobre MR
24800 > Beata Vergine Maria del Rosario 7 ottobre - Memoria MR
90465 > San Geroldo di Colonia Pellegrino 7 ottobre
73440 > Beato Giovanni Hunot Martire 7 ottobre MR
94269 > Santa Giulia di Augusta Vergine e martire 7 ottobre
93472 > Beato Giuseppe Llosa Balaguer Diacono e martire 7 ottobre MR
73400 > Santa Giustina di Padova Martire 7 ottobre MR
73410 > San Marcello Martire 7 ottobre MR
90939 > San Marco I Papa 7 ottobre MR
73430 > Beato Martino Cid Abate 7 ottobre MR
94392 > Beati Martiri di Arima 7 ottobre
73420 > San Palladio di Saintes Vescovo 7 ottobre MR
94742 > San Quarto di Capua Vescovo 7 ottobre
91518 > San Rigaldo Martire benedettino ? 7 ottobre
91356 > Santi Sergio e Bacco Martiri in Siria 7 ottobre MR
SANTA MESSA del 06 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Resp. Migrante, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itMercoledì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Gal 2,1-2.7-14 Riconobbero la grazia a me data.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quattordici anni dopo [la mia prima visita], andai di nuovo a Gerusalemme in compagnia di Bàrnaba, portando con me anche Tito: vi andai però in seguito a una rivelazione. Esposi loro il Vangelo che io annuncio tra le genti, ma lo esposi privatamente alle persone più autorevoli, per non correre o aver corso invano.
Visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –, e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. Ci pregarono soltanto di ricordarci dei poveri, ed è quello che mi sono preoccupato di fare.
Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Infatti, prima che giungessero alcuni da parte di Giacomo, egli prendeva cibo insieme ai pagani; ma, dopo la loro venuta, cominciò a evitarli e a tenersi in disparte, per timore dei circoncisi. E anche gli altri Giudei lo imitarono nella simulazione, tanto che pure Bàrnaba si lasciò attirare nella loro ipocrisia.
Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: "Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?".
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 116 Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Canto al Vangelo (Rom 8,15)
Vangelo
Lc 11,1-4
Signore, insegnaci a pregare.
Dal Vangelo secondo Luca
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli".
Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione".
Parola del Signore
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Celebra Padre Eugenio Caputi Resp. Migrante, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Il nostro cuore desidera incontrarsi con Dio, ma non sempre conosciamo quello che egli è gradito. Chiediamogli perciò di ispirarci le parole e gli atteggiamenti per metterci in verità e trasparenza dinanzi a lui, dicendo:
Signore, insegnaci a pregare.
Nella preghiera il dubbio si fa chiarezza, la paura diventa fiducia, l'ansia si trasforma in abbandono. Aiuta tutti gli uomini, Signore, a sperimentare la forza rinnovatrice e benefica della preghiera. Preghiamo:
La Chiesa ha il compito di rivolgere al Padre l'incessante preghiera di Cristo per gli uomini. Aiuta, o Signore, le comunità cristiane a celebrare con fede sempre viva e attuale la liturgia di ogni giorno. Preghiamo:
Quando le forze vengono meno è facile lasciarsi prendere dalla tentazione dell'inutilità. Aiuta, o Signore, gli anziani e i malati a comprendere che la vocazione alla preghiera li rende utili a tutto il mondo. Preghiamo:
La domenica per tanti cristiani è diventata soltanto una possibilità di evasione. Aiutaci, o Signore, a riscoprire il valore della festa come incontro con te nell'eucaristia e nel volto dei fratelli. Preghiamo:
Per coloro che nella Chiesa hanno il coraggio di dire e di ascoltare la verità.
Per i laici che costruiscono e animano la Chiesa.
O Dio onnipotente, che ci hai dato in Gesù Cristo un modello e un maestro di preghiera, fà che seguendo la sua parola e il suo esempio anche noi possiamo entrare in un dialogo filiale con te che sei la sorgente e il fine della nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato d’offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)
Preghiera dopo la comunione
La comunione a questo sacramento
sazi la nostra fame e sete di te, o Padre,
e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Per Cristo nostro Signore
URL
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it San Bruno (Brunone) 6 Ottobre
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San Bruno (Brunone) Sacerdote e monaco
6 ottobre - Memoria Facoltativa
Colonia (Germania), intorno al 1030 - Serra San Bruno (Vibo Valentia), 6 ottobre 1101
Nato in Germania nel 1030 e vissuto poi tra il suo Paese, la Francia e l'Italia, dove morì nel 1101, Bruno o Brunone, professore di teologia e filosofia, sceglie ben presto la strada della vita eremitica. Trova così sei compagni che la pensano come lui e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una località selvaggia detta "chartusia" (chartreuse in francese). Lì si costruiscono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti comunitari. Quando Bruno insegnava a Reims, uno dei suoi allievi era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se lo ritrova papa col nome di Urbano II, che lo sceglie come consigliere. Ottiene da lui riconoscimento e autonomia per il monastero fondato presso Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. In Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia) fonda una nuova comunità. Più tardi, a poca distanza, costruirà un altro monastero per la vita comunitaria. È il luogo accanto al quale sorgeranno poi le prime case dell'attuale Serra San Bruno. (Avvenire)
Etimologia: Bruno = allude al colore della carnagione
Martirologio Romano: San Bruno, sacerdote, che, originario di Colonia in Lotaringia, nel territorio dell’odierna Germania, dopo avere insegnato la teologia in Francia, desideroso di condurre vita solitaria, fondò con pochi discepoli nella deserta valle di Chartroux un Ordine, in cui la solitudine eremitica si combinasse con una minima forma di vita comunitaria. Chiamato a Roma dal papa beato Urbano II, perché lo aiutasse nelle necessità della Chiesa, riuscì tuttavia a trascorrere gli ultimi anni della sua vita in un eremo vicino al monastero di La Torre in Calabria.
Ascolta da RadioVaticana:
Ascolta da RadioRai:
Nato in Germania, e vissuto poi tra il suo Paese, la Francia e l’Italia, il nobile renano Bruno o Brunone è vero figlio dell’Europa dell’XI secolo, divisa e confusa, ma pure a suo modo aperta e propizia alla mobilità. Studente e poi insegnante a Reims, si trova presto faccia a faccia con la simonia, cioè col mercato delle cariche ecclesiastiche che infetta la Chiesa.
Professore di teologia e filosofia, esperto di cose curiali, potrebbe diventare vescovo per la via onesta dei meriti, ora che papa Gregorio VII lotta per ripulire gli episcopi. Ma lo disgusta l’ambiente. La fede che pratica e che insegna è tutt’altra cosa, come nel 1083 gli conferma Roberto di Molesme, il severo monaco che darà vita ai Cistercensi.
Bruno trova sei compagni che la pensano come lui, e il vescovo Ugo di Grenoble li aiuta a stabilirsi in una località selvaggia detta "chartusia" (chartreuse in francese). Lì si costruiscono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno vive pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti comunitari. Ma non pensano minimamente a fondare qualcosa: vogliono soltanto vivere radicalmente il Vangelo e stare lontani dai mercanti del sacro.
Quando Bruno insegnava a Reims, uno dei suoi allievi era il benedettino Oddone di Châtillon. Nel 1090 se lo ritrova papa col nome di Urbano II e deve raggiungerlo a Roma come suo consigliere. Ottiene da lui riconoscimento e autonomia per il monastero fondato presso Grenoble, poi noto come Grande Chartreuse. Però a Roma non resiste: pochi mesi, ed eccolo in Calabria nella Foresta della Torre (ora in provincia di Vibo Valentia); e riecco l’oratorio, le celle come alla Chartreuse, una nuova comunità guidata col solito rigore. Più tardi, a poca distanza, costruirà un altro monastero per chi, inadatto alle asprezze eremitiche, preferisce vivere in comunità. E’ il luogo accanto al quale sorgeranno poi le prime case dell’attuale Serra San Bruno. I suoi pochi confratelli (non ama avere intorno gente numerosa e qualunque) devono essere pronti alla durezza di una vita che egli insegna col consiglio e con istruzioni scritte, che dopo la sua morte troveranno codificazione nella Regola, approvata nel 1176 dalla Santa Sede.
E’ una guida all’autenticità, col modello della Chiesa primitiva nella povertà e nella gioia, quando si cantano le lodi a Dio e quando lo si serve col lavoro, cercando anche qui la perfezione, e facendo da maestri ai fratelli, alle famiglie, anche con i mestieri splendidamente insegnati. Sempre pochi e sempre vivi i certosini: a Serra, vicino a Bruno, e altrove, passando attraverso guerre, terremoti, rivoluzioni. Sempre fedeli allo spirito primitivo. Una comunità "mai riformata, perché mai deformata". Come la voleva Bruno, il cui culto è stato approvato da Leone X (1513-1521) e confermato da Gregorio XV (1621-1623).
Autore: Domenico Agasso
Fonte: Famiglia Cristiana
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
6 ottobre
29400 > San Bruno (Brunone) Sacerdote e monaco 6 ottobre - Memoria Facoltativa MR
73360 > Beato Adalberone di Wurzburg Vescovo 6 ottobre MR
90292 > Sant' Alberta Vergine e martire 6 ottobre
93210 > Beato Alessandro da Ceva (Ascanio Pallavicino) Eremita camaldolese 6 ottobre
90542 > Sant' Artaldo (Artoldo) di Belley Certosino e vescovo 6 ottobre MR
93488 > Beato Bernardo Placido Fabrega Julia Religioso e martire 6 ottobre
29400 > San Bruno (Brunone) Sacerdote e monaco 6 ottobre - Memoria Facoltativa MR
73325 > Santa Fede di Agen Martire 6 ottobre MR
73370 > Beato Francesco Hunot Martire 6 ottobre MR
73380 > San Francesco Tran Van Trung Martire 6 ottobre MR
94640 > Beato Giacomo de Prunera Mercedario 6 ottobre
94485 > Beati Giovanni e Tecla Hashimoto, sposi, e figli Martiri giapponesi 6 ottobre
73330 > San Giovanni Xenos 6 ottobre MR
91498 > Beato Isidoro di S. Giuseppe De Loor Passionista 6 ottobre MR
91004 > San Magno Vescovo di Oderzo ed Eraclea 6 ottobre MR
90242 > Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe (Anna Maria Gallo) Religiosa 6 ottobre MR
92544 > Beata Maria Rosa (Eulalia Melania) Durocher Fondatrice 6 ottobre MR
94394 > Beati Martiri di Kyoto 6 ottobre
73340 > San Pardulfo (Pardolfo) Abate di Gueret 6 ottobre MR
73350 > San Renato di Sorrento Vescovo 6 ottobre MR
73320 > San Romano di Auxerre Vescovo 6 ottobre MR
73310 > San Sagaris (Sagaro, Sagara) Vescovo e martire 6 ottobre MR
91497 > Sant' Ywi Monaco in Britannia 6 ottobre MR
SANTA MESSA del 05 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Resp. Migrante, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itMartedì della XXVII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
Le Letture di oggi sono tratte dal Nuovo Lezionario, se desideri i testi precedenti clicca qui.
Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Gal 1,13-24 Dio si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri.
Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco.
In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mentisco.
Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilìcia. Ma non ero personalmente conosciuto dalle Chiese della Giudea che sono in Cristo; avevano soltanto sentito dire: "Colui che una volta ci perseguitava, ora va annunciando la fede che un tempo voleva distruggere". E glorificavano Dio per causa mia.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 138 Guidami, Signore, per una via di eternità.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda.
Meravigliose sono le tue opere,
le riconosce pienamente l’anima mia.
Non ti erano nascoste le mie ossa
quando venivo formato nel segreto,
ricamato nelle profondità della terra.
Canto al Vangelo (Lc 11,28)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che ascoltano la parola di Dio
e la osservano.
Alleluia.
Vangelo
Lc 10,38-42
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: "Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma il Signore le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".
Parola del Signore
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SANTA MESSA del 05 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Resp. Migrante, sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Gesù è l'amico per eccellenza che dà la vita per coloro che ama. Confortati da queste verità, rivolgiamo la nostra preghiera al Padre, dicendo insieme:
Donaci, o Signore, la tua amicizia.
O Signore, tu ami chi dona con gioia: aiuta la tua Chiesa a vincere resistenze, dubbi e paure nel dare il suo indispensabile contributo per la crescita dei nostri fratelli. Preghiamo:
O Signore, tu conosci il nostro bisogno di amare e di essere amati: aiutaci a maturare le nostre relazioni umane per alimentare in noi e negli altri la gioia della vita. Preghiamo:
O Signore, la tua parola vivifica, risana e consola: aiuta la nostra comunità ad ascoltarla con cuore generoso e fedele, dandole il giusto spazio in mezzo ai pur importanti impegni della vita quotidiana. Preghiamo:
O Signore, tu infondi in tutti gli uomini il desiderio profondo di te: sostieni quanti hai chiamato alla vita contemplativa ad essere nel mondo i testimoni silenziosi della tua presenza. Preghiamo:
O Signore, hai creato l'uomo e la donna a tua immagine: aiuta gli sposi cristiani a vivere nella tenerezza e nella fedeltà l'amore che si sono promessi, perché ogni famiglia sia una piccola chiesa. Preghiamo:
Per le casalinghe che lavorano con umiltà e amore.
Per chi vive solo, abbandonato.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato d’offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)
Preghiera dopo la comunione
La comunione a questo sacramento
sazi la nostra fame e sete di te, o Padre,
e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Per Cristo nostro Signore
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it San PLACIDO Monaco 5 Ottobre
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San Placido Monaco
5 ottobre
sec. VI
Fu, assieme a Mauro, uno dei più noti discepoli di san Benedetto. Dei due, Placido era forse il più giovane: poco più che un fanciullo, quando venne posto sotto la guida dell'abate Benedetto. Per questo viene considerato patrono dei novizi benedettini. A Placido, oltre che a Mauro, è attribuito un celebre episodio miracoloso narrato da san Gregorio Magno nei suoi Dialoghi. Mentre Benedetto era nella sua cella, un giorno, il giovane Placido si recò ad attingere acqua nel lago. Perse l'equilibrio e cadde nella corrente, che subito lo trascinò lontano dalla riva. L'abate, nella cella, conobbe per rivelazione l'accaduto. Chiamò Mauro e gli disse di correre in soccorso del confratello. Mauro si affrettò ad obbedire correndo sull'acqua, fino a raggiungerlo e trarlo in salvo. San Placido, invocato per tutto l'Alto Medioevo come "Confessore", venne trasformato in martire alla fine dell'XI secolo. Un fantasioso biografo compose infatti un falso racconto della sua Passione, sofferta in Sicilia, per opera dei Saraceni. (Avvenire)
Patronato: Novizi monaci
Etimologia: Placido = colui che è dolce e mansueto
Martirologio Romano: Commemorazione di san Placido, monaco, che fu sin dalla fanciullezza discepolo carissimo di san Benedetto.
Ascolta da RadioVaticana:
Ascolta da RadioRai:
Il Calendario universale della Chiesa non segna oggi questa memoria, ricordata invece dal Martirologio Romano. Non esitiamo però ad ammettere che San Placido - onorato, a torto, come Martire, e vedremo perché, - sia il personaggio più noto, tra i Santi, a tale data.
E’ però una celebrità riflessa, come di una subitanea illuminazione, che esalta per un momento un oggetto, scoprendolo dall'ombra, per riconsegnarlo all'ombra.
Placido fu, con Mauro, il più docile discepolo del grande San Benedetto, il quale li ebbe ambedue, Placido e Mauro, cari come figli.
Dei due, Placido era forse il più giovane: poco più che un fanciullo, quando venne posto sotto la paterna guida dell'Abate San Benedetto. Per questo, San Placido viene considerato quale Patrono dei novizi, cioè dei giovani che si preparano alla professione religiosa nei monasteri benedettini.
A Placido, oltre che a Mauro, è attribuito un celebre episodio miracoloso narrato da San Gregorio Magno nei suoi Dialoghi. Mentre Benedetto era nella sua cella, un giorno, il giovane Placido si recò ad attingere acqua nel lago. Perse l'equilibrio e cadde nella corrente, che subito lo trascinò lontano dalla riva.
L'Abate, nella cella, conobbe per rivelazione l'accaduto. Chiamò Mauro e gli disse di correre in soccorso del confratello. Ricevuta la benedizione, Mauro si affrettò ad obbedire: valicò la riva, e seguitò a correre sull'acqua, fino a raggiungere Placido. Afferratolo, lo riportò a riva, e soltanto giungendo sulla terra asciutta, voltosi indietro, si accorse di aver camminato sull'acqua, come San Pietro sul lago di Tiberiade.
L'episodio ebbe un seguito ancor più commovente, perché San Benedetto attribuì il prodigio al merito dell'obbedienza di Mauro, mentre il discepolo lo attribuiva ai meriti dell'Abate. Il giudizio venne rimesso a Placido, il quale disse: " Quando venivo tratto dall'acqua, vedevo sopra il mio capo il mantello dell'Abate, e mi pareva che fosse egli a riportarmi a riva ".
In questo episodio narrato da San Gregorio è contenuto tutto ciò che sappiamo sul conto di Placido. An-ch'egli, come Mauro, è circonfuso e quasi confuso nella luce di San Benedetto. La sua santità fa quasi parte della aureola del Patriarca, della cui Regola fu l'interprete più pronto.
Resta da accennare al fatto che San Placido, invocato per tutto l'Alto Medioevo come Confessore ' venne trasformato in Martire alla fine dell'X1 secolo. Un fantasioso biografo compose infatti un falso racconto della sua Passione, sofferta in Sicilia, per opera dei Saraceni. Ma è un'invenzione che contrasta non soltanto con la realtà storica, ma anche con il carattere stesso della santità di Placido, che preferiamo immaginare sempre umile e obbediente, pacifico e nascosto.
Fonte: Archivio Parrocchia
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
5 ottobre
91603 > Beato Alberto Marvelli Laico 5 ottobre
92086 > Beata Anna Schaeffer 5 ottobre MR
73020 > Sant' Apollinare di Valence Vescovo 5 ottobre MR
73060 > Sant' Attilano di Zamora Vescovo 5 ottobre MR
73100 > Beato Bartolo Longo Laico fondatore 5 ottobre MR
92527 > Santa Caritina Martire 5 ottobre MR
90535 > Sant' Eliano di Cagliari Vescovo e Martire 5 ottobre
92197 > Santi Firmato e Flavina di Auxerre 5 ottobre
92198 > Santa Flora di Beaulieu Vergine 5 ottobre MR
73050 > San Froilano di Leon Vescovo 5 ottobre MR
76350 > San Gallo di Aosta Vescovo 5 ottobre
94637 > Beato Giovanni Battista del Santissimo Sacramento Mercedario 5 ottobre
73030 > San Girolamo di Nevers Vescovo 5 ottobre MR
73080 > Beati Guglielmo Hartley, Giovanni Hewett e Roberto Sutton Martiri 5 ottobre MR
93016 > Santa Mamlacha Vergine e martire 5 ottobre MR
73200 > Santa Maria Faustina Kowalska Vergine 5 ottobre MR
93097 > Beato Mariano (Marian) Skrzypczak Sacerdote e martire 5 ottobre MR
73010 > Santi Martiri di Treviri 5 ottobre MR
73250 > Beato Matteo Carreri Domenicano 5 ottobre MR
73040 > San Meinulfo (Meinolfo) di Paderborn Diacono 5 ottobre MR
73070 > Beato Pietro da Imola Cavaliere di Malta 5 ottobre MR
73000 > San Placido Monaco 5 ottobre MR
90458 > Beato Raimondo da Capua (delle Vigne) Domenicano 5 ottobre MR
90178 > Beato Sante da Cori 5 ottobre MR
90135 > San Tranquilino Ubiarco Robles Martire Messicano 5 ottobre MR
73150 > Santa Tullia Venerata a Manosque 5 ottobre
SANTA MESSA del 04 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Daniele Picchierri Vic., sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Francesco, uomo di Dio,
lasciò la sua casa e la sua eredità,
si fece piccolo e povero:
e il Signore lo prese al suo servizio.
Colletta
O Dio, che in san Francesco d’Assisi, povero e umile,
hai offerto alla tua Chiesa
una viva immagine del Cristo,
concedi anche a noi
di seguire il tuo Figlio nella via del Vangelo
e di unirci a te in carità e letizia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Gal 6,14-18 Il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 15 Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: "Il mio Signore sei tu".
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
Vangelo
Mt 11,25-30
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: "Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero".
Parola del Signore
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Celebra Padre Daniele Picchierri Vic., sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Per intercessione di Francesco d'Assisi, fratello universale ed esempio di santità, rivolgiamo al Padre la preghiera della Chiesa e del mondo. Diciamo insieme:
Benedici il tuo popolo, Signore.
Tu sei santo, Signore, e operi cose meravigliose; rinnova ancora la tua Chiesa con la santità di molti che vivano con semplicità e letizia il vangelo. Preghiamo:
Tu sei protettore, custode e difensore nostro: difendi il nostro paese da ogni male e custodiscilo nella pace. Preghiamo:
Tu sei bellezza, umiltà e pazienza: rendi ogni uomo fratello tra fratelli, con tutte le creature canti la tua gloria. Preghiamo:
Tu sei nostra speranza, nostra fede e carità: insegnaci ad amare il tuo Cristo crocifisso nel volto degli emarginati del nostro tempo. Preghiamo:
Tu sei il bene, ogni bene, il sommo bene: aiuta i movimenti, le persone, le istituzioni che si ispirano a san Francesco, ad amarti sopra ogni cosa. Preghiamo:
Tu sei trino e uno, Signore Dio degli dei: aiuta la nostra comunità a spogliarsi del superfluo, vivendo con fiducia la tua parola. Preghiamo:
Signore, che nel nome di Francesco d'Assisi anche oggi doni alla Chiesa e al mondo la speranza dell'amore e della pace, ravviva la fede nel tuo Cristo, perchè tutte le creature ti benedicano e ti servano con grande umiltà. Per Gesù, immagine del tuo volto, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli i nostri doni, Signore,
e prepara il tuo popolo a celebrare il mistero della croce,
che segnò l’anima e il corpo di san Francesco.
Per Cristo nostro Signore.
Prefazio dei santi I,
oppure Prefazio dei santi II,
oppure Prefazio dei santi religiosi.
Antifona di comunione
Beati i poveri in spirito:
di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,3)
Preghiera dopo la comunione
O Dio, che ci hai accolti alla tua mensa,
fa’ che sentiamo in noi la fiamma viva del tuo amore
e, imitando la carità
e il fervore apostolico di san Francesco,
ci consacriamo al servizio dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it San Francesco di Assisi 4 Ottobre
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San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia
4 ottobre
Assisi, 1182 - Assisi, la sera del 3 ottobre 1226
Da una vita giovanile spensierata e mondana, dopo aver usato misericordia ai lebbrosi (Testamento), si convertì al Vangelo e lo visse con estrema coerenza, in povertà e letizia, seguendo il Cristo umile, povero e casto, secondo lo spirito delle beatitudini. Insieme ai primi fratelli che lo seguirono, attratti dalla forza del suo esempio, predicò per tutte le contrade l'amore del Signore, contribuendo al rinnovamento della Chiesa. Innamorato del Cristo, incentrò nella contemplazione del Presepe e del Calvario la sua esperienza spirituale. Portò nel suo corpo i segni della Passione. Il lui come nei più grandi mistici si reintegrò l'armonia con il cosmo, di cui si fece interprete nel cantico delle creature. Fu ispiratore e padre delle famiglie religiose maschili e femminili che da lui prendono il nome. Pio XII lo proclamò patrono d'Italia il 18 giugno 1939. (Mess. Rom.)
Patronato: Italia, Ecologisti, Animali, Uccelli, Commercianti, Lupetti/Coccin. AGESCI
Etimologia: Francesco = libero, dall'antico tedesco
Emblema: Lupo, Uccelli
Martirologio Romano: Memoria di san Francesco, che, dopo una spensierata gioventù, ad Assisi in Umbria si convertì ad una vita evangelica, per servire Gesù Cristo che aveva incontrato in particolare nei poveri e nei diseredati, facendosi egli stesso povero. Unì a sé in comunità i Frati Minori. A tutti, itinerando, predicò l’amore di Dio, fino anche in Terra Santa, cercando nelle sue parole come nelle azioni la perfetta sequela di Cristo, e volle morire sulla nuda terra.
Ascolta da RadioVaticana:
Ascolta da RadioRai:
Nel suo 'Testamento' scritto poco prima di morire, Francesco annotò: "Nessuno mi insegnava quel che io dovevo fare; ma lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo il Santo Vangelo".
Per questo è considerato il più grande santo della fine del Medioevo; egli fu una figura sbocciata completamente dalla grazia e dalla sua interiorità, non spiegabile per niente con l'ambiente spirituale da cui proveniva.
Ma proprio a lui toccò in un modo provvidenziale, di dare la risposta agli interrogativi più profondi del suo tempo.
Avendo messo in chiara luce con la sua vita i principi universali del Vangelo, con una semplicità e amabilità stupefacenti, senza imporre mai nulla a nessuno, ebbe un influsso straordinario, che dura tuttora, non solo nel mondo cristiano ma anche al di fuori di esso.
Origini e gioventù
Francesco, l'apostolo della povertà, in effetti era figlio di ricchi, nacque ad Assisi nei primi del 1182 da Pietro di Bernardone, agiato mercante di panni e dalla nobile Giovanna detta "la Pica", di origine provenzale.
In omaggio alla nascita di Gesù, la religiosissima madonna Pica, volle partorire il bambino in una stalla improvvisata al pianterreno della casa paterna, in seguito detta "la stalletta" o "Oratorio di s. Francesco piccolino", ubicata presso la piazza principale della città umbra.
La madre in assenza del marito Pietro, impegnato in un viaggio di affari in Provenza, lo battezzò con il nome di Giovanni, in onore del Battista; ma ritornato il padre, questi volle aggiungergli il nome di Francesco che prevarrà poi sul primo.
Questo nome era l'equivalente medioevale di 'francese' e fu posto in omaggio alla Francia, meta dei suoi frequenti viaggi e occasioni di mercato; disse s. Bonaventura suo biografo: "per destinarlo a continuare il suo commercio di panni franceschi"; ma forse anche in omaggio alla moglie francese, ciò spiega la familiarità con questa lingua da parte di Francesco, che l'aveva imparata dalla madre.
Crebbe tra gli agi della sua famiglia, che come tutti i ricchi assisiani godeva dei tanti privilegi imperiali, concessi loro dal governatore della città, il duca di Spoleto Corrado di Lützen.
Come istruzione aveva appreso le nozioni essenziali presso la scuola parrocchiale di San Giorgio e le sue cognizioni letterarie erano limitate; ad ogni modo conosceva il provenzale ed era abile nel mercanteggiare le stoffe dietro gli insegnamenti del padre, che vedeva in lui un valido collaboratore e l'erede dell'attività di famiglia.
Non alto di statura, magrolino, i capelli e la barbetta scura, Francesco era estroso ed elegante, primeggiava fra i giovani, amava le allegre brigate, spendendo con una certa prodigalità il denaro paterno, tanto da essere acclamato "rex iuvenum" (re dei conviti) che lo poneva alla direzione delle feste.
Combattente e sua conversione
Con la morte dell'imperatore di Germania Enrico IV (1165-1197) e l'elezione a papa del card. Lotario di Segni, che prese il nome di Innocenzo III (1198-1216), gli scenari politici cambiarono; il nuovo papa sostenitore del potere universale della Chiesa, prese sotto la sua sovranità il ducato di Spoleto compresa Assisi, togliendolo al duca Corrado di Lützen.
Ciò portò ad una rivolta del popolo contro i nobili della città, asserviti all'imperatore e sfruttatori dei loro concittadini, essi furono cacciati dalla rocca di Assisi e si rifugiarono a Perugia; poi con l'aiuto dei perugini mossero guerra ad Assisi (1202-1203).
Francesco, con lo spirito dell'avventura che l'aveva sempre infiammato, si buttò nella lotta fra le due città così vicine e così nemiche.
Dopo la disfatta subita dagli assisiani a Ponte San Giovanni, egli fu fatto prigioniero dai perugini a fine 1203 e restò in carcere per un lungo terribile anno; dopo che i suoi familiari ebbero pagato un consistente riscatto, Francesco ritornò in famiglia con la salute ormai compromessa.
La madre lo curò amorevolmente durante la lunga malattia; ma una volta guarito egli non era più quello di prima, la sofferenza aveva scavato nel suo animo un'indelebile solco, non sentiva più nessuna attrattiva per la vita spensierata e i suoi antichi amici non potevano più stimolarlo.
Come ogni animo nobile del suo tempo, pensò di arruolarsi nella cavalleria del conte Gualtiero di Brenne, che in Puglia combatteva per il papa; ma giunto a Spoleto cadde in preda ad uno strano malessere e la notte ebbe un sogno rivelatore con una voce misteriosa che lo invitava a "servire il padrone invece che il servo" e quindi di ritornare ad Assisi.
Colpito dalla rivelazione, tornò alla sua città, accolto con preoccupazione dal padre e con una certa disapprovazione di buona parte dei concittadini.
Lasciò definitivamente le allegre brigate per dedicarsi ad una vita d'intensa meditazione e pietà, avvertendo nel suo cuore il desiderio di servire il gran Re, ma non sapendo come; andò anche in pellegrinaggio a San Pietro in Roma con la speranza di trovare chiarezza.
Ritornato deluso ad Assisi, continuò nelle opere di carità verso i poveri ed i lebbrosi, ma fu solo nell'autunno 1205 che Dio gli parlò; era assorto in preghiera nella chiesetta campestre di San Damiano e mentre fissava un crocifisso bizantino, udì per tre volte questo invito: "Francesco va' e ripara la mia chiesa, che come vedi, cade tutta in rovina".
Pieno di stupore, Francesco interpretò il comando come riferendosi alla cadente chiesetta di San Damiano, pertanto si mise a ripararla con il lavoro delle sue mani, utilizzando anche il denaro paterno.
A questo punto il padre, considerandolo ormai irrecuperabile, anzi pericoloso per sé e per gli altri, lo denunziò al tribunale del vescovo come dilapidatore dei beni di famiglia; notissima è la scena in cui Francesco denudatosi dai vestiti, li restituì al padre mentre il vescovo di Assisi Guido II, lo copriva con il mantello, a significare la sua protezione.
Il giovane fu affidato ai benedettini con la speranza che potesse trovare nel monastero la soddisfazione alle sue esigenze spirituali; i rapporti con i monaci furono buoni, ma non era quella la sua strada e ben presto riprese la sua vita di "araldo di Gesù re", indossò i panni del penitente e prese a girare per le strade di Assisi e dei paesi vicini, pregando, servendo i più poveri, consolando i lebbrosi e ricostruendo oltre San Damiano, le chiesette diroccate di San Pietro alla Spira e della Porziuncola.
La vocazione alla povertà e l'inizio della sua missione
Nell'aprile del 1208, durante la celebrazione della Messa alla Porziuncola, ascoltando dal celebrante la lettura del Vangelo sulla missione degli Apostoli, Francesco comprese che le parole di Gesù riportate da Matteo (10, 9-10) si riferivano a lui: "Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento. E in qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se ci sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza".
Era la risposta alle sue preghiere e domande che da tempo attendeva; comprese allora che le parole del Crocifisso a San Damiano non si riferivano alla ricostruzione del piccolo tempio, ma al rinnovamento della Chiesa nei suoi membri; depose allora i panni del penitente e prese la veste "minoritica", cingendosi i fianchi con una rude corda e coprendosi il capo con il cappuccio in uso presso i contadini del tempo e camminando a piedi scalzi.
Iniziò così la vita e missione apostolica, sposando "madonna Povertà" tanto da essere poi definito "il Poverello di Assisi", predicando con l'esempio e la parola il Vangelo come i primi apostoli.
Francesco apparve in un momento particolarmente difficile per la vita della Chiesa, travagliata da continue crisi provocate dal sorgere di movimenti di riforma ereticali e lotte di natura politica, in cui il papato era allora uno dei massimi protagonisti.
In un ambiente corrotto da ecclesiastici indegni e dalle violenze della società feudale, egli non prese alcuna posizione critica, né aspirò al ruolo di riformatore dei costumi morali della Chiesa, ma ad essa si rivolse sempre con animo di figlio devoto e obbediente.
Rendendosi interprete di sentimenti diffusi nel suo tempo, prese a predicare la pace, l'uguaglianza fra gli uomini, il distacco dalle ricchezze e la dignità della povertà, l'amore per tutte le creature di Dio e al disopra di ogni cosa, la venuta del regno di Dio.
Inizio dell'Ordine dei Frati Minori
Ben presto attirati dalla sua predicazione, si affiancarono a Francesco, quelli che sarebbero diventati suoi inseparabili compagni nella nuova vita: Bernardo di Quintavalle un ricco mercante, Pietro Cattani dottore in legge, Egidio contadino e poco dopo anche Leone, Rufino, Elia, Ginepro ed altri fino al numero di dodici, proprio come gli Apostoli, formanti una specie di 'fraternità' di chierici e laici, che vivevano alla luce di un semplice proposito di ispirazione evangelica.
Il loro era un vivere alla lettera il Vangelo, senza preoccupazioni teologiche e senza ambizioni riformatrici o contestazioni morali, indicando così una nuova vita a chi voleva vivere in carità e povertà all'interno della Chiesa; per la loro obbedienza alla gerarchia ecclesiastica, il vescovo di Assisi Guido prese a proteggerli, seguendoli con interesse e permettendo loro di predicare.
Ai primi del 1209 il gruppo si riuniva in una capanna nella località di Rivotorto, nella pianura sottostante la città di Assisi, presso la Porziuncola, iniziando così la "prima scuola" di formazione, dove durante un intero anno Francesco trasmise ai compagni il suo carisma, alternando alla preghiera, l'assistenza ai lebbrosi, la questua per sostenersi e per riparare le chiese danneggiate.
Giacché ormai essi sconfinavano fuori dalla competenza della diocesi, e ciò poteva procurare problemi, il vescovo Guido consigliò Francesco e il suo gruppo di recarsi a Roma dal papa Innocenzo III per farsi approvare la prima breve Proto-Regola del nuovo Ordine dei Frati Minori.
Regola che fu approvata oralmente dal papa, dopo un suggestivo incontro con il gruppetto, vestito dalla rozza tunica e scalzo, colpito fra l'altro da "quel giovane piccolo dagli occhi ardenti"; nacque così ufficialmente l'Ordine dei Frati Minori, che riceveva la tonsura entrando a far parte del clero; sembra che in quest'occasione Francesco abbia ricevuto il diaconato.
Chiara e le clarisse
Tutta Assisi parlava delle 'bizzarie' del giovane Francesco, che viveva in povertà con i compagni laggiù nella pianura e che spesso saliva in città a predicare il Vangelo con il permesso del vescovo, augurando a tutti "pace e bene"; nella primavera del 1209 aveva predicato perfino nella cattedrale di S. Rufino, dove nell'attigua piazza abitava la nobile famiglia degli Affreduccio e sicuramente in quell'occasione, fra i fedeli che ascoltavano, c'era la giovanissima figlia Chiara.
Colpita dalle sue parole, prese ad innamorarsi dei suoi ideali di povertà evangelica e cominciò a contattarlo, accompagnata dall'amica Bona di Guelfuccio e inviandogli spesso un poco di denaro.
Nella notte seguente la Domenica delle Palme del 1211, abbandonò di nascosto il suo palazzo e correndo al buio attraverso i campi, giunse fino alla Porziuncola dove chiese a Francesco di dargli Dio, quel Dio che lui aveva trovato e col quale conviveva.
Francesco, davanti all'altare della Vergine, le tagliò la bionda e lunga capigliatura (ancora oggi conservata) consacrandola al Signore.
Poi l'accompagnò al monastero delle benedettine a Bastia, per sottrarla all'ira dei parenti, i quali dopo un colloquio con Chiara che mostrò loro il capo senza capelli, si convinsero a lasciarla andare.
Successivamente Chiara e le compagne che l'avevano raggiunta, si spostò dopo alterne vicende, nel piccolo convento annesso alla chiesetta di San Damiano, dove nel 1215 a 22 anni Chiara fu nominata badessa; Francesco dettò alle "Povere donne recluse di S. Damiano" (il nome 'Clarisse' fu preso dopo la morte di s. Chiara) una prima Regola di vita, sostituita più tardi da quella della stessa santa.
Chiara con le compagne, sarà l'incarnazione al femminile dell'ideale francescano, a cui si assoceranno tante successive Congregazioni di religiose.
L'ideale missionario
Francesco non desiderò solo per sé e i suoi frati, l'evangelizzazione del mondo cristiano deviato dagli originari principi evangelici, ma anche raggiungere i non credenti, specie i saraceni, come venivano chiamati allora i musulmani.
Se in quell'epoca i rapporti fra il mondo cristiano e quello musulmano erano tipicamente di lotta, Francesco volle capovolgere questa mentalità, vedendo per primo in loro dei fratelli a cui annunciare il Vangelo, non con le armi ma offrendolo con amore e se necessario subire anche il martirio.
Mandò per questo i suoi frati prima dai Mori in Spagna, dove vennero condannati a morte e poi graziati dal Sultano e dopo in Marocco, dove il gruppo di frati composti da Berardo, Pietro, Accursio, Adiuto, Ottone, mentre predicavano, furono arrestati, imprigionati, flagellati e infine decapitati il 16 gennaio 1220.
Il ritorno in Portogallo dei corpi dei protomartiri, suscitò la vocazione francescana nell'allora canonico regolare di S. Agostino, il dotto portoghese e futuro santo, Antonio da Padova.
Francesco non si scoraggiò, nel 1219-1220 volle tentare personalmente l'impresa missionaria diretto in Marocco, ma una tempesta spinse la nave sulla costa dalmata, il secondo tentativo lo fece arrivare in Spagna, occupata dai musulmani, ma si ammalò e dovette tornare indietro, infine un terzo tentativo lo fece approdare in Palestina, dove si presentò al sultano egiziano Al-Malik al Kamil nei pressi del fiume Nilo, che lo ricevette con onore, ascoltandolo con interesse; il sultano non si convertì, ma Francesco poté dimostrare che il dialogo dell'amore poteva essere possibile fra le due grandi religioni monoteiste, dalle comuni origini in Abramo.
La seconda Regola
Verso la metà del 1220, Francesco dovette ritornare in Italia per rimettere ordine fra i suoi frati, cresciuti ormai in numero considerevole, per cui l'originaria breve Regola era diventata insufficiente con la sua rigidità.
Il Poverello non aveva inteso fondare conventi ma solo delle 'fraternità', piccoli gruppi di fratelli che vivessero in mezzo al mondo, mostrando che la felicità non era nel possedere le cose ma nel vivere in perfetta armonia secondo i comandamenti di Dio.
Ma la folla di frati ormai sparsi per tutta l'Italia, poneva dei problemi di organizzazione, di formazione, di studio, di adattamento alle necessità dell'apostolato in un mondo sempre in evoluzione; quindi il vivere in povertà non poteva condizionare gli altri aspetti del vivere nel mondo.
Nell'affollato "capitolo delle stuoia", tenutosi ad Assisi nel 1221, Francesco autorizzò il dotto Antonio venuto da Lisbona, d'insegnare ai frati la sacra teologia a Bologna, specie a quelli addetti alla predicazione e alle confessioni.
La nuova Regola fu dettata da Francesco a frate Leone, accolta con soddisfazione dal cardinale protettore dell'Ordine, Ugolino de' Conti, futuro papa Gregorio IX e da tutti i frati; venne approvata il 29 novembre 1223 da papa Onorio III.
In essa si ribadiva la povertà, il lavoro manuale, la predicazione, la missione tra gl'infedeli e l'equilibrio tra azione e contemplazione; si permetteva ai frati di avere delle Case di formazione per i novizi, si stemperò un poco il concetto di divieto della proprietà.
Il presepe vivente di Greccio
La notte del 24 dicembre 1223, Francesco si sentì invadere il cuore di tenerezza e di slancio volle rivivere nella selva di Greccio, vicino Rieti, l'umile nascita di Gesù Bambino con figure viventi.
Nacque così la bella e suggestiva tradizione del Presepio nel mondo cristiano, che sarà ripresa dall'arte e dalla devozione popolare lungo i secoli successivi, con l'apporto dell'opera di grandi artisti, tale da costituire un filone dell'arte a sé stante, comprendenti orafi, scenografi, pittori, scultori, costumisti, architetti; il cui apice per magnificenza, realismo, suggestività, si ammira nel Presepe settecentesco napoletano.
Il suo Calvario personale
Ormai minato nel fisico per le malattie, per le fatiche, i continui spostamenti e digiuni, Francesco fu costretto a distaccarsi dal mondo e dal governo dell'Ordine, che aveva creato pur non avendone l'intenzione.
Nell'estate del 1224 si ritirò sul Monte della Verna (Alverna) nel Casentino, insieme ad alcuni dei suoi primi compagni, per celebrare con il digiuno e intensa partecipazione alla Passione di Cristo, la "Quaresima di San Michele Arcangelo".
La mattina del 14 settembre, festa della Esaltazione della Santa Croce, mentre pregava su un fianco del monte, vide scendere dal cielo un serafino con sei ali di fiamma e di luce, che gli si avvicinò in volo rimanendo sospeso nell'aria.
Fra le ali del serafino, Francesco vide lampeggiare la figura di un uomo con mani e piedi distesi e inchiodati ad una croce; quando la visione scomparve lasciò nel cuore di Francesco un ammirabile ardore e nella carne i segni della crocifissione; per la prima volta nella storia della santità cattolica, si era verificato il miracolo delle stimmate.
Disceso dalla Verna, visibilmente dolorante e trasformato, volle ritornare ad Assisi; era anche prostrato da varie malattie, allo stomaco, alla milza e al fegato, con frequenti emottisi, inoltre la vista lo stava lasciando, a causa di un tracoma contratto durante il suo viaggio in Oriente.
Il lungo declino fisico, il "Cantico delle creature", la morte
Dopo le ultime prediche all'inizio del 1225, Francesco si rifugiò a San Damiano, nel piccolo convento annesso alla chiesetta da lui restaurata tanti anni prima e dove viveva Chiara e le sue suore.
E in questo suggestivo e spirituale luogo di preghiera, egli compose il famoso "Cantico di frate Sole" o "Cantico delle Creature", sublime poesia, ove si comprende quanto Francesco fosse penetrato nella più intima realtà della natura, contemplando sotto ogni creatura l'adorabile presenza di Dio.
Se la fede gli aveva fatto riscoprire la fratellanza universale degli uomini, tutti figli dello stesso Padre, nel 'Cantico' egli coglieva il legame d'amore che lega tutte le creature, animate ed inanimate, tra loro e con l'uomo, in un abbraccio planetario di fratelli e sorelle che hanno un solo scopo, dare gloria a Dio.
In questo periodo, ospite per un certo tempo nel palazzo vescovile, dettò anche il suo famoso 'Testamento', l'ultimo messaggio d'amore del Poverello ai suoi figli, affinché rimanessero fedeli a madonna Povertà.
Poi per l'interessamento del cardinale Ugolino e di frate Elia, Francesco accettò di sottoporsi alle cure dei medici della corte papale a Rieti; poi ancora a Fabriano, Siena e Cortona, ma nell'estate del 1226 non solo non era migliorato, ma si fece sempre più evidente il sorgere di un'altra grave malattia, l'idropisia.
Dopo un'altra sosta a Bagnara sulle montagne vicino a Nocera Umbra, perché potesse avere un po' di refrigerio, i frati visto l'aggravarsi delle sue condizioni, decisero di trasportarlo ad Assisi e su sua richiesta all'amata Porziuncola, dove a tarda sera del 3 ottobre 1226, Francesco morì recitando il salmo 141, adagiato sulla nuda terra, aveva circa 45 anni.
Le allodole, amanti della luce e timorose del buio, nonostante che fosse già sera, vennero a roteare sul tetto dell'infermeria, a salutare con gioia il santo, che un giorno (fra Camara e Bevagna), aveva invitato gli uccelli a cantare lodando il Signore; e in altra occasione in un campo verso Montefalco aveva tenuto loro una predica, che gli uccelli immobili ascoltarono, esplodendo poi in cinguetii e voli di gioia.
La mattina del 4 ottobre, il suo corpo fu traslato con una solenne processione dalla Porziuncola alla chiesa parrocchiale di S. Giorgio ad Assisi, dove era stato battezzato e dove aveva cominciato nel 1208 la predicazione.
Lungo il percorso il corteo si fermò a San Damiano, dove la cassa fu aperta, affinché santa Chiara e le sue "povere donne" potessero baciargli le stimmate.
Nella chiesa di San Giorgio rimase tumulato fino al 1230, quando venne portato nella Basilica inferiore, costruita da frate Elia, diventato Ministro Generale dell'Ordine.
Intanto il 16 luglio 1228, papa Gregorio IX a meno di due anni dalla morte, proclamò santo il Poverello d'Assisi, alla presenza della madre madonna Pica, del fratello Angelo e altri parenti, del vescovo Guido di Assisi, di numerosi cardinali e vescovi e di una folla di popolo mai vista, fissandone la festa al 4 ottobre.
Il culto, Patronati
Gli episodi della sua vita e dei suoi primi seguaci, furono raccolti e narrati nei "Fioretti di San Francesco", opera di anonimo trecentesco, che contribuì nel tempo alla larga diffusione del suo culto, unitamente alla prima e seconda 'Vita', scritte dal suo discepolo Tommaso da Celano (1190-1260), su richiesta di papa Gregorio IX.
Alcuni episodi sono entrati nell'iconografia del santo e riprodotti dall'arte, come la predica agli uccelli, il roseto in cui si rotolò per sfuggire alla tentazione, il lupo che ammansì a Gubbio, il ricevimento delle Stimmate, ecc.
È patrono dell'Umbria e di molte città, fra le quali San Francisco negli USA che da lui prese il nome; innumerevoli sono le chiese, le parrocchie, i conventi, i luoghi pubblici che portano il suo nome; come pure tanti altri santi e beati, venuti dopo di lui, che ebbero al battesimo o adottarono nella vita religiosa il suo nome.
Il grande santo di Assisi, che lo storico e scrittore, don Enrico Pepe definisce "Patrimonio dell'umanità", fu riconosciuto da papa Pio XII, come il "più italiano dei santi e più santo degli italiani" e il 18 giugno 1939, lo proclamò Patrono principale d'Italia.
Il cammino dei suoi 'Frati Minori'
La Regola composta da s. Francesco su istanza del cardinale Ugolino de' Conti, futuro papa Gregorio IX e approvata solennemente da Onorio III nel 1223, era formata da 12 capitoli, essa prescriveva una rigida e assoluta povertà, il lavoro per procurasi il cibo e l'elemosina come mezzo sussidiario di sostentamento.
Capo dell'Ordine, che si propagò rapidamente al punto che, vivente ancora il fondatore, annoverava già 13 Province, fu un Ministro Generale. Le costituzioni furono redatte da San Bonaventura da Bagnoregio.
Mentre ancora l'organizzazione del nuovo Movimento religioso si stava consolidando, scoppiarono i primi contrasti. I membri dell'Ordine si divisero in due fazioni: la prima intendeva adottare forme meno severe di vita comunitaria e prescindere dall'obbligo assoluto della povertà, al fine di rendere meno difficile lo sviluppo dell'Ordine stesso; la seconda al contrario, si proponeva di uniformarsi alla lettera e allo spirito delle norme lasciate dal fondatore.
I numerosi tentativi per placare i dissensi non ebbero effetto, anzi questi si acuirono di più quando Gregorio IX con la bolla "Quo elongati" (1230), concesse ai frati, che presero in seguito il nome di 'Conventuali', la possibilità di ricevere beni e di amministrarli per le loro esigenze.
Nel campo opposto, correnti definite ereticali, come quelle degli spirituali e dei fraticelli, rappresentarono l'ala estrema del francescanesimo e agitarono un programma di rinnovamento religioso misto ad un'auspicabile rinascita politico-sociale, che sarebbe dovuto sfociare nell'avvento del regno dello Spirito, ma si attirarono scomuniche e persecuzioni dalle autorità ecclesiastiche e feudali.
La divisione in due Movimenti, Osservanti e Conventuali, fu sanzionata nel 1517 da papa Leone X; nel 1525 papa Clemente VII approvò il nuovo ramo dei frati Cappuccini, guidato dal frate Minore Osservante Matteo da Bascio della Marca d'Ancona, dediti ad una più austera disciplina, povertà assoluta e vita eremitica; altre famiglie francescane riformate sorsero nei secoli (Alcantarini, Riformati, Amadeiti) in seno o a fianco degli Osservanti, ma tutti obbedivano al Ministro Generale dell'Osservanza.
L'Ordine francescano comprende anche il ramo femminile, le Clarisse e il Terz'Ordine dei laici o Terziari francescani, fondati dallo stesso s. Francesco nel 1221, per raccogliere i numerosi seguaci già sposati e di ogni ordine sociale.
L'Ordine, ai cui membri dei diversi rami, Leone XIII nel 1897, ingiunse di prendere il nome comune di Frati Minori, è tra i più importanti della Chiesa. Oltre alle pratiche religiose e ascetiche, essi furono e sono dediti alla predicazione, ad un apostolato di tipo sociale in luoghi di cura, e soprattutto all'opera missionaria.
Cantico delle Creature
Altissimo, onnipotente, bon Signore
Tue so' le laude, la gloria et l'honore
et onne benedictione.
A te solo, Altissimo, se konfanno
Et nullo homo ene digno te mentovare.
Laudato si', mi' Signore, cum tucte le tue creature,
specialmente messer lo frate sole
lo quale è iorno et allumini noi per lui,
et ellu è bellu e radiante, cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale alle tue creature dai sostentamento.
Laudato si', mi' Signore, per sora acqua,
la quale è molto utile et humile
et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per frate focu
per lo quale enallumini la nocte
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.
Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano
per lo tuo amore,
et sostengo' infirmitate et tribolatione.
Beati quelli ke le sosterranno in pace
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si', mi' Signore,
per sora nostra morte corporale
da la quale nullo homo vivente po' skappare.
Guai a quelli ke morranno ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà
ne le sue sanctissime volutati,
ka la morte secunda nol farrà male.
Laudate et benedicete mi' Signore,
et rengratiate et serviteli
cum grande humilitate.
(S. Francesco d'Assisi)
Autore: Antonio Borrelli
Spunti bibliografici su San Francesco di Assisi a cura di LibreriadelSanto.it
* Occhialini Umberto, Illumina il cuore mio. San Francesco d'Assisi e il mistero di Dio, Porziuncola Edizioni, 2010 - 80 pagine
* Joergensen Johannes, San Francesco d'Assisi, Porziuncola Edizioni, 2010 - pagine
* Vignelli Guido, San Francesco antimoderno, Fede & Cultura, 2010 - pagine
* Merino José A., Francesco di Assisi e l'ecologia, Edizioni Messaggero, 2010 - 132 pagine
* Spadaro Giuseppe, L'albero del bene. San Francesco teologo cataro, Arkeios, 2009 - 264 pagine
* Hanna Julie, Amata Chiara, San Francesco e il lupo di Gubbio. Un messaggio di pace fra tutte le creature, Elledici, 2009 - 48 pagine
* Istituto Francescano di Spiritualità, La grazia delle origini, Edizioni Dehoniane Bologna, 2009 - 648 pagine
* Benevelli Alberto, Serofilli Loretta, Fratello Sole, Edizioni Messaggero, 2009 - 48 pagine
* Marco Bartoli, Pater pauperum, Edizioni Messaggero, 2009 - 192 pagine
* Pierfederici Benedetta, Vivete sempre nella verità, Città Nuova, 2009 - pagine
* Betori Giuseppe, Uomo veramente felice, Porziuncola Edizioni, 2009 - pagine
* Pietro Maranesi, L'eredità di Frate Francesco, Porziuncola Edizioni, 2009 - 398 pagine
* Pasquale Gianluigi, Frate Francesco, San Paolo Edizioni, 2009 - 184 pagine
* Orsi Stefano, Francesco, Porziuncola Edizioni, 2009 - pagine
* Paul Sabatier, Vita di S. Francesco d'Assisi, Porziuncola Edizioni, 2009 - 352 pagine
4 ottobre
21750 > San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia 4 ottobre - Festa MR
94638 > Beato Alfonso Tabela Mercedario 4 ottobre
93129 > Beato Alfredo Pellicer Munoz Religioso e martire 4 ottobre MR
91893 > Sant' Aurea di Parigi Badessa 4 ottobre MR
72950 > San Caio di Corinto 4 ottobre
72900 > San Crispo Discepolo di san Paolo 4 ottobre
93249 > Santa Damaride Moglie di San Dionigi l’Areopagita 4 ottobre
93441 > Beato Enrico Morant Pellicer Sacerdote e martire 4 ottobre MR
21750 > San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia 4 ottobre - Festa MR
72975 > Beato Francesco Saverio Seelos Sacerdote redentorista 4 ottobre MR
93461 > Beato Giuseppe Canet Giner Sacerdote e martire 4 ottobre MR
72750 > San Petronio di Bologna Vescovo 4 ottobre MR
72800 > San Quintino Martire, venerato a Meaux 4 ottobre MR
94672 > Festa dei Santi di Kazan 4 ottobre (Chiese Orientali)
91234 > Beato Tommaso da Celano 4 ottobre
SANTA MESSA del 03 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Antonio Mariggiò Parroco, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Ab 1,2-3;2,2-4 Il giusto vivrà per la sua fede.
Dal libro del profeta Abacuc
Fino a quando, Signore, implorerò aiuto
e non ascolti,
a te alzerò il grido: "Violenza!"
e non salvi?
Perché mi fai vedere l’iniquità
e resti spettatore dell’oppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
Il Signore rispose e mi disse:
"Scrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perché la si legga speditamente.
È una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perché certo verrà e non tarderà.
Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto,
mentre il giusto vivrà per la sua fede".
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 94Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
"Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere".
Seconda lettura 2Tm 1,6-8.13-14 Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza.
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (1Pt 1,25)
Alleluia, alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
Alleluia.
Vangelo
Lc 17,5-10
Se aveste fede!
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: "Accresci in noi la fede!".
Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: "Vieni subito e mettiti a tavola"? Non gli dirà piuttosto: "Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu"? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"".
Parola del Signore
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Celebra Padre Antonio Mariggiò Parroco, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
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Lc 17,5-10
Se aveste fede!
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: "Accresci in noi la fede!".
Il Signore rispose: "Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sràdicati e vai a piantarti nel mare", ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: "Vieni subito e mettiti a tavola"? Non gli dirà piuttosto: "Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu"? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
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Celebra Padre Antonio Mariggiò Parroco, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio ci chiede di rimanere saldi nell’ora della prova e di non cedere alla disperazione, sull’esempio di Gesù Cristo, morto in croce per salvarci.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, donaci una fede salda.
1. Perché la nostra fede non si manifesti solo a parole. Preghiamo.
2. Perché il nostro servizio nella comunità non venga sbandierato come un merito. Preghiamo.
3. Perché sappiamo che nulla è definitivo tranne il tuo amore. Preghiamo.
4. Perché dove la nostra speranza ci abbandona arrivi a sostenerci la nostra umiltà. Preghiamo.
O Padre, il cammino lungo cui ci conduci è pieno di distrazioni e di occasioni per perdere la fede: aiutaci a capire che il male non ha l’ultima parola. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato d’offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)
Preghiera dopo la comunione
La comunione a questo sacramento
sazi la nostra fame e sete di te, o Padre,
e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Per Cristo nostro Signore.
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it San Gerardo di Brogne Abate 3 Ottobre
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San Gerardo di Brogne Abate
3 ottobre
Nobile del Lomacensis, Gerardo, ancora giovanissimo, era stato preso da un grande ideale religioso. Dopo un'iniziazione alla vita monastica a Saint-Denis, presso Parigi, aveva fondato nelle proprie terre un'abbazia benedettina. Uomo virtuoso e monaco esemplare, conosciutissimo dalle famiglie potenti delle regioni vicine al suo monastero, attirò prestissimo l'attenzione dei principi, specialmente di Gisleberto di Lotaringia e di Arnaldo di Fiandra che lo chiamarono per risollevare i loro monasteri decaduti. Apostolo infaticabile, Gerardo percorse per venticinque anni la Lotaringia e la Fiandra riformando una dozzina di abbazie. Morí a Brogne nel 959. Il culto a Gerardo risale al 1131 e Brogne, oggi Saint-Gérard, divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggio. La festa del santo è celebrata nelle diocesi di Namur, Gand e Liegi. Reliquie, considerate come autentiche, si conservano a Saint-Gérard (casa parrocchiale e convento dei Padri As sunzionisti), a Maredsous (abbazia), Aubange (casa parrocchiale) e Gand (chiesa di Notre-Dame). (Avvenire)
Etimologia: Gerardo = valoroso con la lancia, dal tedesco
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: Nel territorio di Namur, nell’odierno Belgio, san Gerardo, primo abate del monastero di Brogne da lui fondato, che si adoperò per il rinnovamento della disciplina monastica nelle Fiandre e nella Lotaringia e riportò molti cenobi alla originaria osservanza della regola.
Diverse fonti ci informano sulla sua vita ed attività. Prima di tutto la Vita Gerardi, la cui versione attualmente conosciuta, come ha recentemente dimostrato il canonico J. M. De Smet non è stata redatta, come s'è fin qui pensato, allo scopo di correggere i difetti di un testo anteriore; essa non è che una "opera d'edificazione e di polemica, spesso fantastica e talvolta francamente fraudolenta, redatta nel 1074-75; non ci insegna niente di valido su Gerardo.
Il nucleo su cui si è basato l'autore della Vita Gerardi è costituito dalla Translatio S. Eugenli, redatta probabilmente nel sec. X, forse tra il 935 e il 937. L'Inventio S. Gisleni, scritta da un monaco che assistette all'incendio del monastero di Saint-Ghislain nel 936 e fu testimonio di molti miracoli e i Miracula Ranieri S. Gisleni, redatti verso la metà dell'XI sec. da un altro monaco di Saint-Ghislain, ci informano sull'opera riformatrice di Gerardo nel monastero stesso. L'Historia monasterii Mosomensis, composta verso il 1033 da un monaco di Mouzon, e un atto ricopiato nel Libertraditionum di Saint-Pierre di Gand testimoniano dell'attività del santo rispettivamente a Saint-Rémy e nel contado di Fiandra.
Nobile del Lomacensis, Gerardo, ancora giovanissimo, era stato preso da un grande ideale religioso. Dopo un'iniziazione alla vita monastica a Saint-Denis, presso Parigi, aveva fondato nelle proprie terre un'abbazia benedettina. Uomo virtuoso e monaco esemplare, conosciutissimo dalle famiglie potenti delle regioni vicine al suo monastero, attirò prestissimo l'attenzione dei principi, specialmente di Gisleberto di Lotaringia e di Arnaldo di Fiandra che lo chiamarono per risollevare i loro monasteri decaduti. Apostolo infaticabile, Gerardo percorse per venticinque anni la Lotaringia e la Fiandra, restaurando e riformando una dozzina di abbazie. Morí a Brogne il 3 ottobre 959.
Il millenario della morte del santo fu occasione di un congresso storico che tenne la sue assise a Maredsous nell'ottobre 1959, e a grandi manifestazioni religiose a Saint-Gérard (prov. di Namur), sede' dell'antica abbazia fondata dal riformatore. Il culto a s. Gerardo risale al 1131 e Brogne, oggi Saint-Gérard, divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggio. La festa del santo è celebrata nelle diocesi di Namur, Gand e Liegi al 3 ottobre, data nella quale è inserito nel Martirologio Romano. Reliquie, consi derate come autentiche, si conservano a Saint-Gérard (casa parrocchiale e convento dei Padri As sunzionisti), a Maredsous (abbazia), Aubange (casa parrocchiale) e Gand (chiesa di Notre-Dame).
Autore: Albert D'Haenens
Fonte: Bibliotheca Sanctorum
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
3 ottobre
72720 > Beato Adalgotto di Coira Vescovo 3 ottobre MR
94635 > Beata Agostina dell'Assunzione Vergine mercedaria 3 ottobre
93258 > Beati Ambrogio Francesco Ferro e 27 compagni Martiri 3 ottobre MR
94697 > San Benedetto di Como Vescovo 3 ottobre
72660 > Santa Candida di Roma Martire 3 ottobre MR
72711 > San Cipriano di Tolone Vescovo 3 ottobre MR
93478 > Beato Crescenzio Garcia Pobo Sacerdote e martire 3 ottobre MR
94610 > Beato Damiano de Portu Mercedario 3 ottobre
94307 > Beato Desiderio Franco Agostiniano 3 ottobre
73675 > San Dionigi l'Areopagita Discepolo di S. Paolo 3 ottobre MR
72670 > Santi Dionigi, Fausto, Caio, Pietro, Paolo e compagni Martiri 3 ottobre MR
72700 > Sant' Edmondo di Scozia 3 ottobre
72680 > Sant' Esichio Discepolo di Sant'Ilarione 3 ottobre MR
93285 > Sant' Ewaldo il Nero ed Ewaldo il Bianco Monaci e martiri 3 ottobre MR
72650 > San Gerardo di Brogne Abate 3 ottobre MR
94634 > Beato Giovanni Tapia Mercedario 3 ottobre
90460 > Beato Giuliano da Palermo Monaco 3 ottobre
94636 > Beata Maddalena la Maggiore Vergine mercedaria 3 ottobre
92442 > Beati Martiri Cattolici del Brasile 3 ottobre e 16 luglio MR
72690 > San Massimiano di Ksar Bagai Vescovo 3 ottobre MR
91813 > Beato Utto (Udo) di Metten Abate 3 ottobre MR
SANTA MESSA del 02 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Angeli del Signore, benedite il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. (Dn 3,58)
Colletta
O Dio, che nella tua misteriosa provvidenza
mandi dal cielo i tuoi Angeli
a nostra custodia e protezione,
fa’ che nel cammino della vita
siamo sempre sorretti dal loro aiuto
per essere uniti con loro nella gioia eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Es 23,20-23a Mando un angelo davanti a te.
Dal libro dell’Esodo
Così dice il Signore:
"Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato.
Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari.
Il mio angelo camminerà alla tua testa".
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 90 Darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie.
Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: "Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido".
Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.
Non temerai il terrore della notte
né la freccia che vola di giorno,
la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.
Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.
Canto al Vangelo (Sal 102,21)
Alleluia, alleluia.
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,
suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
Alleluia.
Vangelo Mt 18,1-5.10 I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?".
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli".
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
L'angelo a cui è affidata la nostra città, l'angelo della nostra chiesa, l'angelo di ognuno di noi ci aiutino, oggi, ad invocare il Signore e a domandargli la sua benedizione. Con fede, quindi, preghiamo:
Benedici il tuo popolo, Signore.
Per il Papa, i vescovi, i sacerdoti: ascoltino con fede, ogni giorno, quello che Dio vuole da loro. Preghiamo:
Per i governanti di ogni nazione: gli angeli ispirino loro pensieri di pace. Preghiamo:
Per chi si trova nelle difficoltà, nei dubbi e nella tentazione: un angelo santo indichi loro il cammino della vita. Preghiamo:
Per tutti i nostri bambini: l'angelo di Dio li custodisca e li preservi da ogni male. Preghiamo:
Per la nostra comunità: i nostri angeli ci insegnino ad adorare continuamente il Signore. Preghiamo:
Per la formazione di una retta coscienza.
Per chi, oggi, si troverà nel pericolo.
Signore, Dio onnipotente, che con la tua provvidenza orienti tutto il creato alla gloria eterna, custodisci il tuo popolo in cammino perchè, assieme agli angeli, giunga davanti a te per godere in eterno la tua beatitudine. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
i doni che ti offriamo in onore dei santi Angeli;
la loro protezione ci salvi da ogni pericolo
e ci guidi felicemente alla patria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.
Prefazio degli Angeli.
Antifona di comunione
A te voglio cantare, o mio Dio, davanti agli Angeli. (cf. Sal 138,1)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che in questo sacramento
ci doni il pane per la vita eterna,
guidaci, con l’assistenza degli Angeli,
nella via della salvezza e della pace.
Per Cristo nostro Signore.
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it Santi ANGELI CUSTODI 2 Ottobre
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Santi Angeli Custodi
2 ottobre
Nella storia della salvezza, Dio affida agli Angeli l'incarico di proteggere i patriarchi, i suoi servi e tutto il popolo eletto. Pietro in carcere viene liberato dal suo Angelo. Gesù a difesa dei piccoli dice che i loro Angeli vedono sempre il volto del Padre che sta nei Cieli.
Figure celesti presenti nell'universo religioso e culturale della Bibbia - così come di molte religioni antiche - e quasi sempre rappresentati come esseri alati (in quanto forza mediatrice tra Dio e la Terra), gli angeli trovano l'origine del proprio nome nel vocabolo greco anghelos =messaggero. Non a caso, nel linguaggio biblico, il termine indica una persona inviata per svolgere un incarico, una missione. Ed è proprio con questo significato che la parola ricorre circa 175 volte nel Nuovo Testamento e 300 nell'Antico Testamento, che ne individua anche la funzione di milizia celeste, suddivisa in 9 gerarchie: Cherubini, Serafini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù celesti, Principati, Arcangeli, Angeli. Oggi il tema degli Angeli, quasi scomparso dai sermoni liturgici, riecheggia stranamente nei pulpiti dei media in versione new age, nei film e addirittura negli spot pubblicitari, che hanno voluto recepirne esclusivamente l'aspetto estetico e formale.
Martirologio Romano: Memoria dei santi Angeli Custodi, che, chiamati in primo luogo a contemplare il volto di Dio nel suo splendore, furono anche inviati agli uomini dal Signore, per accompagnarli e assisterli con la loro invisibile ma premurosa presenza.
Ascolta da RadioVaticana:
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La memoria dei Santi Angeli, oggi espressamente citati nel "Martirologio Romano" della Chiesa Cattolica, come Angeli Custodi, si celebra dal 1670 il 2 ottobre, data fissata da papa Clemente X (1670-1676); la Chiesa Ortodossa li celebra l’11 gennaio.
Ma chi sono gli Angeli e che rapporto hanno nella storia del genere umano? Prima di tutto l’esistenza degli Angeli è un dogma di fede, definito più volte dalla Chiesa (Simbolo Niceno, Simbolo Costantinopolitano, IV Concilio Lateranense (1215), Concilio Vaticano I (1869-70)).
Tutto ciò che riguarda gli Angeli, ha costituito una scienza propria detta ‘angiologia’; e tutti i Padri della Chiesa e i teologi, hanno nelle loro argomentazioni, espresso ed elaborato varie interpretazioni e concetti, riguardanti la loro esistenza, creazione, spiritualità, intelligenza, volontà, compiti, elevazione e caduta.
Come si vede la materia è così vasta e profonda, che è impossibile in questa scheda succinta, poter esporre esaurientemente l’argomento, ci limiteremo a dare qualche cenno essenziale.
Esistenza e creazione
La creazione degli angeli è affermata implicitamente almeno in un passo del Vecchio Testamento, dove al Salmo 148 (Lode cosmica), essi sono invitati con le altre creature del cielo e della terra a benedire il Signore: "Lodate il Signore dai cieli, lodatelo nell’alto dei cieli. Lodatelo, voi tutti suoi angeli, lodatelo, voi tutte sue schiere… Lodino tutti il nome del Signore, perché al suo comando ogni cosa è stata creata".
Nel nuovo Testamento (Col. 1.16) si dice: "per mezzo di Cristo sono state create tutte le cose nei cieli e sulla terra". Quindi anche gli angeli sono stati creati e se pure la tradizione è incerta sul tempo e nell’ordine di questa creazione, essa è ritenuta dai Padri indubitabile; certamente prima dell’uomo, perché alla cacciata dal paradiso terrestre di Adamo ed Eva, era presente un angelo, posto poi a guardia dell’Eden, per impedirne il ritorno dei nostri progenitori.
Spiritualità
La spiritualità degli angeli, è stato oggetto di considerazioni teologiche fra i più grandi Padri della Chiesa; s. Giustino e s. Ambrogio attribuivano agli angeli un corpo, non come il nostro, ma luminoso, imponderabile, sottile; s. Basilio e s. Agostino furono esitanti e si espressero non chiaramente; s. Giovanni Crisostomo, s. Gerolamo, s. Gregorio Magno, asserirono invece l’assoluta spiritualità; il già citato Concilio Lateranense IV, quindi il Magistero della Chiesa, affermò che gli Angeli sono spirito senza corpo.
L’angelo per la sua semplicità e spiritualità è immortale e immutabile, privo di quantità non può essere localmente presente nello spazio, però si rende visibile in un luogo per esplicare il suo operato; non può moltiplicarsi entro la stessa specie e s. Tommaso d’Aquino afferma che tante sono le specie angeliche quanti sono gli stessi angeli, l’uno diverso dall’altro.
Nella Bibbia si parla di angeli come di messaggeri ed esecutori degli ordini divini; nel Nuovo Testamento essi appaiono chiaramente come puri spiriti.
Nella credenza ebraica essi furono talvolta avvicinati a esseri materiali, ai quali si offriva ospitalità, che essi ricambiavano con benedizioni, promesse di prosperità, ecc.
Intelligenza e volontà
L’Angelo in quanto essere spirituale non può essere sprovvisto della facoltà dell’intelligenza e della volontà; anzi in lui debbono essere molto più potenti, in quanto egli è puro di spirito; sulla prontezza e infallibilità dell’intelligenza angelica, come pure sull’energia, la tenace volontà, la libertà superiore, il grande Dottore Angelico, s. Tommaso d’Aquino, ha scritto ampiamente nella sua "Summa Theologica", alla quale si rimanda per un approfondimento.
Elevazione
La Sacra Scrittura suggerisce più volte che gli Angeli godono della visione del volto di Dio, perché la felicità alla quale furono destinati gli spiriti celesti, sorpassa le esigenze della natura ed è soprannaturale.
E nel Nuovo Testamento frequentemente viene stabilito un paragone fra uomini, santi e angeli, come se la meta cui sono destinati i primi, altro non sia che una partecipazione al fine già conseguito dagli angeli buoni, i quali vengono indicati come ‘santi’, ‘figli di Dio’, ‘angeli di luce’ e che sono ‘innanzi a Dio’, ‘al cospetto di Dio o del suo trono’; tutte espressioni che indicano il loro stato di beatitudine; essi furono santificati nell’istante stesso della loro creazione.
Caduta
Il Concilio Lateranense IV, definì come verità di fede che molti Angeli, abusando della propria libertà caddero in peccato e diventarono cattivi.
San Tommaso affermò che l’Angelo poté commettere solo un peccato d’orgoglio, lo spirito celeste deviò dall’ordine stabilito da Dio e non accettandolo, non riconobbe al disopra della sua perfezione, la supremazia divina, quindi peccato d’orgoglio cui conseguì immediatamente un peccato di disobbedienza e d’invidia per l’eccellenza altrui.
Altri peccati non poté commetterli, perché essi suppongono le passioni della carne, ad esempio l’odio, la disperazione. Ancora s. Tommaso d’Aquino specifica, che il peccato dell’Angelo è consistito nel volersi rendere simile a Dio.
La tradizione cristiana ha dato il nome di Lucifero al più bello e splendente degli angeli e loro capo, ribellatosi a Dio e precipitato dal cielo nell’inferno; l’orgoglio di Lucifero per la propria bellezza e potenza, lo portò al grande atto di superbia con il quale si oppose a Dio, traendo dalla sua parte un certo numero di angeli.
Contro di lui si schierarono altri angeli dell’esercito celeste capeggiati da Michele, ingaggiando una grande e primordiale lotta nella quale Lucifero con tutti i suoi, soccombette e fu precipitato dal cielo; egli divenne capo dei demoni o diavoli nell’inferno e simbolo della più sfrenata superbia.
Il nome Lucifero e la sua identificazione con il capo ribelle degli angeli, derivò da un testo del profeta Isaia (14, 12-15) in cui una satira sulla caduta di un tiranno babilonese, venne interpretata da molti scrittori ecclesiastici e dallo stesso Dante (Inf. XXIV), come la descrizione in forma poetica della ribellione celeste e della caduta del capo degli angeli.
"Come sei caduto dal cielo, astro del mattino, figlio dell’aurora! Come sei stato precipitato a terra, tu che aggredivi tutte le nazioni! Eppure tu pensavi in cuor tuo: Salirò in cielo, al di sopra delle stelle di Dio innalzerò il mio trono… salirò sulle nubi più alte, sarò simile all’Altissimo. E invece sei stato precipitato nell’abisso, nel fondo del baratro!"
L’esercito celeste
La figura dell’Angelo come simbolo delle gerarchie celesti, in genere appare fin dai primi tempi del cristianesimo, collocandosi in prosecuzione della tradizione ebraica e come trasformazione dei tipi precristiani delle Vittorie e dei Geni alati, che avevano anche la funzione mediatrice, tra le supreme divinità e il mondo terrestre.
Attraverso l’insegnamento del "De celesti hierarchia" dello pseudo Dionigi l’Areopagita, essi sono distribuiti in tre gerarchie, ognuna delle quali si divide in tre cori.
La prima gerarchia comprende i serafini, i cherubini e i troni; la seconda le dominazioni, le virtù, le potestà; la terza i principati, gli arcangeli e gli angeli.
I cori si distinguono fra loro per compiti, colori, ali e altri segni identificativi, sempre secondo lo pseudo Areopagita, i più vicini a Dio sono i serafini, di colore rosso, segno di amore ardente, con tre paia di ali; poi vengono i cherubini con sei ali cosparse di occhi come quelle del pavone; le potestà hanno due ali dai colori dell’arcobaleno; i principati sono angeli armati rivolti verso Dio e così via.
Più distinti per la loro specifica citazione nella Bibbia, sono gli Arcangeli, i celesti messaggeri, presenti nei momenti più importanti della Storia della Salvezza; Michele presente sin dai primordi a capo dell’esercito del cielo contro gli angeli ribelli, apparve anche a papa s. Gregorio Magno sul Castel S. Angelo a Roma, lasciò il segno della sua presenza nel Santuario di Monte S. Angelo nel Gargano; Gabriele il messaggero di Dio, apparve al profeta Daniele; a Zaccaria annunciante la nascita di s. Giovanni Battista, ma soprattutto portò l’annuncio della nascita di Cristo alla Vergine Maria; Raffaele è citato nel Libro di Tobia, fu guida e salvatore dai pericoli del giovane Tobia, poi non citato nella Bibbia, c’è Uriele, nominato due volte nel quarto libro apocrifo di Ezra, il suo nome ricorre con frequenza nelle liturgie orientali, s. Ambrogio lo poneva fra gli arcangeli, accompagnò il piccolo s. Giovanni Battista nel deserto, portò l’alchimia sulla terra.
L’angelo nell’arte
Ricchissima è l’iconografia sugli angeli, la cui condizione di esseri spirituali, senza età e sesso, ha fatto sbizzarrire tutti gli artisti di ogni epoca, nel raffigurarli secondo la dottrina, ma anche con il proprio estro artistico.
Gli artisti, specie i pittori, vollero esprimere nei loro angeli un sovrumano stato di bellezza, avvolgendoli a volte in vesti sacerdotali o in classiche tuniche, a volte come genietti dell’arte romana, quasi sempre con le ali e con il nimbo (nuvoletta); dal secolo IV e V li ritrassero in aspetto giovanile, efebico, solo nell’epoca barocca apparirà il tipo femminile.
Gli angeli furono raffigurati non solo in atteggiamento adorante, come nelle magnifiche Natività o nelle Maestà medioevali, ma anche in atteggiamento addolorato e umano nelle Deposizioni, vedasi i gesti di disperazione per la morte di Gesù, degli angeli che assistono alla deposizione dalla croce, nel famoso dipinto di Giotto "Compianto di Cristo morto" (Cappella degli Scrovegni, Padova).
Poi abbiamo angeli musicanti e che cantano in coro, che suonano le trombe (tubicini); gli angeli armati in lotta con il demonio; angeli che accompagnano lo svolgersi delle opere di misericordia, ecc.
L’angelo nella Bibbia
Specifici episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, indicano la presenza degli Angeli: la lotta con l’angelo di Giacobbe (Genesi 32, 25-29); la scala percorsa dagli angeli, sognata da Giacobbe (Genesi, 28, 12); i tre angeli ospiti di Abramo (Genesi, 18); l’intervento dell’angelo che ferma la mano di Abramo che sta per sacrificare Isacco; l’angelo che porta il cibo al profeta Elia nel deserto.
L’annuncio ai pastori della nascita di Cristo; l’angelo che compare in sogno a Giuseppe, suggerendogli di fuggire con Maria e il Bambino; gli angeli che adorano e servono Gesù dopo le tentazioni nel deserto; l’angelo che annunciò alla Maddalena e alle altre donne, la resurrezione di Cristo; la liberazione di s. Pietro, dal carcere e dalle catene a Roma; senza dimenticare la cosmica e celeste simbologia angelica dell’Apocalisse di s. Giovanni Evangelista.
L’Angelo Custode
Infine l’Angelo Custode, l’esistenza di un angelo per ogni uomo, che lo guida, lo protegge, dalla nascita fino alla morte, è citata nel Libro di Giobbe, ma anche dallo stesso Gesù, nel Vangelo di Matteo, quando indicante dei fanciulli dice: "Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli".
La Sacra Scrittura parla di altri compiti esercitati dagli angeli, come quello di offrire a Dio le nostre preghiere e sacrifici, oltre quello di accompagnare l’uomo nella via del bene.
Il nome di ‘angelo’ nel discorrere corrente, ha assunto il significato di persona di eccezionale virtù, di bontà, di purezza, di bellezza angelica e indica perfezione.
Autore: Antonio Borrelli
Il nuovo Calendario universale della Chiesa ha conservato, a questa data, non la festa, ma la memoria degli Angioli Custodi.
Abbiamo già parlato, il 5 maggio, dell'unico Santo che ripete, nei calendari, il nome di Angelo, il carmelitano Martire in Sicilia. Ma tra i moltissimi fedeli che ripetono questo nome così diffuso non mancheranno quelli che preferiscono celebrare il loro onomastico nel giorno dedicato proprio agli Angioli, non di nome ma di fatto.
Un tempo questa festa veniva celebrata il 29 settembre, insieme con quella di San Michele, custode e protettore per eccellenza. Tre giorni fa, a quella data, abbiamo ricordato i tre Arcangeli principali, e diciamo così prototipi, ognuno con il loro nome: Michele, Gabriele e Raffaele.
L'uso di una festa particolare dedicata agli Angioli Custodi si diffuse nella Spagna nel '400, e nel secolo successivo in Portogallo, più tardi ancora in Austria. Nel 1670, il Papa Clemente X ne fissò la data al 2 ottobre.
La devozione per gli Angioli è più antica di quella per i Santi: prese particolare importanza nel Medioevo quando i monaci solitari ricercarono la compagnia di queste invisibili creature e le sentirono presenti nella loro vita di silenzioso raccoglimento.
Dopo il concilio di Trento, la devozione per gli Angioli fu meglio definita e conobbe nuova diffusione. Nella vita attuale, però, gli uomini trascurano sempre di più la propria angelica compagnia, e non avvertono ormai la presenza di un puro spirito, testimone costante dei pensieri e delle azioni umane.
Di solito si parla dell'Angiolo Custode soltanto ai bambini, e per questo anche l'iconografia si è fissata sulla figura dell'Arcangiolo Raffaele, che guida e conduce il giovane Tobiolo.
Gli adulti, invece, dimenticano facilmente il loro adulto testimone e consigliere, il loro invisibile compagno di viaggio, il muto testimone della loro vita. E anche questo aumenta il senso della desolazione e addirittura dell'angoscia che caratterizza il nostro tempo, nel 4uale si sono lasciate cadere, come infantili fantasie, tante consolanti e sostenitrici verità di fede.
R infatti verità di fede che ogni cristiano, dal Battesimo, riceve il proprio Angiolo Custode, che lo accompagna, lo ispira e lo guida, per tutta la vita, fino alla morte, esemplare perfetto della condotta che si dovrebbe tenere nei riguardi di Dio e degli uomini.
L'Angiolo Custode è dunque il luminoso specchio sul quale ogni cristiano dovrebbe riflettere la propria condotta giornaliera.
Per questo la Chiesa ha dettato una delle più belle preghiere che dice: "Angiolo di Dio, che sei il mio custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla pietà celeste. Così sia".
Fonte: Archivio Parrocchia
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
SANTA MESSA del 01 Ottobre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itSanta Teresa di Gesù Bambino
Le Letture di oggi sono tratte dal Nuovo Lezionario,
se desideri i testi precedenti clicca qui.
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Il Signore la protesse e ne ebbe cura,
la tenne cara come la pupilla dei suoi occhi;
come un’aquila la prese e la portò sulle sue ali:
solo il Signore fu la sua guida. (cf. Dt 32,10-12)
Colletta
Prima lettura Gb 38,1.12-21;40,3-5 Hai mai comandato al mattino, sei mai giunto alle sorgenti del mare?
Dal libro di Giobbe
Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:
"Da quando vivi, hai mai comandato al mattino
e assegnato il posto all’aurora,
perché afferri la terra per i lembi
e ne scuota via i malvagi,
ed essa prenda forma come creta premuta da sigillo
e si tinga come un vestito,
e sia negata ai malvagi la loro luce
e sia spezzato il braccio che si alza a colpire?
Sei mai giunto alle sorgenti del mare
e nel fondo dell’abisso hai tu passeggiato?
Ti sono state svelate le porte della morte
e hai visto le porte dell’ombra tenebrosa?
Hai tu considerato quanto si estende la terra?
Dillo, se sai tutto questo!
Qual è la strada dove abita la luce
e dove dimorano le tenebre,
perché tu le possa ricondurre dentro i loro confini
e sappia insegnare loro la via di casa?
Certo, tu lo sai, perché allora eri già nato
e il numero dei tuoi giorni è assai grande!".
Giobbe prese a dire al Signore:
"Ecco, non conto niente: che cosa ti posso rispondere?
Mi metto la mano sulla bocca.
Ho parlato una volta, ma non replicherò,
due volte ho parlato, ma non continuerò".
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 138 Guidami, Signore, per una via di eternità.
Canto al Vangelo (Sal 94,8)
Alleluia, alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.
Vangelo
Lc 10,13-16
Chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse:
"Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!
Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato".
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Preghiera sulle offerte
Antifona di comunione
Preghiera dopo la comunione
La comunione al tuo sacramento, Signore,
ci infiammi di quel fuoco di carità che ispirò
la tua santa vergine Teresa di Gesù Bambino
a offrirsi a te per la salvezza di tutti gli uomini.
Per Cristo nostro Signore.
URL
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it Santa Teresa di GESU' BAMBINO ( di Lisieux ) 1 Ottobre
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Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore della Chiesa 1 ottobre - Memoria MR
94508 > Sant' Abreha Re d'Etiopia 1 ottobre
92921 > Beato Alvaro Sanjuan Canet Sacerdote salesiano e martire 1 ottobre MR
92962 > Beato Antonio Rewera Sacerdote e martire 1 ottobre MR
72575 > San Bavone di Gand Eremita 1 ottobre MR
94036 > Beato Carmelo Giovanni Perez Rodriguez Suddiacono salesiano, martire 1 ottobre
91764 > Beata Cecilia Eusepi Terziaria servita 1 ottobre
72580 > Beato Diego Botello Martire 1 ottobre
94609 > Beato Domenico da Villanova Sacerdote mercedario 1 ottobre
93387 > Beati Edoardo Campion, Roberto Wilcox, Cristoforo Buxton e Roberto Widmerpool Martiri 1 ottobre MR
72590 > Beato Ferdinando (Fernando, Hernando) di Salcedo Martire 1 ottobre
92961 > Beata Fiorenza Caerols Martinez Vergine e martire 1 ottobre MR
72610 > Beati Gaspare Hikojiro ed Andrea Yoshida Martiri 1 ottobre MR
93388 > Beato Giovanni Robinson Padre di famiglia, sacerdote, martire 1 ottobre MR
91536 > Beato Luigi Monti 1 ottobre MR
94022 > Beato Matteo Garolera Masferrer Coadiutore salesiano, martire 1 ottobre
72565 > San Nicezio di Treviri Vescovo 1 ottobre MR
93040 > San Piatone (Piato) di Tournai Sacerdote e martire 1 ottobre MR
72605 > Beati Rodolfo Crockett ed Edoardo James Martiri 1 ottobre MR
90455 > San Romano il Melode Confessore 1 ottobre MR
24700 > Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore della Chiesa 1 ottobre - Memoria MR
72570 > San Vasnulfo (Vasnolfo) Monaco 1 ottobre MR
72560 > Santi Verissimo, Massima e Giulia Martiri 1 ottobre MR
94140 > San Virila di Leyre Abate 1 ottobre
Santa Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux) Vergine e dottore dlla Chiesa
1 ottobre
Alençon (Francia), 2 gennaio 1873 - Lisieux, 30 settembre 1897
Sensibilissima e precoce, fin da bambina decise di dedicarsi a Dio. Entrò nel Carmelo di Lisieux e nel solco della tradizione carmelitana scoprì la sua piccola via dell'infanzia spirituale, ispirata alla semplicità e all'umile confidenza nell'amore misericordioso del Padre. Posta dalla vocazione contemplativa nel cuore della Chiesa, si aprì all'ideale missionario, offrendo a Dio le sue giornate fatte di fedeltà e di silenziosa e gioiosa offerta per gli apostolo del Vangelo. I suoi pensieri, raccolti sotto il titolo Storia di un'anima, sono la cronaca quotidiana del suo cammino di identificazione con l'Amore. Con San Francesco Saverio è patrona delle missioni. (Mess. Rom.)
Patronato: Missionari, Francia
Etimologia: Teresa = cacciatrice, dal greco; oppure donna amabile e forte, dal tedesco
Emblema: Giglio, Rosa
Martirologio Romano: Memoria di santa Teresa di Gesù Bambino, vergine e dottore della Chiesa: entrata ancora adolescente nel Carmelo di Lisieux in Francia, divenne per purezza e semplicità di vita maestra di santità in Cristo, insegnando la via dell’infanzia spirituale per giungere alla perfezione cristiana e ponendo ogni mistica sollecitudine al servizio della salvezza delle anime e della crescita della Chiesa. Concluse la sua vita il 30 settembre, all’età di venticinque anni.
(30 settembre: A Lisieux in Francia, anniversario della morte di santa Teresa di Gesù Bambino, la cui memoria si celebra domani).
Ascolta da RadioVaticana:
Ascolta da RadioRai:
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Si arrampica a Milano sul Duomo fino alla Madonnina, a Pisa sulla Torre, e a Roma si spinge anche nei posti proibiti del Colosseo. La quattordicenne Teresa Martin è la figura più attraente del pellegrinaggio francese, giunto in Roma a fine 1887 per il giubileo sacerdotale di Leone XIII. Ma, nell’udienza pontificia a tutto il gruppo, sbigottisce i prelati chiedendo direttamente al Papa di poter entrare in monastero subito, prima dei 18 anni. Cauta è la risposta di Leone XIII; ma dopo quattro mesi Teresa entra nel Carmelo di Lisieux, dove l’hanno preceduta due sue sorelle (e lei non sarà l’ultima).
I Martin di Alençon: piccola e prospera borghesia del lavoro specializzato. Il padre ha imparato l’orologeria in Svizzera. La madre dirige merlettaie che a domicilio fanno i celebri pizzi di Alençon. Conti in ordine, leggendaria puntualità nei pagamenti come alla Messa, stimatissimi. E compatiti per tanti lutti in famiglia: quattro morti tra i nove figli. Poi muore anche la madre, quando Teresa ha soltanto quattro anni.
In monastero ha preso il nome di suor Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo, ma non trova l’isola di santità che s’aspettava. Tutto puntuale, tutto in ordine. Ma è scadente la sostanza. La superiora non la capisce, qualcuna la maltratta. Lo spirito che lei cercava, proprio non c’è, ma, invece di piangerne l’assenza, Teresa lo fa nascere dentro di sé. E in sé compie la riforma del monastero. Trasforma in stimoli di santificazione maltrattamenti, mediocrità, storture, restituendo gioia in cambio delle offese.
E’ una mistica che rifiuta il pio isolamento. La fanno soffrire? E lei è quella che "può farvi morir dal ridere durante la ricreazione", come deve ammettere proprio la superiora grintosa. Dopodiché, nel 1897 lei è già morta, dopo meno di un decennio di vita religiosa oscurissima. Ma è da morta che diviene protagonista, apostola, missionaria. Sua sorella Paolina (suor Agnese nel Carmelo) le ha chiesto di raccontare le sue esperienze spirituali, che escono in volume col titolo Storia di un’anima nel 1898. Così la voce di questa carmelitana morta percorre la Francia e il mondo, colpisce gli intellettuali, suscita anche emozioni e tenerezze popolari che Pio XI corregge raccomandando al vescovo di Bayeux: "Dite e fate dire che si è resa un po’ troppo insipida la spiritualità di Teresa. Com’è maschia e virile, invece! Santa Teresa di Gesù Bambino, di cui tutta la dottrina predica la rinuncia, è un grand’uomo". Ed è lui che la canonizza nel 1925.
Non solo. Nel 1929, mentre in Urss trionfa Stalin, Pio XI già crea il Collegio Russicum, allo scopo di formare sacerdoti per l’apostolato in Russia, quando le cose cambieranno. Già allora. E come patrona di questa sfida designa appunto lei, suor Teresa di Gesù Bambino.
Autore: Domenico Agasso
Fonte: Famiglia Cristiana
Spunti bibliografici su Santa Teresa di Lisieux a cura di LibreriadelSanto.it
* Quantin Alice, Quantin Henri, Zelia e Luigi Martin. I genitori di Teresa di Lisieux, Paoline Edizioni, 2010 - pagine
* Antonio Maria Sicari, Una famiglia santa, Jaca Book, 2008 - pagine
* Maria Di Lorenzo, Teresina è uscita dal gruppo. Teresa di Lisieux e la sua scommessa sull’Infinito, Paoline Edizioni, 2008 - 192 pagine
* Dobner Cristiana, Eco creante. Teresa di Lisieux. In sintonia con il suo tempo, Marietti, 2008 - 224 pagine
* Teresa di Gesù Bambino, Storia di un'anima, OCD, 2007 - 310 pagine
* Teresa di Lisieux (santa), Storia di un'anima, OCD, 2007 - 310 pagine
* Frosini Giordano, Teresa di Lisieux e l'aldilà, Edizioni Dehoniane Bologna, 2006 - 216 pagine
* Teresa di Lisieux (santa), Storia di un'anima. Ristabilita secondo la disposizione originale degli autografi, San Paolo Edizioni, 2006 - 304 pagine
* Mostarda Paola, La simbolica della natura nella teologia di santa Teresa di Lisieux, OCD, 2006 - 568 pagine
* Salvoldi Valentino, Maraffa Augusto, Santa Teresa di Lisieux, Elledici, 2006 - 48 pagine
* Teresa di Lisieux (santa), Consigli e ricordi, Città Nuova, 2006 - 208 pagine
* Teresa di Lisieux (santa), Diario di Teresa, Ancora, 2004 - 160 pagine
* Maria Cecilia del Volto Santo, I misteri del rosario e la Trinità. Pregare meditando, OCD, 2004 - 48 pagine
* Teresa di Lisieux (santa), Storia di un'anima, Piemme, 2003 - 320 pagine
* Teresa di Lisieux (santa), Lettere ai miei fratelli sacerdoti, San Paolo Edizioni, 2003 - 136 pagine
SANTA MESSA del 30 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Non si allontani dalla tua bocca il libro della legge;
meditalo giorno e notte
per osservare esattamente quanto vi è prescritto:
così porterai a buon fine le tue imprese. (Gs 1,8)
Colletta
O Dio, che hai dato al sacerdote san Girolamo
una conoscenza viva e penetrante della Sacra Scrittura,
fa’ che il tuo popolo
si nutra sempre più largamente della tua parola,
e trovi in essa una sorgente di vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Gb 19,21-27 Io so che il mio redentore è vivo!
Dal libro di Giobbe
Giobbe disse:
"Pietà, pietà di me, almeno voi, amici miei,
perché la mano di Dio mi ha percosso!
Perché vi accanite contro di me, come Dio,
e non siete mai sazi della mia carne?
Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro,
fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s’incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo
e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via,
senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso,
i miei occhi lo contempleranno e non un altro".
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 26 Contemplerò la bontà del Signore nella terra dei viventi.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
"Cercate il mio volto!".
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.
Vangelo
Lc 10,1-12
La vostra pace scenderà su di lui.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio". Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: "Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino". Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città".
Parola del Signore
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SANTA MESSA del 30 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Fratelli, il Signore ci chiama a quest'eucaristia per farci suoi discepoli e consegnarci la legge dell'amore, Invochiamolo quindi con fede, dicendo:
Manda anche noi, Signore.
Per la Chiesa, istruita nell'amore da Cristo, perché mite e operosa vivifichi la comunità degli uomini. Preghiamo:
Per le nostre città, perché con pazienza diventino i luoghi per un'armoniosa convivenza umana. Preghiamo:
Per le nostre case, perché l'adesione amorosa alla legge del Signore ne faccia segni di riconciliazione e di pace. Preghiamo:
Per quanti hanno il compito di predicare il vangelo, perché lo Spirito li rivesta di scienza e di perseveranza, e prepari i cuori all'ascolto. Preghiamo:
Per noi qui riuniti, perché ci sentiamo mandati ad annunciare la pace e il regno del Signore. Preghiamo:
Per i sacerdoti e i religiosi della nostra comunità.
Per i missionari laici della nostra diocesi.
Accogli, Signore, la preghiera dei tuoi figli, perché la tua parola arrivi ai confini del mondo e si estenda ovunque il regno del tuo amore. Te lo chiediamo con fiducia per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i nostri doni
e fa’ che, illuminati interiormente dalla tua parola,
sull’esempio di san Girolamo
ci accostiamo con fede viva al tuo altare
per offrirti il sacrificio di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Ho trovato le tue parole e le ho divorate;
la tua parola è gioia e letizia del mio cuore:
perché il tuo nome è stato invocato su di me, o Signore Dio. (Ger 15,16)
Preghiera dopo la comunione
Il sacrificio, che abbiamo celebrato
nella festa di san Girolamo,
risvegli, Signore, il nostro spirito,
perché nella meditazione della Sacra Scrittura
vediamo il cammino da seguire
e, seguendolo fedelmente, raggiungiamo la vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=LEcGckvrjnwCODICE DA IMPORTARE
Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it San GIROLAMO 30 settembre
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San Girolamo (o Gerolamo) Sacerdote e dottore della Chiesa
30 settembre
Stridone (confine tra Dalmazia e Pannonia), ca. 347 - Betlemme, 420
Fece studi e enciclopedici ma, portato all'ascetismo, si ritirò nel deserto presso Antiochia, vivendo in penitenza. Divenuto sacerdote a patto di conservare la propria indipendenza come monaco, iniziò un'intensa attività letteraria. A Roma collaborò con papa Damaso, e, alla sua morte, tornò a Gerusalemme dove partecipò a numerose controversie per la fede, fondando poco lontano dalla Chiesa della Natività, il monastero in cui morì. Di carattere focoso, soprattutto nei suoi scritti, non fu un mistico e provocò consensi o polemiche, fustigando vizi e ipocrisie. Scrittore infaticabile, grande erudito e ottimo traduttore, a lui si deve la Volgata in latino della Bibbia, a cui aggiunse dei commenti, ancora oggi importanti come quelli sui libri dei Profeti.
Patronato: Archeologi, Bibliotecari, Studiosi
Etimologia: Girolamo = di nome sacro, dal greco
Emblema: Cappello da cardinale, Leone
Martirologio Romano: Memoria di san Girolamo, sacerdote e dottore della Chiesa: nato in Dalmazia, nell’odierna Croazia, uomo di grande cultura letteraria, compì a Roma tutti gli studi e qui fu battezzato; rapito poi dal fascino di una vita di contemplazione, abbracciò la vita ascetica e, recatosi in Oriente, fu ordinato sacerdote. Tornato a Roma, divenne segretario di papa Damaso e, stabilitosi poi a Betlemme di Giuda, si ritirò a vita monastica. Fu dottore insigne nel tradurre e spiegare le Sacre Scritture e fu partecipe in modo mirabile delle varie necessità della Chiesa. Giunto infine a un’età avanzata, riposò in pace.
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San Girolamo è un Padre della Chiesa che ha posto al centro della sua vita la Bibbia: l’ha tradotta nella lingua latina, l’ha commentata nelle sue opere, e soprattutto si è impegnato a viverla concretamente nella sua lunga esistenza terrena, nonostante il ben noto carattere difficile e focoso ricevuto dalla natura.
Girolamo nacque a Stridone verso il 347 da una famiglia cristiana, che gli assicurò un’accurata formazione, inviandolo anche a Roma a perfezionare i suoi studi. Da giovane sentì l'attrattiva della vita mondana (cfr Ep. 22,7), ma prevalse in lui il desiderio e l'interesse per la religione cristiana. Ricevuto il battesimo verso il 366, si orientò alla vita ascetica e, recatosi ad Aquileia, si inserì in un gruppo di ferventi cristiani, da lui definito quasi "un coro di beati" (Chron. Ad ann. 374) riunito attorno al Vescovo Valeriano. Partì poi per l'Oriente e visse da eremita nel deserto di Calcide, a sud di Aleppo (cfr Ep. 14,10), dedicandosi seriamente agli studi. Perfezionò la sua conoscenza del greco, iniziò lo studio dell'ebraico (cfr Ep. 125,12), trascrisse codici e opere patristiche (cfr Ep. 5,2). La meditazione, la solitudine, il contatto con la Parola di Dio fecero maturare la sua sensibilità cristiana. Sentì più pungente il peso dei trascorsi giovanili (cfr Ep. 22,7), e avvertì vivamente il contrasto tra mentalità pagana e vita cristiana: un contrasto reso celebre dalla drammatica e vivace "visione", della quale egli ci ha lasciato il racconto. In essa gli sembrò di essere flagellato al cospetto di Dio, perché "ciceroniano e non cristiano" (cfr Ep. 22,30).
Nel 382 si trasferì a Roma: qui il Papa Damaso, conoscendo la sua fama di asceta e la sua competenza di studioso, lo assunse come segretario e consigliere; lo incoraggiò a intraprendere una nuova traduzione latina dei testi biblici per motivi pastorali e culturali. Alcune persone dell’aristocrazia romana, soprattutto nobildonne come Paola, Marcella, Asella, Lea ed altre, desiderose di impegnarsi sulla via della perfezione cristiana e di approfondire la loro conoscenza della Parola di Dio, lo scelsero come loro guida spirituale e maestro nell’approccio metodico ai testi sacri. Queste nobildonne impararono anche il greco e l’ebraico.
Dopo la morte di Papa Damaso, Girolamo lasciò Roma nel 385 e intraprese un pellegrinaggio, dapprima in Terra Santa, silenziosa testimone della vita terrena di Cristo, poi in Egitto, terra di elezione di molti monaci (cfr Contra Rufinum 3,22; Ep. 108,6-14). Nel 386 si fermò a Betlemme, dove, per la generosità della nobildonna Paola, furono costruiti un monastero maschile, uno femminile e un ospizio per i pellegrini che si recavano in Terra Santa, "pensando che Maria e Giuseppe non avevano trovato dove sostare" (Ep. 108,14). A Betlemme restò fino alla morte, continuando a svolgere un'intensa attività: commentò la Parola di Dio; difese la fede, opponendosi vigorosamente a varie eresie; esortò i monaci alla perfezione; insegnò la cultura classica e cristiana a giovani allievi; accolse con animo pastorale i pellegrini che visitavano la Terra Santa. Si spense nella sua cella, vicino alla grotta della Natività, il 30 settembre 419/420.
La preparazione letteraria e la vasta erudizione consentirono a Girolamo la revisione e la traduzione di molti testi biblici: un prezioso lavoro per la Chiesa latina e per la cultura occidentale. Sulla base dei testi originali in greco e in ebraico e grazie al confronto con precedenti versioni, egli attuò la revisione dei quattro Vangeli in lingua latina, poi del Salterio e di gran parte dell'Antico Testamento. Tenendo conto dell'originale ebraico e greco, dei Settanta, la classica versione greca dell’Antico Testamento risalente al tempo precristiano, e delle precedenti versioni latine, Girolamo, affiancato poi da altri collaboratori, poté offrire una traduzione migliore: essa costituisce la cosiddetta "Vulgata", il testo "ufficiale" della Chiesa latina, che è stato riconosciuto come tale dal Concilio di Trento e che, dopo la recente revisione, rimane il testo "ufficiale" della Chiesa di lingua latina. E’ interessante rilevare i criteri a cui il grande biblista si attenne nella sua opera di traduttore. Li rivela egli stesso quando afferma di rispettare perfino l’ordine delle parole delle Sacre Scritture, perché in esse, dice, "anche l’ordine delle parole è un mistero" (Ep. 57,5), cioè una rivelazione. Ribadisce inoltre la necessità di ricorrere ai testi originali: "Qualora sorgesse una discussione tra i Latini sul Nuovo Testamento, per le lezioni discordanti dei manoscritti, ricorriamo all'originale, cioè al testo greco, in cui è stato scritto il Nuovo Patto. Allo stesso modo per l'Antico Testamento, se vi sono divergenze tra i testi greci e latini, ci appelliamo al testo originale, l'ebraico; così tutto quello che scaturisce dalla sorgente, lo possiamo ritrovare nei ruscelli" (Ep. 106,2). Girolamo, inoltre, commentò anche parecchi testi biblici. Per lui i commentari devono offrire molteplici opinioni, "in modo che il lettore avveduto, dopo aver letto le diverse spiegazioni e dopo aver conosciuto molteplici pareri – da accettare o da respingere –, giudichi quale sia il più attendibile e, come un esperto cambiavalute, rifiuti la moneta falsa" (Contra Rufinum 1,16).
Confutò con energia e vivacità gli eretici che contestavano la tradizione e la fede della Chiesa. Dimostrò anche l'importanza e la validità della letteratura cristiana, divenuta una vera cultura ormai degna di essere messa confronto con quella classica: lo fece componendo il De viris illustribus, un'opera in cui Girolamo presenta le biografie di oltre un centinaio di autori cristiani. Scrisse pure biografie di monaci, illustrando accanto ad altri itinerari spirituali anche l'ideale monastico; inoltre tradusse varie opere di autori greci. Infine nell'importante Epistolario, un capolavoro della letteratura latina, Girolamo emerge con le sue caratteristiche di uomo colto, di asceta e di guida delle anime.
Che cosa possiamo imparare noi da San Girolamo? Mi sembra soprattutto questo: amare la Parola di Dio nella Sacra Scrittura. Dice San Girolamo: "Ignorare le Scritture è ignorare Cristo". Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Sacra Scrittura. Questo nostro dialogo con essa deve sempre avere due dimensioni: da una parte, dev'essere un dialogo realmente personale, perché Dio parla con ognuno di noi tramite la Sacra Scrittura e ha un messaggio ciascuno. Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura non come parola del passato, ma come Parola di Dio che si rivolge anche a noi e cercare di capire che cosa il Signore voglia dire a noi. Ma per non cadere nell'individualismo dobbiamo tener presente che la Parola di Dio ci è data proprio per costruire comunione, per unirci nella verità nel nostro cammino verso Dio. Quindi essa, pur essendo sempre una Parola personale, è anche una Parola che costruisce comunità, che costruisce la Chiesa. Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva. Il luogo privilegiato della lettura e dell'ascolto della Parola di Dio è la liturgia, nella quale, celebrando la Parola e rendendo presente nel Sacramento il Corpo di Cristo, attualizziamo la Parola nella nostra vita e la rendiamo presente tra noi. Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Le opinioni umane vengono e vanno. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l'eternità, ciò che vale per sempre. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l'eterno, la vita eterna.
E così concludo con una parola di San Girolamo a San Paolino di Nola. In essa il grande Esegeta esprime proprio questa realtà, che cioè nella Parola di Dio riceviamo l'eternità, la vita eterna. Dice San Girolamo: "Cerchiamo di imparare sulla terra quelle verità la cui consistenza persisterà anche nel cielo" (Ep. 53,10).
Autore: Papa Benedetto XVI (Udienza generale 14 Novembre 2007)
Con quest’uomo intrattabile hanno un debito enorme la cultura e i cristiani di tutti i tempi. Ha litigato con sprovveduti, dotti, santi e peccatori; fu ammirato e detestato. Ma rimane un benefattore delle intelligenze e la Chiesa lo venera come uno dei suoi padri più grandi. Nato da famiglia ricca, riceve il battesimo a Roma, dove va a studiare. Studierà per tutta la vita, viaggiando dall’Europa all’Oriente con la sua biblioteca di classici antichi, sui quali si è formato. Nel 375, dopo una malattia, Gerolamo passa alla Bibbia, con passione crescente. Studia il greco ad Antiochia; poi, nella solitudine della Calcide (confini della Siria), si dedica all’ebraico. Riceve il sacerdozio ad Antiochia nel 379 e nel 382 è a Roma. Qui, papa Damaso I lo incarica di rivedere il testo di una diffusa versione latina della Scrittura, detta Itala, realizzata non sull’originale ebraico, bensì sulla versione greca detta dei Settanta. A Roma fa anche da guida spirituale a un gruppo di donne della nobiltà. E intanto scaglia attacchi durissimi a ecclesiastici indegni (un avido prelato riceve da lui il nome "Grasso Cappone").
Alla morte di Damaso I (384), va in Palestina con la famiglia della nobile Paola. Vive in un monastero a Betlemme, scrivendo testi storici, dottrinali, educativi e corrispondendo con gli amici di Roma con immutata veemenza. Perché così è fatto. E poi perché, francamente, troppi ipocriti e furbi inquinano ora la Chiesa, dopo che l’imperatore Teodosio (ca. 346-395) ha fatto del cristianesimo la religione di Stato, penalizzando gli altri culti.
Intanto prosegue il lavoro sulla Bibbia secondo l’incarico di Damaso I. Ma, strada facendo, lo trasforma in un’impresa mai tentata. Sente che per avvicinare l’uomo alla Parola di Dio bisogna andare alla fonte. E così, per la prima volta, traduce direttamente in latino dall’originale ebraico i testi protocanonici dell’Antico Testamento. Lavora sulla pagina e anche sul terreno, come dirà: "Mi sono studiato di percorrere questa provincia (la Giudea) in compagnia di dotti ebrei". Rivede poi il testo dei Vangeli sui manoscritti greci più antichi e altri libri del Nuovo Testamento. Gli ci vorrebbe più tempo per rifinire e perfezionare l’enorme lavoro. Ma, così come egli lo consegna ai cristiani, esso sarà accolto e usato da tutta la Chiesa: nella Bibbia di tutti, Vulgata, di cui le sue versioni e revisioni sono parte preponderante, la fede è presentata come nessuno aveva fatto prima dell’impetuoso Gerolamo.
E impetuoso rimane, continuando nelle polemiche dottrinali con l’irruenza di sempre, perfino con sant’Agostino, che invece gli risponde con grande amabilità. I suoi difetti restano, e la grandezza della sua opera pure. Gli ultimi suoi anni sono rattristati dalla morte di molti amici, e dal sacco di Roma compiuto da Alarico nel 410: un evento che angoscia la sua vecchiaia.
Autore: Domenico Agasso
Fonte:
Famiglia Cristiana
Spunti bibliografici su San Girolamo a cura di LibreriadelSanto.it
* Girolamo (san), Scritti vari, Città Nuova, 2010 - pagine
* Girolamo (san), Scritti vari, Città Nuova, 2009 - 350 pagine
* Girolamo (san), Gli uomini illustriDe viris illustribus, Edizioni Dehoniane Bologna, 2008 - 368 pagine
* De Leo Pietro, Vita di San Girolamo, Rubbettino Editore, 2007 - 140 pagine
* Girolamo (san), Commento a Osea, Città Nuova, 2006 - 326 pagine
* Arns Paulo E., La tecnica del libro secondo san Girolamo, Biblioteca Francescana Edizioni, 2005 - 256 pagine
* Girolamo (san), Gli uomini illustri, Città Nuova, 2000 - 216 pagine
* Girolamo (san), Lettere [vol_4] / Indici 117-157, Città Nuova, 1997 - 704 pagine
* Girolamo (san), Le lettere [vol_3] / Lettere 80-116, Città Nuova, 1997 - 456 pagine
* Girolamo (san), Le lettere [vol_2] / Lettere 53-79, Città Nuova, 1997 - 424 pagine
* Girolamo (san), Vite degli eremiti Paolo, Ilarione e Malco, Città Nuova, 1996 - 216 pagine
* Girolamo (san), Le lettere [vol_1] / Lettere 1-52, Città Nuova, 1996 - 472 pagine
* Origene, Girolamo (san), Settantaquattro omelie sul libro dei Salmi, Paoline Edizioni, 1993 - 744 pagine
* Girolamo (san), Commento al libro di Giona, Città Nuova, 1992 - 120 pagine
* Girolamo (san), Omelie sui Vangeli e su varie ricorrenze liturgiche, Città Nuova, 1990 - 248 pagine
30 settembre
24650 > San Girolamo (o Gerolamo) Sacerdote e dottore della Chiesa 30 settembre - Memoria MR
90414 > Sant' Amato di Nusco Vescovo 30 settembre MR
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72490 > Sant' Eusebia 30 settembre MR
91908 > Beato Federico Albert Sacerdote e fondatore 30 settembre MR
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93224 > Beato Giovanni Nicola (Jean-Nicolas) Cordier Sacerdote gesuita, martire 30 settembre MR
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72525 > San Gregorio Illuminatore Vescovo, Apostolo degli Armeni 30 settembre MR
72520 > Sant' Ismidone di Die Vescovo 30 settembre MR
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SANTA MESSA del 29 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Benedite il Signore, voi tutti suoi Angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi,
pronti al suono della sua parola. (Sal 103,20)
Colletta
O Dio, che chiami gli Angeli e gli uomini
a cooperare al tuo disegno di salvezza,
concedi a noi pellegrini sulla terra
la protezione degli spiriti beati,
che in cielo stanno davanti a te per servirti
e contemplano la gloria del tuo volto.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Dn 7,9-10.13-14 Mille migliaia lo servivano.
Dal libro del profeta Daniele
Io continuavo a guardare,
quand’ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva
e usciva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio.
Salmo responsoriale Sal 137 Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!
Canto al Vangelo (Sal 102,20.21)
Alleluia, alleluia.
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,
suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
Alleluia.
Vangelo
Gv 1,47-51
Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità". Natanaèle gli domandò: "Come mi conosci?". Gli rispose Gesù: "Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi". Gli replicò Natanaèle: "Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!". Gli rispose Gesù: "Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!".
Poi gli disse: "In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo".
Parola del Signore
URL
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Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Uniti ai santi arcangeli e fatti voce di ogni creatura, domandiamo al Padre i sentimenti della gioia e della riconoscenza. Diciamo insieme:
Insegnaci a lodarti, Signore.
Per i tuoi angeli, che stanno davanti a te per servirti e adorarti. Preghiamo:
Per le gioie di cui colori la nostra vita. Preghiamo:
Per la buona notizia della nostra salvezza. Preghiamo:
Per le sofferenze che ci insegnano ad amare. Preghiamo:
Per gli animali, che sono perfetti come tu li hai creati. Preghiamo:
Per le piante, che condividono con noi il dono della vita. Preghiamo:
Per il segreto delle pietre, dell'acqua, del fuoco e di ogni cosa creata. Preghiamo:
Per il mare, le montagne e i deserti che ci raccontano la tua bellezza. Preghiamo:
Per chi ci protegge e ci difende dalle insidie del male. Preghiamo:
Signore Dio nostro, ti ringraziamo per gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele che hanno annunciato al mondo il tuo amore salvifico, e ti chiediamo un cuore puro, che con il Cristo tuo Figlio innalzi a te la lode per i secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, l’offerta della tua Chiesa;
fa’ che per le mani dei tuoi Angeli
sia portata davanti a te e diventi per tutti gli uomini
sorgente di perdono e di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
Prefazio degli Angeli.
Antifona di comunione
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore,
a te voglio cantare davanti agli Angeli. (Sal 138,1)
Preghiera dopo la comunione
Fortifica, o Dio, il nostro spirito
con la potenza misteriosa del pane eucaristico
e con l’aiuto dei tuoi Angeli
fa’ che avanziamo con rinnovato vigore
nella via della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
URL
CODICE DA IMPORTARE
Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it Santi Michele, Gabriele, Raffaele Arcangeli 29 settembre |
Il Martirologio commemora insieme i santi arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele. La Bibbia li ricorda con specifiche missioni: Michele avversario di Satana, Gabriele annunciatore e Raffaele soccorritore.
Prima della riforma del 1969 si ricordava in questo giorno solamente san Michele arcangelo in memoria della consacrazione del celebre santuario sul monte Gargano a lui dedicato.
Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
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Il 29 di settembre la Chiesa commemora la festa liturgica dei santi Arcangeli:
> San MICHELE
> San GABRIELE
> San RAFFAELE
Michele (Chi è come Dio?) è l’arcangelo che insorge contro Satana e i suoi satelliti (Gd 9; Ap 12, 7; cfr Zc 13, 1-2), difensore degli amici di Dio (Dn 10, 13.21), pretettore del suo popolo (Dn 12, 1).
Gabriele (Forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Gesù (Lc 1, 26-38).
Raffaele (Dio ha guarito), anch’egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8, 2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco.
La Chiesa pellegrina sulla terra, specialmente nella liturgia eucaristica, è associata alle schiere degli angeli che nella Gerusalemme celeste cantano la gloria di Dio (cfr Ap 5, 11-14; Conc. Vat. II, Costituzione sulla sacra liturgia, "Sacrosanctum Concilium", 8).
Il 29 settembre il martirologio geronimiano (sec. VI) ricorda la dedicazione della basilica di san Michele (sec. V) sulla via Salaria a Roma.
San Michele Arcangelo
29 settembre
Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia. San Michele, "chi come Dio?", è capo supremo dell'esercito celeste, degli angeli fedeli a Dio. Antico patrono della Sinagoga oggi è patrono della Chiesa Universale, che lo ha considerato sempre di aiuto nella lotta contro le forze del male.
Patronato: Polizia, Radiologi, Droghieri
Etimologia: Michele = chi come Dio?, dall'ebraico
Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
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Il nome dell’arcangelo Michele, che significa "chi è come Dio ?", è citato cinque volte nella Sacra Scrittura; tre volte nel libro di Daniele, una volta nel libro di Giuda e nell'Apocalisse di s. Giovanni Evangelista e in tutte le cinque volte egli è considerato "capo supremo dell’esercito celeste", cioè degli angeli in guerra contro il male, che nell’Apocalisse è rappresentato da un dragone con i suoi angeli; esso sconfitto nella lotta, fu scacciato dai cieli e precipitato sulla terra.
In altre scritture, il dragone è un angelo che aveva voluto farsi grande quanto Dio e che Dio fece scacciare, facendolo precipitare dall’alto verso il basso, insieme ai suoi angeli che lo seguivano.
Michele è stato sempre rappresentato e venerato come l’angelo-guerriero di Dio, rivestito di armatura dorata in perenne lotta contro il Demonio, che continua nel mondo a spargere il male e la ribellione contro Dio.
Egli è considerato allo stesso modo nella Chiesa di Cristo, che gli ha sempre riservato fin dai tempi antichissimi, un culto e devozione particolare, considerandolo sempre presente nella lotta che si combatte e si combatterà fino alla fine del mondo, contro le forze del male che operano nel genere umano.
Dante nella sua ‘Divina Commedia’ pone il demonio (l’angelo Lucifero) in fondo all’inferno, conficcato a testa in giù al centro della terra, che si era ritirata al suo cadere, provocando il grande cratere dell’inferno dantesco. Dopo l’affermazione del cristianesimo, il culto per san Michele, che già nel mondo pagano equivaleva ad una divinità, ebbe in Oriente una diffusione enorme, ne sono testimonianza le innumerevoli chiese, santuari, monasteri a lui dedicati; nel secolo IX solo a Costantinopoli, capitale del mondo bizantino, si contavano ben 15 fra santuari e monasteri; più altri 15 nei sobborghi.
Tutto l’Oriente era costellato da famosi santuari, a cui si recavano migliaia di pellegrini da ogni regione del vasto impero bizantino e come vi erano tanti luoghi di culto, così anche la sua celebrazione avveniva in tanti giorni diversi del calendario.
Perfino il grande fiume Nilo fu posto sotto la sua protezione, si pensi che la chiesa funeraria del Cremlino a Mosca in Russia, è dedicata a S. Michele. Per dirla in breve non c’è Stato orientale e nord africano, che non possegga oggetti, stele, documenti, edifici sacri, che testimoniano la grande venerazione per il santo condottiero degli angeli, che specie nei primi secoli della Chiesa, gli venne tributata.
In Occidente si hanno testimonianze di un culto, con le numerosissime chiese intitolate a volte a S. Angelo, a volte a S. Michele, come pure località e monti vennero chiamati Monte Sant’Angelo o Monte San Michele, come il celebre santuario e monastero in Normandia in Francia, il cui culto fu portato forse dai Celti sulla costa della Normandia; certo è che esso si diffuse rapidamente nel mondo Longobardo, nello Stato Carolingio e nell’Impero Romano.
In Italia sano tanti i posti dove sorgevano cappelle, oratori, grotte, chiese, colline e monti tutti intitolati all’arcangelo Michele, non si può accennarli tutti, ci fermiamo solo a due: Tancia e il Gargano.
Sul Monte Tancia, nella Sabina, vi era una grotta già usata per un culto pagano, che verso il VII secolo, fu dedicata dai Longobardi a S. Michele; in breve fu costruito un santuario che raggiunse gran fama, parallela a quella del Monte Gargano, che comunque era più antico.
La celebrazione religiosa era all’8 maggio, data praticata poi nella Sabina, nel Reatino, nel Ducato Romano e ovunque fosse estesa l’influenza della badia benedettina di Farfa, a cui i Longobardi di Spoleto, avevano donato quel santuario.
Ma il più celebre santuario italiano dedicato a S. Michele, è quello in Puglia sul Monte Gargano; esso ha una storia che inizia nel 490, quando era papa Gelasio I; la leggenda racconta che casualmente un certo Elvio Emanuele, signore del Monte Gargano (Foggia) aveva smarrito il più bel toro della sua mandria, ritrovandolo dentro una caverna inaccessibile.
Visto l’impossibilità di recuperarlo, decise di ucciderlo con una freccia del suo arco; ma la freccia inspiegabilmente invece di colpire il toro, girò su sé stessa colpendo il tiratore ad un occhio. Meravigliato e ferito, il signorotto si recò dal suo vescovo s. Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto (odierna Manfredonia) e raccontò il fatto prodigioso.
Il presule indisse tre giorni di preghiere e di penitenza; dopodiché s. Michele apparve all’ingresso della grotta e rivelò al vescovo: "Io sono l’arcangelo Michele e sto sempre alla presenza di Dio. La caverna è a me sacra, è una mia scelta, io stesso ne sono vigile custode. Là dove si spalanca la roccia, possono essere perdonati i peccati degli uomini…Quel che sarà chiesto nella preghiera, sarà esaudito. Quindi dedica la grotta al culto cristiano".
Ma il santo vescovo non diede seguito alla richiesta dell’arcangelo, perché sul monte persisteva il culto pagano; due anni dopo, nel 492 Siponto era assediata dalle orde del re barbaro Odoacre (434-493); ormai allo stremo, il vescovo e il popolo si riunirono in preghiera, durante una tregua, e qui riapparve l’arcangelo al vescovo s. Lorenzo, promettendo loro la vittoria, infatti durante la battaglia si alzò una tempesta di sabbia e grandine che si rovesciò sui barbari invasori, che spaventati fuggirono.
Tutta la città con il vescovo, salì sul monte in processione di ringraziamento; ma ancora una volta il vescovo non volle entrare nella grotta. Per questa sua esitazione che non si spiegava, s. Lorenzo Maiorano si recò a Roma dal papa Gelasio I (490-496), il quale gli ordinò di entrare nella grotta insieme ai vescovi della Puglia, dopo un digiuno di penitenza.
Recatosi i tre vescovi alla grotta per la dedicazione, riapparve loro per la terza volta l’arcangelo, annunziando che la cerimonia non era più necessaria, perché la consacrazione era già avvenuta con la sua presenza. La leggenda racconta che quando i vescovi entrarono nella grotta, trovarono un altare coperto da un panno rosso con sopra una croce di cristallo e impressa su un masso l’impronta di un piede infantile, che la tradizione popolare attribuisce a s. Michele.
Il vescovo san Lorenzo fece costruire all’ingresso della grotta, una chiesa dedicata a s. Michele e inaugurata il 29 settembre 493; la Sacra Grotta è invece rimasta sempre come un luogo di culto mai consacrato da vescovi e nei secoli divenne celebre con il titolo di "Celeste Basilica".
Attorno alla chiesa e alla grotta è cresciuta nel tempo la cittadina di Monte Sant’Angelo nel Gargano. I Longobardi che avevano fondato nel secolo VI il Ducato di Benevento, vinsero i feroci nemici delle coste italiane, i saraceni, proprio nei pressi di Siponto, l’8 maggio 663, avendo attribuito la vittoria alla protezione celeste di s. Michele, essi presero a diffondere come prima accennato, il culto per l’arcangelo in tutta Italia, erigendogli chiese, effigiandolo su stendardi e monete e instaurando la festa dell’8 maggio dappertutto.
Intanto la Sacra Grotta diventò per tutti i secoli successivi, una delle mete più frequentate dai pellegrini cristiani, diventando insieme a Gerusalemme, Roma, Loreto e S. Giacomo di Compostella, i poli sacri dall’Alto Medioevo in poi.
Sul Gargano giunsero in pellegrinaggio papi, sovrani, futuri santi. Sul portale dell’atrio superiore della basilica, che non è possibile descrivere qui, vi è un’iscrizione latina che ammonisce: "che questo è un luogo impressionante. Qui è la casa di Dio e la porta del Cielo".
Il santuario e la Sacra Grotta sono pieni di opere d’arte, di devozione e di voto, che testimoniano lo scorrere millenario dei pellegrini e su tutto campeggia nell’oscurità la statua in marmo bianco di S. Michele, opera del Sansovino, datata 1507.
L’arcangelo è comparso lungo i secoli altre volte, sia pure non come sul Gargano, che rimane il centro del suo culto, ed il popolo cristiano lo celebra ovunque con sagre, fiere, processioni, pellegrinaggi e non c’è Paese europeo che non abbia un’abbazia, chiesa, cattedrale, ecc. che lo ricordi alla venerazione dei fedeli.
Apparendo ad una devota portoghese Antonia de Astonac, l’arcangelo promise la sua continua assistenza, sia in vita che in purgatorio e inoltre l’accompagnamento alla S. Comunione da parte di un angelo di ciascuno dei nove cori celesti, se avessero recitato prima della Messa la corona angelica che gli rivelò.
I cori sono: Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Potestà, Virtù, Principati, Arcangeli ed Angeli. La sua festa liturgica principale in Occidente è iscritta nel Martirologio Romano al 29 settembre e nella riforma del calendario liturgico del 1970, è accomunato agli altri due arcangeli più conosciuti, Gabriele e Raffaele nello stesso giorno, mentre l’altro arcangelo a volte nominato nei testi apocrifi, Uriele, non gode di un culto proprio.
Per la sua caratteristica di "guerriero celeste" s. Michele è patrono degli spadaccini, dei maestri d’armi; poi dei doratori, dei commercianti, di tutti i mestieri che usano la bilancia, i farmacisti, pasticcieri, droghieri, merciai; fabbricanti di tinozze, inoltre è patrono dei radiologi e della Polizia.
È patrono principale delle città italiane di Cuneo, Caltanissetta, Monte Sant’Angelo, Sant’Angelo dei Lombardi, compatrono di Caserta.
Difensore della Chiesa, la sua statua compare sulla sommità di Castel S. Angelo a Roma, che come è noto era diventata una fortezza in difesa del Pontefice; protettore del popolo cristiano, così come un tempo lo era dei pellegrini medievali, che lo invocavano nei santuari ed oratori a lui dedicati, disseminati lungo le strade che conducevano alle mete dei pellegrinaggi, per avere protezione contro le malattie, lo scoraggiamento e le imboscate dei banditi.
Per quanto riguarda la sua raffigurazione nell’arte in generale, è delle più vaste; ogni scuola pittorica in Oriente e in Occidente, lo ha quasi sempre raffigurato armato in atto di combattere il demonio.
Sul Monte Athos nel convento di Dionisio del 1547, i tre principale arcangeli sono così raffigurati, Raffaele in abito ecclesiastico, Michele da guerriero e Gabriele in pacifica posa e rappresentano i poteri religioso, militare e civile.
Autore: Antonio Borrelli
San Gabriele Arcangelo
29 settembre
Gabriele (forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio, rivela a Daniele i segreti del piano di Dio, annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni e a Maria quella di Dio. Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre. Dell'esistenza di questi angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura, che dà loro un nome e ne determina la funzione. San Michele, l'antico patrono della Sinagoga, è ora patrono della Chiesa universale; San Gabriele è l'angelo dell'Incarnazione e forse dell'agonia nel giardino degli ulivi; San Raffaele è la guida dei viandanti. San Gabriele, "colui che sta.al cospetto di Dio" (si presenta così quando annuncia a Maria la sua scelta come madre del Redentore). È lui che spiega al profeta Daniele come avverrà la piena restaurazione, dal ritorno dall'esilio all'avvento del Messia. A lui è affìdato l'incarico di annunciare la nascita del precursore, Giovanni, figlio di Zaccaria e di Elisabetta. Egli gode di una particolare venerazione anche presso i maomettani. (Avvenire)
Patronato: Diplomazia e comunicazione, Telecomunicazioni, Lavoratori delle poste e dei tele
Etimologia: Gabriele (come Gabrio e Gabriella) = uomo di Dio, dall'assiro o forza, fortezza
Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
Ascolta da RadioVaticana:
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San Raffaele Arcangelo
29 settembre
Nel Nuovo Testamento il termine "arcangelo" è attribuito a Michele. Solo in seguito venne esteso a Gabriele e Raffaele, gli unici tre arcangeli riconosciuti dalla Chiesa, il cui nome è documentato nella Bibbia. San Raffaele, "Dio guarisce", è nominato ampliamente nel libro di Tobia ed in molti apocrifi ed è invocato come guaritore.
Patronato: Ciechi
Etimologia: Raffaele (come Raffaella e Raffaello) = Dio guarisce, dall'ebraico
Martirologio Romano: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele, arcangeli. Nel giorno della dedicazione della basilica intitolata a San Michele anticamente edificata a Roma al sesto miglio della via Salaria, si celebrano insieme i tre arcangeli, di cui la Sacra Scrittura rivela le particolari missioni: giorno e notte essi servono Dio e, contemplando il suo volto, lo glorificano incessantemente.
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Ascolta da RadioMaria:
Raffaele (Dio ha guarito), anch'egli fra i sette angeli che stanno davanti al trono di Dio (Tb 12, 15; cfr Ap 8,2), accompagna e custodisce Tobia nelle peripezie del suo viaggio e gli guarisce il padre cieco. Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre. Dell'esistenza di questi Angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura, che dà loro un nome e ne determina la funzione. S. Michele, l'antico patrono della Sinagoga, è ora patrono della Chiesa universale; S. Gabriele è l'angelo dell'Incarnazione e forse dell'agonia nel giardino degli ulivi; S. Raffaele è la guida dei viandanti.
Il nome di Raffaele significa in ebraico " Dio risana ". La Scrittura lo dice " uno (lei sette Angioli che stanno dinanzi al Signore ". Più tardi, la tradizione ha esteso anche a lui il titolo di Arcangiolo, che nella Bibbia viene dato soltanto a Michele, Principe delle milizie celesti.
Dei tre, Raffaele è il meno noto, e meno diffuso è il suo culto tra i fedeli. Forse ciò dipende dal fatto che egli appare soltanto nell'Antico Testamento, ma non nel Nuovo, dove figura invece Gabriele, l'Angiolo dell'Annunciazione, e Michele, l'Angiolo guerriero dell'Apocalisse.
Anche nell'arte Raffaele ha avuto minore abbondanza di raffigurazioni. I suoi attributi iconografici non sono precisi, ma lo si riconosce perché, di solito, appare accanto al giovanetto Tobiolo, come attento compagno di viaggio, specialmente nell'episodio del pesce catturato nel Tigri.
Eppure la Bibbia ci dà, sul suo aspetto, un particolare assai interessante. "Tobiolo - dice - incontrò un giovane bellissimo, con le vesti succinte". Questa delle vesti corte non è una nota di leggiadria, né un richiamo alla moda del tempo. Per tutti i popoli che vestivano lunghe tuniche - per gli Israeliti, come per i Romani - la prima necessità del viaggio era quella di rialzarsi le vesti, lasciando libero il passo alla gamba. E chi camminava con passo più spedito, più alto sollevava l'orlo della veste, rimboccandola attorno alla cintura.
Raffaele è dunque l'Angiolo viaggiatore, il celestiale compagno di cammino. Ed è a lui che il vecchio Tobia, cieco e giusto, affida il figlio Tobiolo, mandato a riscuotere un credito di dieci talenti d'argento. Raffaele segue così Tobiolo dall'Assiria alla Media, fino a Rages. Lo salva da ogni male; lo libera da ogni pericolo, come quello del pesce del Tigri.
Non solo. Egli stesso porta a buon fine l'incarico di Tobia, riscuotendo i talenti. Per di più fa sposare a Tobiolo la virtuosa figlia di Raguel Sara, dopo averla liberata da un demonio che la perseguitava.
Finalmente, celebrate le nozze, Raffaele guida i due sposi sulla strada del ritorno verso la casa paterna. E dopo il felice ritorno, sempre per il consiglio di Raffaele, Tobiolo restituisce prodigiosamente la vista al padre, ponendo sopra i suoi occhi il fiele del pesce del Tigri. Così appare nella Bibbia San Raffaele, l'Angelo viatore, dalle vesti sollevate sugli svelti malleoli. Poiché è lui a presentare al Signore, che le esaudirà, le preghiere di Tobia afflitto dalla cecità, e quelle di Sara tormentata dal demonio, viene - o veniva - invocato come protettore dei mali della carne e delle infermità del corpo. Ma più giustamente, il protettore nei viaggi viene considerato come esemplare Custode: colui al quale ogni padre, come Tobia, vorrebbe affidare il proprio figlio che affronta, solo, il lungo e sconosciuto viaggio della vita.
Fonte:
Archivio Parrocchia
Gabriele (Forza di Dio) è uno degli spiriti che stanno davanti a Dio (Lc 1, 19), rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 8, 16; 9, 21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni (Lc 1, 11-20) e a Maria quella di Dio (Lc 1, 26-38). Il nuovo calendario ha riunito in una sola celebrazione i tre arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, la cui festa cadeva rispettivamente il 29 settembre, il 24 marzo e il 24 ottobre. Dell'esistenza di questi Angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura, che dà loro un nome e ne determina la funzione. S. Michele, l'antico patrono della Sinagoga, è ora patrono della Chiesa universale; S. Gabriele è l'angelo dell'Incarnazione e forse dell'agonia nel giardino degli ulivi; S. Raffaele è la guida dei viandanti.
S. Gabriele, "colui che sta al cospetto di Dio" (è il suo "biglietto di presentazione " quando si reca ad annunciare a Maria la sua scelta come madre del Redentore), è l'annunciatore per eccellenza delle divine rivelazioni. E’ lui che spiega al profeta Daniele come avverrà la piena restaurazione, dal ritorno dall'esilio all'avvento del Messia. A lui è affìdato l'incarico di annunciare la nascita del precursore, Giovanni, figlio di Zaccaria e di Elisabetta. La missione più alta che mai sia stata affìdata ad una creatura è : l'annuncio dell'Incarnazione del Figlio di Dio. Egli gode per questo di una particolare venerazione anche presso i maomettani.
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti:
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)
Colletta
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura
Gb 3,1-3.11-17.20-23
Perché dare la luce a un infelice?
Dal libro di Giobbe
Giobbe aprì la bocca e maledisse il suo giorno. Prese a dire:
"Perisca il giorno in cui nacqui
e la notte in cui si disse: "È stato concepito un maschio!".
Perché non sono morto fin dal seno di mia madre
e non spirai appena uscito dal grembo?
Perché due ginocchia mi hanno accolto,
e due mammelle mi allattarono?
Così, ora giacerei e avrei pace,
dormirei e troverei riposo
con i re e i governanti della terra,
che ricostruiscono per sé le rovine,
e con i prìncipi, che posseggono oro
e riempiono le case d’argento.
Oppure, come aborto nascosto, più non sarei,
o come i bambini che non hanno visto la luce.
Là i malvagi cessano di agitarsi,
e chi è sfinito trova riposo.
Perché dare la luce a un infelice
e la vita a chi ha amarezza nel cuore,
a quelli che aspettano la morte e non viene,
che la cercano più di un tesoro,
che godono fino a esultare
e gioiscono quando trovano una tomba,
a un uomo, la cui via è nascosta
e che Dio ha sbarrato da ogni parte?".
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Sal 87
Giunga fino a te la mia preghiera, Signore.
Signore, Dio della mia salvezza,
davanti a te grido giorno e notte.
Giunga fino a te la mia preghiera,
tendi l’orecchio alla mia supplica.
Io sono sazio di sventure,
la mia vita è sull’orlo degli inferi.
Sono annoverato fra quelli che scendono nella fossa,
sono come un uomo ormai senza forze.
Sono libero, ma tra i morti,
come gli uccisi stesi nel sepolcro,
dei quali non conservi più il ricordo,
recisi dalla tua mano.
Mi hai gettato nella fossa più profonda,
negli abissi tenebrosi.
Pesa su di me il tuo furore
e mi opprimi con tutti i tuoi flutt
Canto al Vangelo (Mc 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9,51-56
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.
Dal Vangelo secondo Luca
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?". Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Parola del Signore
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Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio ci ha tanto amati da mandare il suo Unigenito fra noi, perché avessimo la vita e l'avessimo in abbondanza. Ricolmi di gioia e di pace per questo annuncio, proclamiamo la bontà del Signore e preghiamo:
Ascoltaci, o Signore.
Padre dei credenti, perché i battezzati, con umile coraggio, sappiano essere messaggeri di Cristo, portatori di pace e di speranza tra gli uomini. Ti preghiamo:
Padre della storia, perché quanti operano nel sociale, si prendano a cuore la causa dei poveri e degli oppressi e, riparando ingiustizie e sofferenze, affrettino l'avvento del regno. Ti preghiamo:
Padre della luce, perché chi è nella prova, riceva forza dall'eucaristia, sacramento dell'amore di Cristo, crocifisso innocente per tutti gli uomini. Ti preghiamo:
Padre della vita, perché i bambini che oggi fanno il loro ingresso nell'esistenza, siano accolti con tenero amore. Ti preghiamo:
Padre della gioia, perché in questa eucaristia che ci riconcilia nell'unico corpo di Cristo, troviamo la fonte della pace e della concordia. Ti preghiamo:
Perché la nostra comunità diventi un luogo di dialogo e di accoglienza.
Perché la pazienza sia la virtù dei cristiani.
Padre misericordioso, che ti compiaci della gioia dei tuoi figli, dalla tua bontà osiamo sperare tutto ciò che è bene per noi, perché, pieni del tuo amore, sappiamo vivere da veri discepoli del tuo figlio Gesù, che è Dio e vive e regna per i secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni,
e da quest’offerta della tua Chiesa
fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo:
in essa mi hai dato speranza,
nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50)
Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento di vita eterna
ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo,
perché, comunicando a questo memoriale
della passione del tuo Figlio,
diventiamo eredi con lui nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=qWTrAM57MXkCODICE DA IMPORTARE
Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it Santi Lorenzo Ruiz di Manila e 15 compagni 28 settembre |
28 settembre - Memoria Facoltativa
† Nagasaki, 1633-37
Nella prima metà del secolo XVII (1633-1637) sedici martiri, Lorenzo Ruiz e i suoi compagni, versarono il loro sangue per amore di Cristo nella città di Nagasaki in Giappone. Questa gloriosa schiera di appartenenti o associati all'Ordine di san Domenico, conta nove presbiteri, due religiosi fratelli, due vergini consacrate e tre laici fra cui il filippino Lorenzo Ruiz, padre di famiglia (m. 29 settembre 1637). Invitti missionari del Vangelo tutti quanti, pur di diversa età e condizione, contribuirono a diffondere la fede di Cristo nelle Isole Filippine, a Formosa e nell'Arcipelago Giapponese. Testimoniando mirabilmente la universalità della religione cristiana e confermando con la vita e con la morte l'annunzio del Vangelo, essi sparsero abbondantemente il seme della futura comunità ecclesiale. Giovanni Paolo II ha beatificato questi gloriosi martiri il 18 febbraio 1981 a Manila (Filippine) e li ha iscritti nel catalogo dei santi il 18 ottobre 1987. (Mess. Rom.)
Martirologio Romano: Santi Lorenzo da Manila Ruiz e quindici compagni, martiri, che, preti, religiosi e laici, dopo aver seminato la fede cristiana nelle isole Filippine, a Taiwan e nel Giappone, per ordine del comandante supremo Tokugawa Yemitsu subirono in giorni diversi a Nagasaki in Giappone il martirio per amore di Cristo, ma vengono oggi celebrati tutti in un’unica commemorazione.
SANTI MARTIRI DOMENICANI IN GIAPPONE
Si tratta di uno stuolo di 16 martiri per la fede, uccisi a Nagasaki in Giappone negli anni 1633-37; facendo seguito al numeroso gruppo di 205 martiri che donarono la loro vita, sempre a Nagasaki-Omura, negli anni 1617-32.
Essi furono vittime della persecuzione scatenata il 28 febbraio 1633, dallo "shogun" (supremo capo militare della nazione), Tokagawa Yemitsu; che con il suo (Editto n. 7), colpiva gli stranieri che "predicano la legge cristiana e i complici in questa perversità, che devono essere detenuti nel carcere di Omura".
I sedici missionari contavano nove padri Domenicani, tre Fratelli religiosi domenicani, due Terziarie domenicane, di cui una anche Terziaria Agostiniana, due laici, di cui uno padre di famiglia.
Avevano svolto apostolato attivo nel diffondere la fede cristiana nelle Isole Filippine, a Formosa e in Giappone; e appartenevano in diverso grado alla Provincia Domenicana del Santo Rosario, allora detta anche delle Filippine, la cui fondazione risaliva alle Missioni in Cina del 1587 e che al principio del 1600, aveva istituito una Vicaria in Giappone.
Essi furono catturati a gruppi o singolarmente, e rinchiusi nel carcere di Nagasaki e in quel quinquennio, in vari tempi ricevettero il martirio.
Dal 1633 era stata introdotta una nuova tecnica crudele di supplizio, a cui venivano sottoposti i condannati e così lasciati morire e si chiamava "ana-tsurushi", cioè della forca e della fossa: si sospendeva il condannato ad una trave di legno con il corpo e il capo all’ingiù, e rinchiuso in una buca sottostante fino alla cintola, riempita di rifiuti; lasciandolo agonizzare e soffocare man mano per giorni.
Ma dal 1634 i cristiani prima di subire questo martirio, venivano sottoposti ad atroci tormenti come l’acqua fatta ingurgitare in abbondanza e poi espulsa con violenza e poi con la trafittura di punte acuminate tra le unghie ed i polpastrelli delle mani.
Certo la malvagità umana, quando si sfrena nell’inventare forme crudeli da infliggere ai suoi simili, supera ogni paragone con la ferocia delle bestie, che perlomeno agiscono per istinto e per procacciarsi il cibo.
I sedici martiri erano di varie nazionalità: 1 filippino, 9 giapponesi, 4 spagnoli, 1 francese, 1 italiano.
Nel 1633 furono uccisi padre Domenico Ibáñez de Equicia, nato nel 1589 a Régil (Guipuzcoa) in Spagna e il catechista fratello cooperatore giapponese Francesco Shoyemon, ambedue morti il 14 agosto.
Il 17 agosto furono uccisi padre Giacomo Kyushei Gorobioye Tomonaga, giapponese e Michele Kurabioye, catechista cooperatore giapponese.
Il 19 ottobre morirono padre Luca Alonso Gorda, spagnolo nato nel 1594 a Carracedo (Zamora) e Matteo Kohioye, fratello cooperatore catechista giapponese, nato ad Arima nel 1615.
Nell’anno 1634 furono uccise le due Terziarie Domenicane, l’11 novembre Marina di Omura giapponese, ospite dei missionari, bruciata viva a fuoco lento e Maddalena di Nagasaki giapponese, nata nel 1610 (già Terziaria Agostiniana) morta il 15 ottobre.
Il 17 novembre perirono padre Giordano Giacinto Ansalone, italiano della Sicilia, nato nel 1589; padre Tommaso Hioji Rokuzayemon Nishi giapponese, nato a Hirado nel 1590; e padre Guglielmo Courtet, francese.
Nell’anno 1637 furono martirizzati padre Antonio González spagnolo, nato a León, morto il 24 settembre; poi padre Michele de Aozaraza, nato nel 1598 a Oñata (Guipuzcoa) in Spagna e padre Vincenzo Shiwozuka giapponese, morti il 29 settembre; insieme a loro anche i due laici Lorenzo Rúiz, filippino di Manila, padre di famiglia, sacrestano dei Domenicani e Lazzaro di Kyoto, giapponese.
Sul martirio del gruppo si tennero negli anni 1637 e 1638 due processi diocesani, i cui ‘Atti’ ritrovati solo all’inizio del XX secolo, resero possibile la ripresa della Causa presso la Santa Sede.
Essi furono beatificati da papa Giovanni Paolo II il 18 febbraio 1981 a Manila nelle Filippine, essendo Lorenzo Rúiz il protomartire di quella Nazione e canonizzati a Roma dallo stesso pontefice il 18 ottobre 1987.
Il Martyrologium Romanum comemmora questi 16 santi martiri nei rispettivi anniversari della loro morte:
93349 - Domenico Ibanez de Erquicia Pérez de Lete, Sacerdote domenicano, 14 agosto
93349 - Francesco Shoyemon, Novizio domenicano, 14 agosto
93350 - Giacomo Kyuhei Gorobioye Tomonaga, Sacerdote domenicano, 17 agosto
93350 - Michele Kurobioye, Laico, 17 agosto
93351 - Luca Alonso Gorda, Sacerdote domenicano, 19 ottobre
93351 - Matteo Kohioye, Novizio domenicano, 19 ottobre
90173 - Maddalena da Nagasaki, Terziaria domenicana ed agostiniana, 15 ottobre
90885 - Marina di Omura, Terziaria domenicana, 11 novembre
77900 - Giacinto Ansalone (Giordano di Santo Stefano) , Sacerdote domenicano, 17 novembre
93352 - Tommaso Hioji Kokuzayemon Nishi, Sacerdote domenicano, 17 novembre
92015 - Antonio Gonzalez, Sacerdote domenicano, 24 settembre
72250 - Guglielmo Courtet (Tommaso di San Domenico) , Sacerdote domenicano, 29 settembre
72250 - Michele di Aozaraza, Sacerdote domenicano, 29 settembre
72250 - Vincenzo Shiwozuka (Vincenzo della Croce) , Sacerdote domenicano, 29 settembre
72250 - Lorenzo Ruiz di Manila, Laico, 29 settembre
72250 - Lazzaro di Kyoto, Laico, 29 settembre
Autore: Antonio Borrelli
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
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72410 > San Zama Protovescovo di Bologna 28 settembre MR
SANTA MESSA del 27 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
mi ha mandato
per annunziare ai poveri il lieto messaggio,
e a risanare chi ha il cuore affranto. (Lc 4,18)
Colletta
O Dio, che per il servizio dei poveri
e la formazione dei tuoi ministri
hai donato al tuo sacerdote san Vincenzo de’ Paoli
lo spirito degli Apostoli,
fa’ che, animati dallo stesso fervore,
amiamo ciò che egli ha amato
e mettiamo in pratica i suoi insegnamenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Gb 1,6-22 Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore!
Dal libro di Giobbe
Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore e anche Satana andò in mezzo a loro. Il Signore chiese a Satana: "Da dove vieni?". Satana rispose al Signore: "Dalla terra, che ho percorso in lungo e in largo". Il Signore disse a Satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, timorato di Dio e lontano dal male". Satana rispose al Signore: "Forse che Giobbe teme Dio per nulla? Non sei forse tu che hai messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quello che è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e i suoi possedimenti si espandono sulla terra. Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha, e vedrai come ti maledirà apertamente!". Il Signore disse a Satana: "Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stendere la mano su di lui". Satana si ritirò dalla presenza del Signore.
Un giorno accadde che, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del fratello maggiore, un messaggero venne da Giobbe e gli disse: "I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi. I Sabèi hanno fatto irruzione, li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo".
Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è appiccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato soltanto io per raccontartelo".
Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I Caldèi hanno formato tre bande: sono piombati sopra i cammelli e li hanno portati via e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato soltanto io per raccontartelo".
Mentre egli ancora parlava, entrò un altro e disse: "I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo vino in casa del loro fratello maggiore, quand’ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato soltanto io per raccontartelo".
Allora Giobbe si alzò e si stracciò il mantello; si rase il capo, cadde a terra, si prostrò e disse:
"Nudo uscii dal grembo di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!".
In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 16 Tendi a me l’orecchio, Signore, ascolta le mie parole.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.
Dal tuo volto venga per me il giudizio,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte,
provami al fuoco: non troverai malizia.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole,
mostrami i prodigi della tua misericordia,
tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra.
Canto al Vangelo (Mc 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9,46-50
Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: "Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande".
Giovanni prese la parola dicendo: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi". Ma Gesù gli rispose: "Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi".
Parola del Signore
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SANTA MESSA del 27 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Fratelli, Dio che ci ama infinitamente, nell'eucaristia ci dona il suo Figlio Gesù. Riconoscerti e fiduciosi, attingiamo alla sua inesauribile bontà e preghiamo:
Signore, donaci un cuore nuovo.
Per la Chiesa, sposa di Cristo, perché ponga tutta la sua forza unicamente nella fede e nella parola del Signore. Preghiamo:
Per gli uomini di tutte le nazioni, perché si lascino illuminare dal vangelo, cioè dalla buona notizia che Dio è venuto a salvare tutti i suoi figli. Preghiamo:
Per i sacerdoti ministri della riconciliazione, e per quanti hanno il compito di accogliere e di ascoltare, perché in loro si riverberi l'attenzione amorosa di Cristo verso i piccoli e i poveri. Preghiamo:
Per chi, con troppa disinvoltura, divide gli uomini in buoni e cattivi, perché riconosca in ogni persona i germi di bene seminati dal Cristo. Preghiamo:
Per noi qui riuniti attorno a questo pane eucaristico, perché lasciamo che Gesù maestro ci renda pazienti nella prova e umili nel servizio. Preghiamo:
Per chi, nella nostra comunità ha subito di recente una perdita negli affetti.
Per i bambini abbandonati o trascurati della nostra parrocchia.
Padre buono, tu che ascolti la voce del povero e sai compiere prodigi d'amore, accogli le suppliche che ti presentiamo, fiduciosi della mediazione di Cristo Salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Dio, che hai dato
al tuo sacerdote san Vincenzo de’ Paoli
la grazia di conformare la sua vita
al mistero che celebrava,
per la potenza di questo sacrificio
trasforma anche noi
in offerta pura a te gradita.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Rendiamo grazie al Signore per la sua misericordia,
per i suoi prodigi verso i figli degli uomini;
egli sazia il desiderio dell’assetato
e ricolma di beni l’affamato. (cf. Sal 107,8-9)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che per l’esempio e l’intercessione
di san Vincenzo de’ Paoli
diventiamo imitatori del Cristo tuo Figlio
e portiamo ai poveri il lieto annunzio della salvezza
Per Cristo nostro Signore.
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it San Vincenzo de' Paoli Sacerdote e fondatore 27 settembre |
Pouy, Guascogna, Francia, 1581 - Parigi, Francia, 27 settembre 1660
Nato a Pouy in Guascogna il 24 aprile 1581, fino a quindici anni fece il guardiano di porci per poter pagarsi gli studi. Ordinato sacerdote a 19 anni, nel 1605 mentre viaggiava da Marsiglia a Narbona fu fatto prigioniero dai pirati turchi e venduto come schiavo a Tunisi. Venne liberato dal suo stesso "padrone", che convertì. Da questa esperienza nacque in lui il desiderio di recare sollievo materiale e spirituale ai galeotti. Nel 1612 diventò parroco nei pressi di Parigi. Alla sua scuola si formarono sacerdoti, religiosi e laici che furono gli animatori della Chiesa di Francia, e la sua voce si rese interprete dei diritti degli umili presso i potenti. Promosse una forma semplice e popolare di evangelizzazione. Fondò i Preti della Missione (Lazzaristi) e insieme a santa Luisa de Marillac, le Figlie della Carità (1633). Diceva ai sacerdoti di S. Lazzaro: "Amiamo Dio, fratelli miei, ma amiamolo a nostre spese, con la fatica delle nostre braccia, col sudore del nostro volto". Per lui la regina di Francia inventò il Ministero della Carità. E da insolito "ministro" organizzò gli aiuti ai poveri su scala nazionale. Morì a Parigi il 27 settembre 1660 e fu canonizzato nel 1737. (Avvenire)
Patronato: Società caritatevoli
Etimologia: Vincenzo = vittorioso, dal latino
Martirologio Romano: Memoria di san Vincenzo de’ Paoli, sacerdote, che, pieno di spirito sacerdotale, a Parigi si dedicò alla cura dei poveri, riconoscendo nel volto di ogni sofferente quello del suo Signore e fondò la Congregazione della Missione, nonché, con la collaborazione di santa Luisa de Marillac, la Congregazione delle Figlie della Carità, per provvedere al ripristino dello stile di vita proprio della Chiesa delle origini, per formare santamente il clero e per assistere i poveri.
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Nella storia della cristianità, fra le innumerevoli schiere di martiri e santi, spiccano in ogni periodo storico delle figure particolari, che nel proprio campo di apostolato, sono diventate dei colossi, su cui si fonda e si perpetua la struttura evangelica, caritatevole, sociale, mistica, educativa, missionaria, della Chiesa.
E fra questi suscitatori di Opere, fondatori e fondatrici di Congregazioni religiose, pastori zelanti di ogni grado, ecc., si annovera la luminosa figura di san Vincenzo de’ Paoli, che fra i suoi connazionali francesi era chiamato "Monsieur Vincent".
Gli anni giovanili
Vincenzo Depaul, in italiano De’ Paoli, nacque il 24 aprile del 1581 a Pouy in Guascogna (oggi Saint-Vincent-de-Paul); benché dotato di acuta intelligenza, fino ai 15 anni non fece altro che lavorare nei campi e badare ai porci, per aiutare la modestissima famiglia contadina.
Nel 1595 lasciò Pouy per andare a studiare nel collegio francescano di Dax, sostenuto finanziariamente da un avvocato della regione, che colpito dal suo acume, convinse i genitori a lasciarlo studiare; che allora equivaleva avviarsi alla carriera ecclesiastica.
Dopo un breve tempo in collegio, visto l’ottimo risultato negli studi, il suo mecenate, giudice e avvocato de Comet senior, lo accolse in casa sua affidandogli l’educazione dei figli.
Vincenzo ricevette la tonsura e gli Ordini minori il 20 dicembre 1596, poi con l’aiuto del suo patrono, poté iscriversi all’Università di Tolosa per i corsi di teologia; il 23 settembre 1600 a soli 19 anni, riuscì a farsi ordinare sacerdote dall’anziano vescovo di Périgueux (in Francia non erano ancora attive le disposizioni in materia del Concilio di Trento), poi continuò gli studi di teologia a Tolosa, laureandosi nell’ottobre 1604.
Sperò inutilmente di ottenere una rendita come parroco, nel frattempo perse il padre e la famiglia finì ancora di più in ristrettezze economiche; per aiutarla Vincent aprì una scuola privata senza grande successo, anzi si ritrovò carico di debiti.
Fu di questo periodo la strabiliante e controversa avventura che gli capitò; verso la fine di luglio 1605, mentre viaggiava per mare da Marsiglia a Narbona, la nave fu attaccata da pirati turchi ed i passeggeri, compreso Vincenzo de’ Paoli, furono fatti prigionieri e venduti a Tunisi come schiavi.
Vincenzo fu venduto successivamente a tre diversi padroni, dei quali l’ultimo, era un frate rinnegato che per amore del denaro si era fatto musulmano.
La schiavitù durò due anni, finché riacquistò la libertà fuggendo su una barca insieme al suo ultimo padrone da lui convertito; attraversando avventurosamente il Mediterraneo, giunsero il 28 giugno 1607 ad Aigues-Mortes in Provenza.
Ad Avignone il rinnegato si riconciliò con la Chiesa, nelle mani del vicedelegato pontificio Pietro Montorio, il quale ritornando a Roma, condusse con sé i due uomini.
Vincenzo rimase a Roma per un intero anno, poi ritornò a Parigi a cercare una sistemazione; certamente negli anni giovanili Vincenzo de’ Paoli non fu uno stinco di santo, tanto che alcuni studiosi affermano, che i due anni di schiavitù da lui narrati, in realtà servirono a nascondere una sua fuga dai debitori, per la sua fallimentare conduzione della scuola e pensionato privati.
Riuscì a farsi assumere tra i cappellani di corte, ma con uno stipendio di fame, che a stento gli permetteva di sopravvivere, senza poter aiutare la sua mamma rimasta vedova.
Parroco e precettore
Finalmente nel 1612 fu nominato parroco di Clichy, alla periferia di Parigi; in questo periodo della sua vita, avvenne l’incontro decisivo con Pierre de Bérulle, che accogliendolo nel suo Oratorio, lo formò a una profonda spiritualità; nel contempo, colpito dalla vita di preghiera di alcuni parrocchiani, padre Vincenzo ormai di 31 anni, lasciò da parte le preoccupazioni materiali e di carriera e prese ad insegnare il catechismo, visitare gli infermi ed aiutare i poveri.
Lo stesso de Brulle, gli consigliò di accettare l’incarico di precettore del primogenito di Filippo Emanuele Gondi, governatore generale delle galere.
Nei quattro anni di permanenza nel castello dei signori Gondi, Vincenzo poté constatare le condizioni di vita che caratterizzavano le due componenti della società francese dell’epoca, i ricchi ed i poveri.
I ricchi a cui non mancava niente, erano altresì speranzosi di godere nell’altra vita dei beni celesti, ed i poveri che dopo una vita stentata e disgraziata, credevano di trovare la porta del cielo chiusa, a causa della loro ignoranza e dei vizi in cui la miseria li condannava.
Anche la signora Gondi condivideva le preoccupazioni del suo cappellano, pertanto mise a disposizione una somma di denaro, per quei religiosi che avessero voluto predicare una missione ogni cinque anni, alla massa di contadini delle sue terre; ma nessuna Congregazione si presentò e il cappellano de’ Paoli, intimorito da un compito così grande per un solo prete, abbandonò il castello senza avvisare nessuno.
Gli inizi delle sue fondazioni – Le "Serve dei poveri"
Le fondazioni di Vincenzo de’ Paoli, non scaturirono mai da piani prestabiliti o da considerazioni, ma bensì da necessità contingenti, in un clima di perfetta aderenza alla realtà.
Lasciato momentaneamente il castello della famiglia Gondi, Vincenzo fu invitato dagli oratoriani di de Bérulle, ad esercitare il suo ministero in una parrocchia di campagna a Chatillon-le-Dombez; il contatto con la realtà povera dei contadini, che specie se ammalati erano lasciati nell’abbandono e nella miseria, scosse il nuovo parroco.
Dopo appena un mese dal suo arrivo, fu informato che un’intera famiglia del vicinato, era ammalata e senza un minimo di assistenza, allora lui fece un appello ai parrocchiani che si attivassero per aiutarli, appello che fu accolto subito e ampiamente.
Allora don Vincenzo fece questa considerazione: "Oggi questi poveretti avranno più del necessario, tra qualche giorno essi saranno di nuovo nel bisogno!". Da ciò scaturì l’idea di una confraternita di pie persone, impegnate a turno ad assistere tutti gli ammalati bisognosi della parrocchia; così il 20 agosto 1617 nasceva la prima ‘Carità’, le cui associate presero il nome di "Serve dei poveri"; in tre mesi l’Istituzione ebbe un suo regolamento approvato dal vescovo di Lione.
La Carità organizzata, si basava sul concetto che tutto deve partire da quell’amore, che in ogni povero fa vedere la viva presenza di Gesù e dall’organizzazione, perché i cristiani sono tali solo se si muovono coscienti di essere un sol corpo, come già avvenne nella prima comunità di Gerusalemme.
La signora Gondi riuscì a convincerlo a tornare nelle sue terre e così dopo la parentesi di sei mesi come parroco a Chatillon-les-Dombes, Vincenzo tornò, non più come precettore, ma come cappellano della massa di contadini, circa 8.000, delle numerose terre dei Gondi.
Prese così a predicare le Missioni nelle zone rurali, fondando le ‘Carità’ nei numerosi villaggi; s. Vincenzo avrebbe voluto che anche gli uomini, collaborassero insieme alle donne nelle ‘Carità’, ma la cosa non funzionò per la mentalità dell’epoca, quindi in seguito si occupò solo di ‘Carità’ femminili.
Quelle maschili verranno riprese un paio di secoli dopo, nel 1833, da Emanuele Bailly a Parigi, con un gruppo di sette giovani universitari, tra cui la vera anima fu il beato Federico Ozanam (1813-1853); esse presero il nome di "Conferenze di S. Vincenzo de’ Paoli".
Intanto nel 1623 Vincenzo de’ Paoli, si laureò in diritto canonico a Parigi e restò con i Gondi fino al 1625.
Le "Dame della Carità"
Vincenzo de’ Paoli, vivendo a Parigi si rese conto che la povertà era presente, in forma ancora più dolorosa, anche nelle città e quindi fondò anche a Parigi le ‘Carità’; qui nel 1629 le "Suore dei poveri" presero il nome di "Dame della Carità".
Nell’associazione confluirono anche le nobildonne, che poterono dare un valore aggiunto alla loro vita spesso piena di vanità; ciò permise alla nobiltà parigina di contribuire economicamente alle iniziative fondate da "monsieur Vincent".
L’istituzione cittadina più importante fu quella detta dell’"Hotel Dieu" (Ospedale), che s. Vincenzo organizzò nel 1634, essa fu il più concreto aiuto al santo nelle molteplici attività caritative, che man mano lo vedevano impegnato; trovatelli, galeotti, schiavi, popolazioni affamate per la guerra e nelle Missioni rurali.
Fra le centinaia di associate a questa meravigliosa ‘Carità’, vi furono la futura regina di Polonia Luisa Maria Gonzaga e la duchessa d’Auguillon, nipote del Primo Ministro, cardinale Richelieu.
Le prime ‘Carità’ vincenziane sorsero in Italia a Roma (1652), Genova (1654), Torino (1656).
I "Preti della Missione" o "Lazzaristi"
Anche in questa fondazione ci fu l’intervento munifico dei signori Gondi; la sua origine si fa risalire alla fortunata predicazione che il fondatore tenne a Folleville il 25 gennaio 1617; le sue parole furono tanto efficaci che non bastarono i confessori.
Il bene ottenuto in quel villaggio, indusse la signora Gondi ad offrire una somma di denaro a quella comunità che si fosse impegnata a predicare periodicamente ai contadini; come già detto non si presentò nessuno, per cui dopo il suo ritorno a Parigi, Vincenzo de’ Paoli prese su di sé l’impegno, aggregandosi con alcuni zelanti sacerdoti e cominciò dal 1618 a predicare nei villaggi.
Il risultato fu ottimo, ed altri sacerdoti si unirono a lui, i signori Gondi aumentarono il finanziamento e anche l’arcivescovo di Parigi diede il suo appoggio, assegnando a Vincenzo ed ai suoi missionari rurali, una casa nell’antico Collegio dei Bons-Enfants in via S. Vittore; il contratto fra Vincenzo de’ Paoli ed i signori Gondi porta la data del 17 aprile 1625.
La nuova comunità, si legge nel contratto, doveva fare vita comune, rinunziare alle cariche ecclesiastiche, e predicare nei villaggi di campagna; inoltre occuparsi dell’assistenza spirituale dei forzati e insegnare il catechismo nelle parrocchie nei mesi estivi.
La "Congregazione della Missione" come si chiamò, fu approvata il 24 aprile 1626 dall’arcivescovo di Parigi, dal re di Francia nel maggio 1627 e da papa Urbano VIII il 12 gennaio 1632.
Intanto i missionari si erano spostati nel priorato di San Lazzaro, da cui prenderanno anche il nome di "Lazzaristi".
In seguito Vincenzo accettò che i suoi Preti della Missione o Lazzaristi, riuniti in una Congregazione senza voti, si dedicassero alla formazione dei sacerdoti, con Esercizi Spirituali, dirigendo Seminari e impegnandosi nelle Missioni all’estero come in Madagascar, nell’assistenza agli schiavi d’Africa.
Quando morì nel 1660, la sola Casa di San Lazzaro, aveva già dato 840 missioni e un migliaio di persone si erano avvicendate in essa, per turni di Esercizi Spirituali.
Le "Figlie della Carità"
La feconda predicazione nei villaggi, suscitò la vocazione all’apostolato attivo, prima nelle numerose ragazze delle campagne poi in quelle della città; desiderose di lavorare nelle ‘Carità’ a servizio dei bisognosi, ma anche consacrandosi totalmente.
Vincenzo de’ Paoli intuì la grande opportunità di estendere la sua opera assistenziale, lì dove le "Dame della Carità" per la loro posizione sociale, non potevano arrivare personalmente.
Affidò il primo gruppo per la loro formazione, ad una donna eccezionale s. Luisa de Marillac (1591-1660) vedova Le Gras, era il 29 novembre 1633; Luisa de Marillac le accolse in casa sua e nel luglio dell’anno successivo le postulanti erano già dodici.
La nuova Congregazione prese il nome di "Figlie della Carità"; i voti erano permessi ma solo privati ed annuali, perché tutte svolgessero la loro missione nella più piena libertà e per puro amore; l’approvazione fu data nel 1646 dall’arcivescovo di Parigi e nel 1668 dalla Santa Sede.
Nel 1660, anno della morte del fondatore e della stessa cofondatrice, le "Figlie della Carità" avevano già una cinquantina di Case.
Con il loro caratteristico copricapo, che le faceva assomigliare a degli angeli, e a cui le suore hanno dovuto rinunciare nel 1964 per un velo più pratico, esse allargarono la loro benefica attività d’assistenza ai malati negli ospedali, ai trovatelli, agli orfani, ai forzati, ai vecchi, ai feriti di guerra, agli invalidi e ad ogni sorta di miseria umana.
Ancora oggi le Figlie della Carità, costituiscono la Famiglia religiosa femminile più numerosa della Chiesa.
La formazione del clero
Attraverso l’Opera degli Esercizi Spirituali, i Preti della Missione divennero di fatto, i più prestigiosi e qualificati formatori dei futuri sacerdoti, al punto che l’arcivescovo di Parigi dispose che i nuovi ordinandi, trascorressero quindici giorni di preparazione nelle Case dei Lazzaristi, in particolare nel Collegio dei Bons-Enfants di cui Vincenzo de’ Paoli era superiore.
Più tardi, nel priorato di San Lazzaro, l’Opera degli Esercizi Spirituali si estese a tutti gli ecclesiastici che avessero voluto fare un ritiro annuale e anche a folti gruppi di laici.
Da ciò scaturì nei sacerdoti il desiderio di riunirsi settimanalmente, per esortarsi a vicenda nel cammino di una santa vita sacerdotale; così a partire dal 1633, un folto gruppo di ecclesiastici, con la guida di Vincenzo de’ Paoli, prese a riunirsi il martedì, dando vita appunto alle "Conferenze del martedì".
Tale meritoria opera di formazione non sfuggì al potente cardinale Richelieu, il quale volle essere informato sulla loro attività e chiese pure al fondatore, una lista di nomi degni di essere elevati all’episcopato.
Lo stesso re Luigi XIII, chiese a ‘monsieur Vincent’, una seconda lista di degni ecclesiastici adatti a reggere diocesi francesi; il sovrano poi lo volle accanto al suo letto di morte, per ricevere gli ultimi conforti spirituali.
Anche la direzione dei costituendi Seminari delle diocesi francesi, voluti dal Concilio di Trento, vide sempre nel 1660, ben dodici rettori appartenenti ai Preti della Missione
Alla corte di Francia
Nel 1643, Vincenzo de’ Paoli fu chiamato a far parte del Consiglio della Coscienza o Congregazione degli Affari Ecclesiastici, dalla reggente Anna d’Austria; presieduto dal card. Giulio Mazzarino, il compito del Consiglio era la scelta dei vescovi ed il rilascio di benefici ecclesiastici.
Il potente Primo Ministro faceva scelte di opportunità politica, soprassedendo sulle qualità morali e religiose; era inevitabile lo scontro fra i due, Vincenzo gli si oppose apertamente, anche criticandolo nelle sue scelte di politica interna, specie nei giorni oscuri della Fronda, quando Mazzarino tentò di mettere alla fame Parigi in rivolta, Vincenzo allora organizzò una mensa popolare a San Lazzaro, dando da mangiare a 2000 affamati al giorno.
Nel 1649 giunse a chiedere alla regina, l’allontanamento del Mazzarino per il bene della Francia; la richiesta non poté aver seguito e quindi Vincenzo de’ Paoli cadde in disgrazia e definitivamente allontanato dal Consiglio di Coscienza nel 1652.
La reggente Anna d’Austria gli concesse l’incarico di Ministro della Carità, per organizzare su scala nazionale gli aiuti ai poveri; si disse che dalle sue mani passasse più denaro che in quelle del ministro delle Finanze.
Altri aspetti della sua opera
Vincenzo de’ Paoli divenne il maggiore oppositore alle idee gianseniste propugnate in Francia dal suo amico Giovanni du Vergier, detto San Cirano († 1642) e poi da Antonio Arnauld; dopo la condanna del giansenismo da parte dei papi Innocenzo X nel 1653 e Alessandro VIII nel 1656, Vincenzo si adoperò, affinché la decisione pontificia fosse accettata con sottomissione da tutti gli aderenti alle idee del vescovo olandese Giansenio (1585-1638).
Il movimento eterodosso del giansenismo affermava, che per la salvezza dell’uomo, a causa della profonda corruzione scaturita dal peccato originale, occorreva l’assoluta necessità della Grazia, la quale sarebbe stata concessa solo ad alcuni, per imperscrutabile disegno di Dio.
Fu riformatore della predicazione, fino allora barocca, introducendo una semplice tecnica oratoria: della virtù scelta per argomento, ricercare la natura, i motivi di praticarla, ed i mezzi più opportuni
Per lui apostolo della carità fra i prigionieri ed i forzati, re Luigi XIII, su suggerimento di Filippo Emanuele Gondi, istituì la carica di Cappellano capo delle galere (8 febbraio 1619), questo gli facilitò il compito e l’accesso nei luoghi di pena e di partenza dei galeotti rematori; dal 1640 il compito passò anche ai suoi Missionari e alle Dame e Figlie della Carità.
Inoltre si calcola che tra il 1645 e il 1661, Vincenzo de’ Paoli e i suoi Missionari, liberarono non meno di 1200 schiavi cristiani in mano ai Turchi musulmani.
Monsieur Vincent fu fin dai primi anni, membro attivo della potente "Compagnia del SS. Sacramento", sorta a Parigi nel 1630, composta da ecclesiastici e laici insigni e dedita ad "ogni forma di bene".
Vincenzo de’ Paoli fu spesso ispiratore della benefica attività della Compagnia e da essa ricevé aiuto e collaborazione, per le sue tante opere assistenziali.
Il pensiero spirituale
Nei dodici capitoli delle "Regulae", Vincenzo ha condensato lo spirito che deve distinguere i suoi figli come religiosi: la spiritualità contemplativa del pensiero del card. de Bérulle, sotto la cui direzione egli rimase per oltre un decennio; l’umanesimo devoto di s. Francesco di Sales, suo grande amico, del quale lesse più volte le opere spirituali e l’ascetismo di s. Ignazio di Lodola, del quale assimilò il temperamento pratico; elaborando da queste tre fonti una nuova dottrina spirituale.
Le virtù caratteristiche dello spirito vincenziano, secondo la Regola dei Missionari, sono le "cinque pietre di Davide", cioè la semplicità, l’umiltà, la mansuetudine, la mortificazione e lo zelo per la salvezza delle anime.
La morte, patronati
Il grande apostolo della Carità, si spense a Parigi la mattina del 27 settembre 1660 a 79 anni; ai suoi funerali partecipò una folla immensa di tutti i ceti sociali; fu proclamato Beato da papa Benedetto XIII il 13 agosto 1729 e canonizzato da Clemente XII il 16 giugno 1737.
I suoi resti mortali, rivestiti dai paramenti sacerdotali, sono venerati nella Cappella della Casa Madre dei Vincenziani a Parigi.
È patrono del Madagascar, dei bambini abbandonati, degli orfani, degli infermieri, degli schiavi, dei forzati, dei prigionieri. Leone XIII il 12 maggio 1885 lo proclamò patrono delle Associazioni cattoliche di carità.
In San Pietro in Vaticano, una gigantesca statua, opera dello scultore Pietro Bracci, è collocata nella basilica dal 1754, rappresentante il "padre dei poveri".
La sua celebrazione liturgica è il 27 settembre.
Autore: Antonio Borrelli
27 settembre
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72160 > San Caio di Milano Vescovo 27 settembre MR
94606 > Beata Chiara della Resurrezione Vergine mercedaria 27 settembre
91126 > Sant' Elzeario Conte di Ariano 27 settembre MR
93322 > Beata Erminia Martinez Amigo Madre di famiglia, martire 27 settembre MR
93158 > Beato Fedele da Puzol (Mariano Climent Sanchís) Religioso e martire 27 settembre MR
72150 > Santi Fidenzio e Terenzio di Todi Martiri 27 settembre
72170 > Santi Florenziano (Fiorentino) e Ilario Martiri 27 settembre MR
72200 > Santi Florenziano ed Ilario Martiri a Bremur 27 settembre
93431 > Beata Francesca Saveria (Maria) Fenollosa Alcayna Vergine e martire 27 settembre MR
72190 > Beato Giovanni Battista Laborier du Vivier Martire 27 settembre MR
93458 > Beato Giuseppe Fenollosa Alcayna Sacerdote e martire 27 settembre MR
92700 > Sant' Iltrude (Hiltrude) di Liessies Vergine 27 settembre MR
90806 > Beato Lorenzo da Ripafratta Domenicano 27 settembre MR
94603 > Beato Lorenzo della Pietà Mercedario 27 settembre
94959 > Beate Maria del Carmine, Rosa e Maddalena Fradera Ferragutcasas Vergini e martiri 27 settembre
94604 > Beata Maria della Purificazione Vergine mercedaria 27 settembre
94605 > Beato Paolo Sanson Martire mercedario 27 sttembre
92315 > San Sigeberto II Re dell'Est Anglia 27 settembre
24600 > San Vincenzo de' Paoli Sacerdote e fondatore 27 settembre - Memoria MR
SANTA MESSA del 26 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio;
abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti;
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)
Colletta
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Am 6,1.4-7 Ora cesserà l’orgia dei dissoluti.
Dal libro del profeta Amos
Guai agli spensierati di Sion
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani
mangiano gli agnelli del gregge
e i vitelli cresciuti nella stalla.
Canterellano al suono dell’arpa,
come Davide improvvisano su strumenti musicali;
bevono il vino in larghe coppe
e si ungono con gli unguenti più raffinati,
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati
e cesserà l’orgia dei dissoluti.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 145
Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Seconda lettura 1Tm 6,11-16 Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni.
Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,
il beato e unico Sovrano,
il Re dei re e Signore dei signori,
il solo che possiede l’immortalità
e abita una luce inaccessibile:
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo.
A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (2Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
Vangelo
Lc 16,19-31
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
"C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: "Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma".
Ma Abramo rispose: "Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi".
E quello replicò: "Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento". Ma Abramo rispose: "Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro". E lui replicò: "No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno". Abramo rispose: "Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti"".
Parola del Signore
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Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itCommento al VANGELO
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SANTA MESSA del 26 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 3a Parte http://www.cristo-re.eu XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello, Giuseppe Vinci,
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Il Signore desidera che non sprechiamo la vita nella dissolutezza e nella dissipazione.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore aiutaci a vivere in profondità di spirito.
1. Perché la Chiesa continui a vivere, annunciare e organizzare la carità. Preghiamo.
2. Perché la nostra coscienza sia sempre viva e attenta alle esigenze del vivere comune. Preghiamo.
3. Perché riusciamo a essere all’altezza degli sforzi che richiediamo agli altri. Preghiamo.
4. Perché la nostra gioia non risieda nello sfuggire alla morte, ma in colui che vince la morte. Preghiamo.
O Padre, ci chiedi di essere semplici e aperti verso il mondo. Aiutaci a non cercare sicurezza e conforto nelle cose che possediamo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni,
e da quest’offerta della tua Chiesa
fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo:
in essa mi hai dato speranza,
nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50)
Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento di vita eterna
ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo,
perché, comunicando a questo memoriale
della passione del tuo Figlio,
diventiamo eredi con lui nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.
URL
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Il SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it Santi COSMA e DAMIANO MARTIRI 25 settembre |
sec. III, inizio sec. IV
Cosma e Damiano, medici anàrgiri (gratuiti), secondo un’antica tradizione subirono il martirio a Ciro in Siria e il loro culto fu assai diffuso in tutta la Chiesa fin dal sec. IV. Il 26 settembre è la probabile data della dedicazione della basilica che a Roma porta il loro nome, edificata da Felice IV (525-530). Di loro si fa memoria nel Canone romano.
Patronato: Medici, Chirurghi, Farmacisti, Parrucchieri
Emblema: Palma, Strumenti chirurgici
Martirologio Romano: Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.
Ascolta da RadioVaticana:
Ascolta da RadioRai:
Ascolta da RadioMaria:
Il 26 di settembre la Chiesa commemora la memoria liturgica dei fratelli e martiri:
> San COSMA
> San DAMIANO
Sulla vita di Cosma e Damiano le notizie sono scarse. Si sa che erano gemelli e cristiani. Nati in Arabia, si dedicarono alla cura dei malati dopo aver studiato l'arte medica in Siria. Ma erano medici speciali. Spinti da un'ispirazione superiore infatti non si facevano pagare. Di qui il soprannome di anàgiri (termine greco che significa "senza argento", "senza denaro"). Ma questa attenzione ai malati era anche uno strumento efficacissimo di apostolato. "Missione" che costò la vita ai due fratelli, che vennero martirizzati. Durante il regno dell'imperatore Diocleziano, forse nel 303, il governatore romano li fece decapitare. Successe a Ciro, città vicina ad Antiochia di Siria dove i martiri vengono sepolti. Un'altra narrazione attesta invece che furono uccisi a Egea di Cilicia, in Asia Minore, per ordine del governatore Lisia, e poi traslati a Ciro. Il culto di Cosma e Damiano è attestato con certezza fin dal V secolo.
Fonte:
Avvenire
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
26 settembre SANTI DI OGGI
29250 > San Cosma Martire 26 settembre - Memoria Facoltativa MR
29275 > Santi Cosma e Damiano Martiri 26 settembre - Memoria Facoltativa MR
29300 > San Damiano Martire 26 settembre - Memoria Facoltativa MR
93155 > Beato Bonaventura da Puzol (Julio Esteve Flors) Sacerdote e martire 26 settembre MR
94975 > Santi Cipriano, Giustina e Tectisto Martiri 26 settembre
29250 > San Cosma Martire 26 settembre - Memoria Facoltativa MR
29275 > Santi Cosma e Damiano Martiri 26 settembre - Memoria Facoltativa MR
93324 > Beata Crescenza Valls Espi Vergine e martire 26 settembre MR
90681 > San Cristoforo della Guardia Martire 26 settembre
29300 > San Damiano Martire 26 settembre - Memoria Facoltativa MR
72080 > Sant' Eusebio di Bologna Vescovo 26 settembre MR
91133 > Beato Gaspare Stanggassinger Redentorista 26 settembre MR
92462 > San Gedeone Giudice d’Israele 26 settembre MR
90344 > San Giustino Martire Ultima domenica di settembre (celebrazione mobile)
90342 > Santa Greca Vergine e martire Ultima domenica di settembre (celebrazione mobile)
93476 > Beato Leone Maria da Alacuas (Emanuele Legua Martì) Sacerdote e martire 26 settembre MR
92635 > Beata Lucia da Caltagirone Vergine 26 settembre MR
90320 > Beato Luigi Tezza 26 Settembre MR
93297 > Beata Maria del Olvido Noguera Albelda Vergine e martire 26 settembre MR
72110 > Beate Maria del Rifugio (Teresa) Rosat Balasch e Maria del Calvario (Giuseppina) Romero Clariana Martiri 26 settembre MR
94602 > Beata Maria della Natività Vergine mercedaria 26 settembre
93321 > Beata Maria Jorda Botella Vergine e martire 26 settembre MR
72100 > San Nilo da Rossano 26 settembre MR
93238 > Beati Raffaele Pardo Molina e Giuseppe Maria Vidal Segu Domenicani, martiri 26 settembre MR
72090 > Santi Sebastiano Nam I-gwan e compagni, Lucia Kim, Caterina Yi e Maddalena Cho Martiri 26 settembre MR
92676 > San Senatore d’Albano Martire 26 settembre MR
90617 > Beato Stefano di Rossano Calabro 26 settembre MR
72125 > Santa Teresa (Maria Vittoria) Couderc Fondatrice 26 settembre MR
SANTA MESSA del 25 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
"Io sono la salvezza del popolo",
dice il Signore,
"in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre".
Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Qo 11,9-12,8 Ricòrdati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che ritorni la polvere alla terra e il soffio vitale torni a Dio.
Dal libro del Qoèlet
Godi, o giovane, nella tua giovinezza,
e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventù.
Segui pure le vie del tuo cuore
e i desideri dei tuoi occhi.
Sappi però che su tutto questo
Dio ti convocherà in giudizio.
Caccia la malinconia dal tuo cuore,
allontana dal tuo corpo il dolore,
perché la giovinezza e i capelli neri sono un soffio.
Ricòrdati del tuo creatore
nei giorni della tua giovinezza,
prima che vengano i giorni tristi
e giungano gli anni di cui dovrai dire:
"Non ci provo alcun gusto";
prima che si oscurino il sole,
la luce, la luna e le stelle
e tornino ancora le nubi dopo la pioggia;
quando tremeranno i custodi della casa
e si curveranno i gagliardi
e cesseranno di lavorare le donne che macinano,
perché rimaste poche,
e si offuscheranno quelle che guardano dalle finestre
e si chiuderanno i battenti sulla strada;
quando si abbasserà il rumore della mola
e si attenuerà il cinguettio degli uccelli
e si affievoliranno tutti i toni del canto;
quando si avrà paura delle alture
e terrore si proverà nel cammino;
quando fiorirà il mandorlo
e la locusta si trascinerà a stento
e il cappero non avrà più effetto,
poiché l’uomo se ne va nella dimora eterna
e i piagnoni si aggirano per la strada;
prima che si spezzi il filo d’argento
e la lucerna d’oro s’infranga
e si rompa l’anfora alla fonte
e la carrucola cada nel pozzo,
e ritorni la polvere alla terra, com’era prima,
e il soffio vitale torni a Dio, che lo ha dato.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
tutto è vanità.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 89 Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: "Ritornate, figli dell’uomo".
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
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SANTA MESSA del 25 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci, Giuseppe Bello
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itCanto al Vangelo (2Tm 1,10)
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9,43b-45
Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato. Avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel giorno, mentre tutti erano ammirati di tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: "Mettetevi bene in mente queste parole: il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini".
Essi però non capivano queste parole: restavano per loro così misteriose che non ne coglievano il senso, e avevano timore di interrogarlo su questo argomento.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Dio ama ogni vita e conosce ciascuno per nome. Confortati da questa certezza, invochiamolo con fiducia, dicendo:
Dio, amico degli uomini, ascoltaci.
Benedici la tua Chiesa perché, umile e obbediente, diventi uno spazio sempre più ampio di fraternità e di salvezza. Ti preghiamo:
Aiuta chi si dedica a restaurare il tessuto della vita civile, perché la società sia risanata dalle ferite dell'ingiustizia e della violenza. Ti preghiamo:
Guida i nostri figli, perché sappiano radicare stabilmente in Cristo i progetti e le gioie della giovinezza. Ti preghiamo:
Soccorri chi, stretto dalle angustie della vita, sente spegnere in sé energia ed entusiasmo, perché incontri amici e testimoni di speranza. Ti preghiamo:
Illumina noi che spesso non capiamo il senso della croce, perché ci lasciamo docilmente associare alla missione di Cristo, servo sofferente. Ti preghiamo:
Per i nostri ragazzi, impegnati a vivere un nuovo anno scolastico.
Perché, per fede, crediamo anche ciò che non comprendiamo.
O Dio, che in Cristo Gesù ci hai amati con vero amore e attraverso il suo sacrificio hai donato a tutti gli uomini la vita eterna, fà che comprendiamo il valore di ogni vita, e che conserviamo la capacità di meravigliarsi sempre di fronte ai prodigi della tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)
Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=7Fl5iWuRkt0CODICE DA IMPORTARE
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Il
SANTO di OGGIdal sito internet
http://www.santibeati.itSan Cleofa Discepolo di GESU'
25 settembre
sec. I
Cleofa, o Cleofe, o Alfeo (tali nomi sono la trascrizione del nome ebraico Halphai), marito di Maria di Cleofa e forse fratello di San Giuseppe, era padre di Giacomo il Minore, di Giuseppe e di Simone. Fu tra i primi discepoli a rivedere il Signore dopo la risurrezione, come San Luca ci riferisce. Cleofa ed un suo condiscepolo erano sulla strada di Emmaus e Gesù si avvicinò spiegando loro le Scritture. Essi lo riconobbero solo quando, sedutisi a mensa con lui, Gesù prese del pane, lo benedisse e lo spezzò. Non si hanno altre informazioni sicure su di lui. Secondo la tradizione Cleofa venne trucidato in Emmaus per mano di Giudei, nella casa di compatrioti che lo detestavano perché andava predicando la Risurrezione di Cristo.
Etimologia: Cleofa = dal volto glorioso, dal greco
Martirologio Romano: Commemorazione di san Cleofa, discepolo del Signore, al quale ardeva il cuore, quando, mentre era in viaggio con un altro discepolo, Cristo apparve la sera di Pasqua e spiegò loro lungo la via le Scritture; fu anche colui che nel villaggio di Emmaus riconobbe il Signore nell’atto di spezzare il pane.
Ascolta da RadioMaria:
Cleofa (o Cleofe o Clopa) è uno dei due discepoli che il giorno della risurrezione di Gesù, tornandosene a Emmaus al termine delle celebrazioni pasquali, furono raggiunti per strada e accompagnati dal Risorto, che riconobbero soltanto dopo essere rincasati e avergli generosamente offerto ospitalità. "Noi speravamo che egli sarebbe stato colui che avrebbe liberato Israele; invece...". Nelle parole che i due discepoli rivolgono allo sconosciuto c'è l'eco di una delusione comune agli apostoli in quell'ora della prova. "Tuttavia alcune donne, che sono fra noi, ci hanno fatto assai meravigliare".
Da questo spiraglio di speranza lo sconosciuto fa penetrare la luce della "buona novella", spiegando loro le Scritture e poi, accolto il loro invito: "Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire", si rivela loro "allo spezzare del pane", il gesto eucaristico dell'ultima cena, cui perciò anche Cleofa dovette esser presente. Ma non è questo il solo privilegio di cui poteva andar fiero. Se diamo un'occhiata all'etimologia del suo nome, scopriamo che Cleofa e Alfeo sono la trascrizione e la pronuncia dello stesso nome ebraico Halphai, oppure due nomi portati dalla stessa persona. Presumibilmente perciò Cleofa-Alfeo è il padre di Giacomo il Minore e di Giuseppe, fratelli, cioè cugini, del Signore. Nel Vangelo di Giovanni, Maria, madre di Giacomo e Giuseppe, viene detta sposa di Cleofa e sorella, in senso più o meno proprio, della Madre di Gesù.
La sua fortunata posizione in seno alla famiglia del Signore sembra abbia altri risvolti. Lo storico palestinese Egesippo afferma che Cleofa è fratello di S. Giuseppe e padre di Giuda e Simone, eletto, quest'ultimo, a succedere a Giacomo il Minore, come vescovo di Gerusalemme. Tirando le somme, possiamo identificare nel commosso discepolo di Emmaus il Cleofa che Giovanni dice marito della sorella della Madonna, quella Maria di Cleofa presente con le altre pie donne al dramma del Calvario.
Poiché Maria di Cleofa è madre di Giacomo il Minore, di Giuseppe, di Giuda e di Simone, ne segue che Cleofa è loro genitore. Padre di tre apostoli! Secondo Eusebio e S. Girolamo, Cleofa era nativo di Emmaus. E ad Emmaus, secondo un'antica tradizione, Cleofa, "testimone della risurrezione", fu trucidato dai suoi compaesani, intolleranti del suo zelo e della sua certezza di fede nel Messia risorto. S. Girolamo ci assicura che già nel IV secolo la sua casa era stata trasformata in chiesa. Il Martirologio Romano ha inserito il suo nome nella data odierna e ne conferma il martirio avvenuto per mano dei Giudei.
Autore: Piero Bargellini
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
SANTA MESSA del 24 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
"Io sono la salvezza del popolo",
dice il Signore,
"in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre".
Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Qo 3,1-11 Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
Dal libro del Qoèlet
Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 143 Benedetto il Signore, mia roccia.
Benedetto il Signore, mia roccia,
mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido.
Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore?
Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero?
L’uomo è come un soffio,
i suoi giorni come ombra che passa.
Canto al Vangelo (Mt 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9,18-22
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.
Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: "Le folle, chi dicono che io sia?". Essi risposero: "Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto".
Allora domandò loro: "Ma voi, chi dite che io sia?". Pietro rispose: "Il Cristo di Dio".
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. "Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno".
Parola del Signore
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SANTA MESSA del 24 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
http://www.cristo-re.eu XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio Padre, Signore del tempo, conduce le stagioni e il fluire degli anni e guida con sapienza la nostra vita. A lui ci rivolgiamo, colmi di gratitudine e speranza, confidando nella mediazione del suo Figlio Gesù, dicendo:
Dio di Gesù Cristo, ascoltaci.
Per la Chiesa di Dio, perché sia sempre laboriosa e fedele sulle orme del Cristo morto e risorto. Preghiamo:
Per gli uomini e le donne del nostro tempo, perché con l'impegno quotidiano, sappiano condurre la storia verso un'era di pace internazionale. Preghiamo:
Per coloro che, nel mondo del lavoro o tra le mura domestiche, sono pressati da fatiche fisiche o tensioni spirituali, perché trovino ristoro nella certezza che Dio non abbandona. Preghiamo:
Per chi nasce e per chi muore oggi nella nostra comunità, perché nell'entrare o nell'uscire dall'esistenza sia assistito dalla madre Chiesa e dallo Spirito Santo. Preghiamo:
Per noi fedeli qui riuniti, perché sappiamo rispondere con fede umile e pronta alla domanda che Cristo rivolge a ciascuno in questa eucaristia. Preghiamo:
Per i gruppi di preghiera della parrocchia.
Per chi non riesce a capire la croce di Cristo.
O Dio, che con sollecitudine paterna ti prendi cura di ogni vivente, posa il tuo sguardo su tutto ciò che è in crescita e, nella tua provvidenza, portalo a compimento. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)
Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore
URL
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Il
SANTO di OGGIdal sito internet
http://www.santibeati.itSant'Anatolo (Anatolone) di Milano
24 settembre
90297 > Sant' Anatalo (Anatalone) di Milano Vescovo 24 settembre MR
Sant' Anatalo (Anatalone) di Milano Vescovo
24 settembre
sec. III
Primo vescovo di Milano.
Emblema: Bastone pastorale, Mitra, Pallio
Martirologio Romano: A Milano, sant’Anatalo, ritenuto primo vescovo di questa città.
L'arcidiocesi milanese è universalmente nota come "Chiesa ambrosiana", dal nome del suo più grande vescovo e dottore della Chiesa sant'Ambrogio, che la resse nella seconda metà del IV secolo. Ciò che assai probabilmente non tutti sapranno è che invece tale diocesi venera come proto-vescovo un certo Sant'Anatalone, personaggio alquanto leggendario, facente parte con Ambrogio e Carlo Borromeo di una schiera di ben 143 vescovi, tra i quali 38 santi e 2 beati, che nel corso di diciassette secoli hanno retto la sede episcopale dell'antica Mediolanum.
Alla fine dell'VIII secolo Paolo Diacono redasse le "Gesta episcoporum Mettensium", nelle quali sosteneva che Anatalone fosse un discepolo di Pietro che questi aveva inviato a Milano come primo vescovo. L'antico Martyrologium Romanum ed altri cataloghi sempre alquanto datati sostennero invece che la cattedreda episcopale milanese fu istituita addirittura dall'apostolo Barnaba che, dopo sette anni designò Anatalone quale suo successore. Secondo la "Datiana historia ecclesiae mediolanensis", opera anonima risalente all'XI secolo, un certo "Anatelon" sarebbe stato vescovo di Milano e di Brescia dal 50 al 63. In realtà la cronologia stabilita da queste tradizioni fu ideata appositamente nell'XI secolo, quando i milanesi, polemici con Roma circa l'eresia dei Patarini o forse per la riforma imposta da Gregorio VII, retrodatarono la storia della loro diocesi al fine di stabilire una pari anzianità con la Chiesa di Roma che li avrebbe esentati dalla sua soggezione. Anche gli storici hanno comunque appurato che san Barnaba non si recò mai a Milano e subì il martirio in Oriente. Sempre la leggenda vuole che Anatalone costruì una chiesa dedicata al Salvatore su un precedente tempio del dio Mercurio od Apollo, nel luogo in cui oggi a Milano sorge la chiesa di San Giorgio al Palazzo.
Al primo vescovo sarebbe succeduto nel 61 San Caio, che alcuni considerano però primo vescovo della città tralasciando il predecessore, il cui culto pare essere ben attestato a Milano da vecchia data: il vecchio martirologio indicava anch'egli quale discepolo di Barnaba e che avrebbe sofferto sotto la persecuzione anticristiana di Nerone, che in realtà si limitò alla sola Roma, senza però rimanerne vittima. L'episcopato di Caio durò ventiquattro anni, sino all'85, e gli è attribuito il battesimo dell'intera famiglia dei protomartiri milanesi, composta dai santi sposi Vitale e Valeria e dai loro figli Gervasio e Protasio.
Per concludere il capitolo relativo alle versioni leggendarie sulla vicenda del santo protovescovo milanese non si può non si può non citare la "Storia dell'Ingaunia" scritta dal canonico Navone, secondo la quale Barnaba e Caio predicarono il Vangelo anche a Genova e nella riviera di Ponente, designando poi Anatalone a reggere le sedi episcopali di Albenga e di Milano. Pietro gli inviò allora come aiutante Caio, che gli successe nell'anno 65.
Dal punto di vista storico invece, tenendo in considerazione che Mirocle, sesto vescovo di Milano, fu presente ai Concili di Roma nel 313 e di Arles nel 314, è ipotizzabile che Anatalone sia stato vescovo verso la fine del II secolo, all'epoca in cui la città si trasformò da semplice municipio a colonia imperiale. La versione ritenuta oggi più autorevole ed adottata ufficialmente dall'arcidiocesi di Milano è quella che colloca nel III secolo gli episcopati di Anatalone e del successore Caio. Secondo i calcoli di Felice Savio Anatalone fu vescovo fra il 256 e il 259. L'analisi dei nomi di alcuni primi vescovi milanesi, come Anatalone, Calimero, Mona e Mirocle, ed antiche iscrizioni tombali relative a sacerdoti milanesi confermano chiaramente che la penetrazione del cristianesimo a Milano avvenne dall'Oriente, tramite le vie dei mercanti e dell'esercito.
Alcune reliquie di Sant'Anatalone, consistenti probabilmente solo pezze di lino trovatesi a contatto con il suo corpo, furono portate nella cappella milanese intitolata "ad Concilia Sanctorum" probabilmente nel V secolo. L'autore del "De situ" ignorava il luogo della sua sepoltura ed annotò che la sua "depositio" era celebrata nella suddetta basilica. Nella "Datiana istoria", risalente all'XI secolo, non si indica il luogo di sepoltura e si annota che l'anniversario della "depositio" veniva celebrato nella basilica milanese di San Babila. Il "Beroldo Nuovo", calendario liturgico milanese del 1263, aggiunge che Anatalone sarebbe stato sepolto nella chiesa di San Floriano in Brescia, città di cui qualche tarda leggenda lo vuole anche primo vescovo. Nel 1472 alcune sue reliquie vennero effettivamente ritrovate in quella chiesa e solennemente traslate nella cattedrale cittadina, ove attualmente sono oggetto di venerazione.
Nonostante il giorno della morte di Sant'Anatalone sia ritenuto il 24 settembre, la sua festa fu trasferita nel 1490 al giorno successivo, in cui tra l'altro si festeggiano tutti i primi santi vescovi milanesi, perchè il 24 settembre ricorreva a Milano la patrona della cattedrale santa Tecla.
A Sant'Anatalone è stata dedicata una strada di Milano ed esiste una sua statua a Carate Brianza, città di provincia. Occorre infine citare il terzo ordine del coro ligneo del Duomo di Milano, in cui sono rappresentati tutti i vescovi milanesi da Sant'Anatalone a San Galdino.
Il nome del santo è presente anche nelle varianti Anatelon, Anatalo, Anatolo, Anatolio, Anatalofle, Anatelofl e Anatolofle.
Autore: Fabio Arduino
Spunti bibliografici a cura di LibreriadelSanto.it
* Roberto Olivato, Sacrari, santi patroni e preghiere militari, Edizioni Messaggero, 2009 - 312 pagine
* F. Agnoli, M. Luscia, A. Pertosa, Santi & rivoluzionari, SugarCo, 2008 - 184 pagine
* Benedetto XVI, I santi di Benedetto XVI. Selezione di testi di Papa Benedetto XVI, Libreria Editrice Vaticana, 2008 - 151 pagine
* Lanzi Fernando, Lanzi Gioia, Come riconoscere i santi e i patroni nell'arte e nelle immagini popolari, Jaca Book, 2007 - 237 pagine
* Maria Vago, Piccole storie di grandi santi, Edizioni Messaggero, 2007 - 64 pagine
* Piero Lazzarin, Il libro dei Santi. Piccola enciclopedia, Edizioni Messaggero, 2007 - 720 pagine
* Ratzinger J., Santi. Gli autentici apologeti della Chiesa, Lindau Edizioni, 2007 - 160 pagine
* KLEINBERG A., Storie di santi. Martiri, asceti, beati nella formazione dell'Occidente, Il Mulino, 2007 - 360 pagine
* Mario Benatti, I santi dei malati, Edizioni Messaggero, 2007 - 224 pagine
* Sicari Antonio M., Atlante storico dei grandi santi e dei fondatori, Jaca Book, 2006 - 259 pagine
* Dardanello Tosi Lorenza, Storie di santi e beati e di valori vissuti, Paoline Edizioni, 2006 - 208 pagine
* Butler Alban, Il primo grande dizionario dei santi secondo il calendario, Piemme, 2001 - 1344 pagine
* Giusti Mario, Trenta santi più uno. C'è posto anche per te, San Paolo Edizioni, 1990 - 220 pagine
71810 > Santi Andochio, Tirso e Felice Martiri 24 settembre MR
91739 > Beato Anton Martin Slomsek Vescovo 24 settembre MR
92015 > Sant’ Antonio Gonzalez Domenicano, martire 24 settembre MR
71800 > Beata Vergine Maria della Mercede 24 settembre
91014 > Beata Colomba Gabriel (Joanna Matylda) Religiosa 24 settembre MR
91031 > San Coprio Monaco in Palestina 24 settembre
90804 > Beato Dalmazio Moner Domenicano 24 settembre MR
94046 > Beato Ermanno il Contratto Monaco di Reichenau 24 settembre
90551 > San Gerardo Sagredo Apostolo d'Ungheria 24 settembre MR
93455 > Beato Giuseppe Maria Ferrandiz Hernandez Sacerdote e martire 24 settembre MR
93313 > Beato Giuseppe Raimondo Ferragud Gibres Padre di famiglia, martire 24 settembre MR
93445 > Beato Giuseppe Raimondo Pasquale Ferrer Botella Sacerdote e martire 24 settembre MR
71860 > Beati Guglielmo Spenser e Roberto Hardesty Martiri 24 settembre MR
93320 > Beata Incarnazione Gil Valls Vergine e martire 24 settembre MR
71840 > Sant' Isarno di Marsiglia Abate 24 settembre MR
71830 > San Lupo di Lione Vescovo 24 settembre MR
71900 > San Pacifico da Sanseverino Marche 24 settembre MR
95223 > San Pietro l'Aleuta Martire 24 settembre (Chiese Orientali)
71820 > San Rustico di Clermont Vescovo 24 settembre MR
94680 > Festa dei Santi dell'Alaska 24 settembre (Chiese Orientali)
92249 > San Terenzio Vescovo e martire 24 settembre
71850 > Beato Wolfango da Steinkirchen Martire 24 settembre
La
S. MESSA di OGGIIl Messale dal sito internet : http://www.lachiesa.it
SANTA MESSA del 23 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice;
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi meravigliosi,
magnifica è la mia eredità. (Sal 15,5-6)
Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
per grazia singolare
hai concesso al sacerdote san Pio (da Pietrelcina)
di partecipare alla croce del tuo Figlio,
e per mezzo del suo ministero
hai rinnovato le meraviglie della tua misericordia;
per sua intercessione, concedi a noi,
uniti costantemente alla passione di Cristo,
di giungere felicemente alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Prima lettura Qo 1,2-11 Non c’è niente di nuovo sotto il sole.
Dal libro del Qoèlet
Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Quale guadagno viene all’uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
Una generazione se ne va e un’altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l’occhio di guardare
né l’orecchio è mai sazio di udire.
Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.
C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
"Ecco, questa è una novità"?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 89 Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: "Ritornate, figli dell’uomo".
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Canto al Vangelo (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9,7-9
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: "Giovanni è risorto dai morti", altri: "È apparso Elìa", e altri ancora: "È risorto uno degli antichi profeti".
Ma Erode diceva: "Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?". E cercava di vederlo.
Parola del Signore
URL
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SANTA MESSA del 23 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
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Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.
Vangelo
Lc 9,7-9
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: "Giovanni è risorto dai morti", altri: "È apparso Elìa", e altri ancora: "È risorto uno degli antichi profeti".
Ma Erode diceva: "Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?". E cercava di vederlo.
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Fratelli, con il battesimo siamo stati liberati per sempre dalle catene dell'assurdo e della morte e abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, che ci dà la vera sapienza per domandare ciò che a lui è gradito. Preghiamo insieme, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.
Per la Chiesa alle soglie del terzo millennio, perché sia per tutti gli uomini segno di speranza e sacramento di salvezza. Preghiamo:
Per coloro che hanno ricevuto il dono di saper comunicare con l'arte o la parola, perché aiutino l'uomo ad attingere la purezza e la semplicità della verità. Preghiamo:
Per chi è smarrito e incapace di governare la sua vita, perché si lasci investire dalla luce del vangelo. Preghiamo:
Per chi è prigioniero nel fisico o nello spirito e anela alla liberazione, perché trovi nella parola di Dio e nella testimonianza dei cristiani, un aiuto alla speranza. Preghiamo:
Per i giovani che si sentono disorientati, perché s'incontrino con Cristo amico e salvatore. Preghiamo:
Per chi continua a chiedersi: chi è Gesù?
Per la cultura teologica dei cristiani.
Signore, che ti fai trovare da chi ti cerca con cuore sincero, alimenta in noi il desiderio del tuo volto e dirigi a te i nostri passi per godere della luce senza tramonto. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Padre misericordioso,
che in san Pio hai impresso l'immagine dell'uomo nuovo,
creato nella giustizia e nella santità,
concedi anche a noi di rinnovarci nello spirito,
per essere degni di offrirti il sacrificio di lode.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
"In verità vi dico: voi che avete lasciato tutto
e mi avete seguito riceverete cento volte tanto
e avrete in eredità la vita eterna". (Mt 19,28-29)
Preghiera dopo la comunione
O Dio onnipotente,
che in questi sacramenti ci comunichi la forza del tuo Spirito,
fa' che sull'esempio di san Pio
impariamo a cercare te sopra ogni cosa,
per portare in noi l'impronta del Cristo crocifisso e risorto,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
URL
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Il
SANTO di OGGIdal sito internet http://www.santibeati.it
San Pio da Pietrelcina (Francesco Forgione)
23 settembre
Pietrelcina, Benevento, 25 maggio 1887 - San Giovanni Rotondo, Foggia, 23 settembre 1968
Francesco Forgione nasce a Pietrelcina, provincia di Benevento, il 25 maggio 1887. Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra in convento e da francescano cappuccino prende il nome di fra Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Nel 1916 i superiori pensano di trasferirlo a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, e qui, nel convento di S. Maria delle Grazie, ha inizio per Padre Pio una straordinaria avventura di taumaturgo e apostolo del confessionale. Il 20 settembre 1918 il cappuccino riceve le stimmate della Passione di Cristo che resteranno aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Muore il 23 settembre 1968, a 81 anni. Dichiarato venerabile nel 1997 e beatificato nel 1999, è canonizzato nel 2002.
Etimologia: Pio = devoto, religioso, pietoso (signif. Intuitivo)
Martirologio Romano: San Pio da Pietrelcina (Francesco) Forgione, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, che nel convento di San Giovanni Rotondo in Puglia si impegnò molto nella direzione spirituale dei fedeli e nella riconciliazione dei penitenti ed ebbe tanta provvidente cura verso i bisognosi e i poveri da concludere in questo giorno il suo pellegrinaggio terreno pienamente configurato a Cristo crocifisso.
Quando muore, il 23 settembre 1968, a 81 anni, le stimmate scompaiono dal suo corpo e, davanti alle circa centomila persone venute da ogni dove ai suoi funerali, ha inizio quel processo di santificazione che ben prima che la Chiesa lo elevasse alla gloria degli altari lo colloca nella devozione dei fedeli di tutto il mondo come uno dei santi più amati dell’ultimo secolo.
Francesco Forgione era nato a Pietrelcina, provincia di Benevento, il 25 maggio 1887. I suoi genitori, Grazio e Giuseppa, erano poveri contadini, ma assai devoti: in famiglia il rosario si pregava ogni sera in casa tutti insieme, in un clima di grande e filiale fiducia in Dio e nella Madonna. Il soprannaturale irrompe assai presto nella vita del futuro santo: fin da bambino egli riceveva visite frequenti di Gesù e Maria, vedeva demoni e angeli, ma poiché pensava che tutti avessero queste facoltà non ne faceva parola con nessuno. Il 22 gennaio 1903, a sedici anni, entra in convento e da francescano cappuccino prende il nome di fra Pio da Pietrelcina. Diventa sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Vuole partire missionario per terre lontane, ma Dio ha su di lui altri disegni, specialissimi.
I primi anni di sacerdozio sono compromessi e resi amari dalle sue pessime condizioni di salute, tanto che i superiori lo rimandano più volte a Pietrelcina, nella casa paterna, dove il clima gli è più congeniale. Padre Pio è malato assai gravemente ai polmoni. I medici gli danno poco da vivere. Come se non bastasse, alla malattia si vanno ad aggiungere le terribili vessazioni a cui il demonio lo sottopone, che non lasciano mai in pace il povero frate, torturato nel corpo e nello spirito.
Nel 1916 i superiori pensano di trasferirlo a San Giovanni Rotondo, sul Gargano, e qui, nel convento di S. Maria delle Grazie, ha inizio per Padre Pio una straordinaria avventura di taumaturgo e apostolo del confessionale. Un numero incalcolabile di uomini e donne, dal Gargano e da altre parti dell’Italia, cominciano ad accorrere al suo confessionale, dove egli trascorre anche quattordici-sedici ore al giorno, per lavare i peccati e ricondurre le anime a Dio. È il suo ministero, che attinge la propria forza dalla preghiera e dall’altare, e che Padre Pio realizza non senza grandi sofferenze fisiche e morali.
Il 20 settembre 1918, infatti, il cappuccino riceve le stimmate della Passione di Cristo che resteranno aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Padre Pio viene visitato da un gran numero di medici, subendo incomprensioni e calunnie per le quali deve sottostare a infamanti ispezioni canoniche; il frate delle stimmate si dichiara "figlio dell’obbedienza" e sopporta tutto con serafica pazienza. Infine, viene anche sospeso a divinis e solo dopo diversi anni, prosciolto dalle accuse calunniose, può essere reintegrato nel suo ministero sacerdotale.
La sua celletta, la numero 5, portava appeso alla porta un cartello con una celebre frase di S. Bernardo: "Maria è tutta la ragione della mia speranza". Maria è il segreto della grandezza di Padre Pio, il segreto della sua santità. A Lei, nel maggio 1956, dedica la "Casa Sollievo della Sofferenza", una delle strutture sanitarie oggi più qualificate a livello nazionale e internazionale, con 70.000 ricoveri l’anno, attrezzature modernissime e collegamenti con i principali istituti di ricerca nel mondo.
Negli anni ‘40, per combattere con l’arma della preghiera la tremenda realtà della seconda guerra mondiale, Padre Pio diede avvio ai Gruppi di Preghiera, una delle realtà ecclesiali più diffuse attualmente nel mondo, con oltre duecentomila devoti sparsi in tutta la terra. Con la "Casa Sollievo della Sofferenza" essi costituiscono la sua eredità spirituale, il segno di una vita tutta dedicata alla preghiera e contrassegnata da una devozione ardente alla Vergine.
Da Lei il frate si sentiva protetto nella sua lotta quotidiana col demonio, il "cosaccio" come lo chiamava, e per ben due volte la Vergine lo guarisce miracolosamente, nel 1911 e nel 1959. In quest’ultimo caso i medici lo avevano dato proprio per spacciato quando, dopo l’arrivo della Madonna pellegrina di Fatima a San Giovanni Rotondo, il 6 agosto 1959, Padre Pio fu risanato improvvisamente, tra lo stupore e la gioia dei suoi devoti.
"Esiste una scorciatoia per il Paradiso?", gli fu domandato una volta. "Sì", lui rispose, "è la Madonna". "Essa – diceva il frate di Pietrelcina – è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni". Esortava sempre i suoi figli spirituali a pregare il Rosario e a imitare la Madonna nelle sue virtù quotidiane quali l’umiltà,la pazienza, il silenzio,la purezza,la carità."Vorrei avere una voce così forte – diceva - per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna".
Lui stesso aveva sempre la corona del rosario in mano. Lo recitava incessantemente per intero, soprattutto nelle ore notturne. "Questa preghiera – diceva Padre Pio – è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità".
Il suo testamento spirituale, alla fine della sua vita, fu: "Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario".
Intorno alla sua figura in questi anni si sono scritti molti fiumi di inchiostro. Un incalcolabile numero di articoli e tantissimi libri; si conta che approssimativamente sono più di 200 le biografie a lui dedicate soltanto in italiano. "Farò più rumore da morto che da vivo", aveva pronosticato lui con la sua solita arguzia. Quella di Padre Pio è veramente una "clientela" mondiale. Perché tanta devozione per questo san Francesco del sud?
Padre Raniero Cantalamessa lo spiega così:"Se tutto il mondo corre dietro a Padre Pio – come un giorno correva dietro a Francesco d’Assisi - è perché intuisce vagamente che non sarà la tecnica con tutte le sue risorse, né la scienza con tutte le sue promesse a salvarci, ma solo la santità. Che è poi come dire l’amore".
Autore: Maria Di Lorenzo
Spunti bibliografici su San Pio da Pietrelcina a cura di LibreriadelSanto.it
* Armenti Francesco, Come seme marcito... Padre Pio pane per l'uomo, Padre Pio da Pietrelcina, 2009 - 576 pagine
* Grottola Fortunato, Padre Pio a Foggia, Padre Pio da Pietrelcina, 2009 - 271 pagine
* Cattaneo Patrizia, Padre Pio. Luce e mistero. Con DVD, Curcio, 2009 - 189 pagine
* Anastasi Filippo, Padre Pio. La sua voce, la sua storia. Con audiolibro. CD Audio, Padre Pio da Pietrelcina, 2009 - 168 pagine
* Socci Antonio, Il segreto di padre Pio, BUR Biblioteca Universale Rizzoli, 2009 - 318 pagine
* Preziuso Gennaro, Fr. Daniele Natale, Padre Pio da Pietrelcina, 2008 - pagine
* Gaeta Saverio, Tornielli Andrea, Padre Pio. L'ultimo sospetto. La verità sul frate delle stimmate, Piemme, 2008 - 239 pagine
* I Discepoli di Padre Pio, Preghiamo con Padre Pio, OCD, 2008 - 304 pagine
* Gianluigi Pasquale, Padre Pio. San Paolo modello del vero cristiano. La lettera del santo di Pietrelcina, San Paolo Edizioni, 2008 - 176 pagine
* Callegari Lina, Enzo Bertani, la mia vita a fianco di san Pio da Pietrelcina, San Paolo Edizioni, 2008 - 192 pagine
* Castelli Francesco, Padre Pio sotto inchiesta, Ares Edizioni, 2008 - 328 pagine
* Pio Daniele Mizzau, Paolo Emilio Mizzau, Un anno con Padre Pio, Paoline Edizioni, 2007 - 400 pagine
* Gianluigi Pasquale, 365 giorni con Padre Pio, San Paolo Edizioni, 2007 - 480 pagine
* Mischitelli Angelo M., Padre Pio in fasci di luce, Padre Pio da Pietrelcina, 2007 - pagine
* Fabiano Riccardo, Autentiche preghiere di padre Pio, Padre Pio da Pietrelcina, 2007 - pagine
Altri suggerimenti...
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Antifona d'ingresso
"Io sono la salvezza del popolo",
dice il Signore,
"in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre".
Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Pr 30,5-9 Non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane.
Dal libro dei Proverbi
Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza,
ma fammi avere il mio pezzo di pane,
perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: "Chi è il Signore?",
oppure, ridotto all’indigenza, non rubi
e abusi del nome del mio Dio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 118 Lampada per i miei passi, Signore, è la tua parola.
Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.
Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola.
I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero.
Odio la menzogna e la detesto,
amo la tua legge.
Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.
Vangelo Lc 9,1-6 Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: "Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro".
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Parola del Signore
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Inviando il suo Unigenito nel mondo, Dio ci ha liberato dalla schiavitù del peccato e ha inaugurato la grande festa della redenzione per tutti gli uomini. Animati dallo spirito del Risorto, invochiamolo dicendo:
Venga il tuo regno, Signore.
Per la Chiesa tutta, perché viva con libertà e umile dedizione il suo compito missionario. Preghiamo:
Per la Chiesa che è in Italia, perché la sua scelta di povertà l'avvicini sempre più alla purezza evangelica e sia di stimolo alla carità fraterna. Preghiamo:
Per i responsabili della comunicazione sociale, perché collaborino a creare una rete di rapporti cordiali tra gli uomini, nella conoscenza e nel rispetto reciproco. Preghiamo:
Per i missionari, perché intrecciando un dialogo con popoli tanto lontani, contribuiscano a far convergere verso Cristo i sentieri degli uomini. Preghiamo:
Per quest'assemblea, perché la parola di Dio ci ispiri gesti di solidarietà verso il prossimo, allargando il nostro cuore alla fratellanza universale. Preghiamo:
Per coloro che assistono gli ammalati.
Per l'evangelizzazione del mondo del lavoro.
O Signore, che ci hai consegnato la legge dell'amore e la missione di annunciare il vangelo a tutti gli uomini, rendici operatori di giustizia, mediatori di pace, messaggeri della tua salvezza per le strade del mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)
Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona d'ingresso
Dice il Signore:
"Andate, predicate il Vangelo a tutte le genti,
battezzatele e insegnate loro a osservare
tutte le cose che vi ha comandato". (cf. Mt 28,19-20)
Colletta
O Dio, che nel disegno della tua misericordia,
hai scelto Matteo il pubblicano
e lo hai costituito apostolo del Vangelo,
concedi anche a noi,
per il suo esempio e la sua intercessione,
di corrispondere alla vocazione cristiana
e di seguirti fedelmente
in tutti i giorni della nostra vita.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Ef 4,1-7.11-13 Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 18 Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Noi ti lodiamo, Dio, ti proclamiamo Signore;
ti acclama il coro degli apostoli.
Alleluia.
Vangelo
Mt 9,9-13
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre andava via, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: "Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?".
Udito questo, disse: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: "Misericordia io voglio e non sacrifici". Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori".
Parola del Signore
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Per noi ogni giorno può essere il momento della chiamata e della conversione, in cui cominciamo davvero a seguire il Signore. Con fede viva, quindi, preghiamo dicendo:
Fà che ascoltiamo la tua voce, Signore.
Per il Papa, i patriarchi, i vescovi e i sacerdoti, perchè annuncino la salvezza, vivendo davanti a tutto il popolo il vangelo delle beatitudini. Preghiamo:
Per le autorità civili, perchè siano esempio di onestà e rettitudine nell'amministrazione e nell'esercizio delle cariche pubbliche. Preghiamo:
Per gli uomini e le donne che il Signore chiama alla vita religiosa e sacerdotale, perchè sappiano seguirlo ponendo nelle sue mani il loro futuro. Preghiamo:
Per quelli che vivono lontani da Cristo, perchè sentano che Gesù è venuto per loro ed è loro vicino nell'amore e nell'attesa. Preghiamo:
Per noi, perchè ci asteniamo dal giudicare e impariamo a sentirci tutti fratelli nella debolezza e salvati dalla misericordia di Dio. Preghiamo:
Perchè ci impegniamo a conoscere la Bibbia.
Per le persone che approfittano della bontà altrui.
Dio, Padre di tutti, che ci vedi uniti nella fede e nel battesimo, facci crescere insieme ogni giorno, perchè diventiamo veramente la Chiesa di Cristo tuo Figlio, che vive e regna con te per i secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Veniamo a te, Signore, con offerte e preghiere,
celebrando la memoria di san Matteo;
guarda benigno la tua Chiesa e custodiscila nella fede,
che gli Apostoli hanno propagato
con l’annunzio del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.
Prefazio degli Apostoli.
Antifona di comunione
Dice il Signore:
"Non sono venuto a chiamare i giusti
ma i peccatori". (Mt 9,13)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, tu ci fai rivivere nell’Eucaristia
l’esperienza gioiosa di san Matteo,
che accolse come ospite il nostro Salvatore;
fa’ che possiamo sempre ricuperare le nostre energie
alla mensa di colui che è venuto a chiamare a salvezza
non i giusti, ma i peccatori,
Gesù Cristo, nostro Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Per Cristo nostro Signore.
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Antifona d'ingresso
Il sangue dei martiri
fu sparso per Cristo sulla terra;
in cielo essi raccolgono il premio eterno.
Colletta
O Dio, creatore e salvezza di tutte le genti,
che hai chiamato a far parte
dell’unico popolo di adozione
i figli della terra coreana
e hai fecondato il germe della fede cattolica
con il sangue dei santi martiri
Andrea Kim, Paolo Chong e compagni,
per il loro esempio e la loro intercessione,
rinnova i prodigi del tuo Spirito
e concedi anche a noi di perseverare fino alla morte
nella via dei tuoi comandamenti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Pr 3,27-34 Il Signore ha in orrore il perverso.
Dal libro dei Proverbi
Figlio mio:
non negare un bene a chi ne ha il diritto,
se hai la possibilità di farlo.
Non dire al tuo prossimo:
"Va’, ripassa, te lo darò domani",
se tu possiedi ciò che ti chiede.
Non tramare il male contro il tuo prossimo,
mentre egli dimora fiducioso presso di te.
Non litigare senza motivo con nessuno,
se non ti ha fatto nulla di male.
Non invidiare l’uomo violento
e non irritarti per tutti i suoi successi,
perché il Signore ha in orrore il perverso,
mentre la sua amicizia è per i giusti.
La maledizione del Signore è sulla casa del malvagio,
mentre egli benedice la dimora dei giusti.
Dei beffardi egli si fa beffe
e agli umili concede la sua benevolenza.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 14 Il giusto abiterà sulla tua santa montagna, Signore.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
Canto al Vangelo (Mt 5,16)
Alleluia, alleluia.
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro.
Alleluia.
Vangelo Lc 8,16-18 La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
"Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere".
Parola del Signore
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Fratelli, il Signore chiama ciascuno a lavorare nel cantiere del mondo, perché si realizzi il suo progetto di giustizia e di pace. Invochiamo fiduciosi il suo aiuto:
Signore, insegnaci ad amare!
Tu che sei un Dio d'amore, fà che con le opere, la Chiesa riveli al mondo il tuo volto paterno. Ti preghiamo:
Tu che concedi grazia agli umili, purifica il nostro cuore dall'arroganza e dall'egoismo e riempilo di delicata premura verso tutti. Ti preghiamo:
Tu che proteggi l'orfano e la vedova, fà di noi strumenti della tua provvidenza per aiutare i giovani privi di sostegno, le donne sole, l'infanzia abbandonata. Ti preghiamo:
Tu che benedici la casa dei giusti, fà che vediamo in ogni ospite Cristo pellegrino e aiutaci a essere operatori di pace fra parenti e amici. Ti preghiamo:
Tu che conosci i bisogni della nostra comunità, rendici forti e generosi nel portare gli uni i pesi degli altri con premura fraterna. Ti preghiamo:
Per i nostri ammalati.
Perché in ogni famiglia ci si ricordi di pregare.
O Padre, largo nei tuoi benefici e fedele nell'amore, che conosci ognuno per nome e hai su tutti un progetto di salvezza, concedi ai tuoi figli un cuore riconciliato, che sappia irradiare la tua pace nel mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Guarda con bontà, Dio onnipotente,
l’offerta del tuo popolo
e per l’intercessione dei gloriosi martiri coreani
trasforma anche noi in sacrificio a te gradito
per la redenzione del mondo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
"Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini,
anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio,
che è nei cieli". (Mt 10,32)
Preghiera dopo la comunione
O Dio, nostro Padre,
che ci hai nutrito con il pane dei forti
nel ricordo dei martiri Andrea, Paolo e compagni,
donaci di aderire con lo stesso ardore a Cristo tuo Figlio,
per cooperare nella Chiesa
alla salvezza di tutti gli uomini.
Per Cristo nostro Signore.
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CODICE DA IMPORTARE
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Antifona d'ingresso
"Io sono la salvezza del popolo",
dice il Signore,
"in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò,
e sarò il loro Signore per sempre".
Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Am 8,4-7 Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti.
Dal libro del profeta Amos
Il Signore mi disse:
"Ascoltate questo,
voi che calpestate il povero
e sterminate gli umili del paese,
voi che dite: "Quando sarà passato il novilunio
e si potrà vendere il grano?
E il sabato, perché si possa smerciare il frumento,
diminuendo l’efa e aumentando il siclo
e usando bilance false,
per comprare con denaro gli indigenti
e il povero per un paio di sandali?
Venderemo anche lo scarto del grano"".
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:
"Certo, non dimenticherò mai tutte le loro opere".
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 112 Benedetto il Signore che rialza il povero.
Seconda lettura 1Tm 2,1-8 Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio, raccomando, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla, dignitosa e dedicata a Dio. Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo – dico la verità, non mentisco –, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino, alzando al cielo mani pure, senza collera e senza contese.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (2Cor 8,9)
Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
Vangelo
Lc 16,1-13
Non potete servire Dio e la ricchezza.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
"Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: "Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare".
L’amministratore disse tra sé: "Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua".
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: "Tu quanto devi al mio padrone?". Quello rispose: "Cento barili d’olio". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta". Poi disse a un altro: "Tu quanto devi?". Rispose: "Cento misure di grano". Gli disse: "Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta".
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza".
Parola del Signore.
URL
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SANTA MESSA del 19 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itCommento al Vangelo
URL
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SANTA MESSA del 19 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 3a Parte http://www.cristo-re.eu XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Col divieto di idolatrare il denaro, al cristiano non è tolta la possibilità di essere pienamente felice. Dio ci conosce e sa che la nostra gioia non può risiedere nei soli beni materiali.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore aiutaci a valutare con saggezza.
1. Perché il potere sia sempre concepito come servizio. Preghiamo.
2. Perché di fronte all’affanno di dover accumulare oggetti ci accompagni sempre la consapevolezza che l’essenziale sei tu. Preghiamo.
3. Perché la nostra lotta contro le ingiustizie sia mossa sempre dall’amore per chi è debole e mai dall’invidia per chi è potente. Preghiamo.
4. Perché sappiamo mettere ambizione e scaltrezza al servizio di misericordia e semplicità di cuore. Preghiamo.
O Padre, ci chiedi di essere fedeli nell’amministrazione del poco per poterci affidare il molto. Aiutaci a gestire bene la nostra libertà. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)
Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore,
con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
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CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 18 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)
Colletta
O Dio, che hai creato e governi l’universo,
fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia,
per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 15,35-37.42-49 È seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, qualcuno dirà: "Come risorgono i morti? Con quale corpo verranno?". Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore. Quanto a ciò che semini, non semini il corpo che nascerà, ma un semplice chicco di grano o di altro genere. Così anche la risurrezione dei morti: è seminato nella corruzione, risorge nell’incorruttibilità; è seminato nella miseria, risorge nella gloria; è seminato nella debolezza, risorge nella potenza; è seminato corpo animale, risorge corpo spirituale.
Se c’è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale. Sta scritto infatti che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo, tratto dalla terra, è fatto di terra; il secondo uomo viene dal cielo. Come è l’uomo terreno, così sono quelli di terra; e come è l’uomo celeste, così anche i celesti. E come eravamo simili all’uomo terreno, così saremo simili all’uomo celeste.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 55 Camminerò davanti a Dio nella luce dei viventi.
Si ritireranno i miei nemici,
nel giorno in cui ti avrò invocato;
questo io so: che Dio è per me.
Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.
Vangelo Lc 8,4-15
Il seme caduto sul terreno buono sono coloro che custodiscono la Parola e producono frutto con perseveranza.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: "Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto". Detto questo, esclamò: "Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!".
I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché
vedendo non vedano
e ascoltando non comprendano.
Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.
Parola del Signore
URL
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SANTA MESSA del 18 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Eugenio Caputi Respons. Migrantes, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio ha donato per la nostra salvezza il suo Verbo Gesù, che ha seminato nei nostri cuori la buona semente del vangelo. Con fiducia, invochiamolo dicendo:
Aiutaci, o Dio, a custodire la fede!
Quando il corpo della Chiesa è lacerato e la carità è offesa. Noi ti invochiamo:
Quando l'opinione pubblica è più allettante della parola di Cristo. Noi ti invochiamo:
Quando è difficile chiedere o dare perdono per ricostruire il tessuto comunitario nella famiglia, nei gruppi, nelle nostre città. Noi ti invochiamo:
Quando i cristiani sono chiamati a dare testimonianza della tua parola. Noi ti invochiamo:
Quando le nostre buone intenzioni non sono gratificate dal successo e ci sembra che il nostro operare, sperare e amare non dia frutto. Noi ti invochiamo:
Quando il Maligno sembra prevalere sul mondo. Noi ti invochiamo:
Quando nelle difficoltà di ogni giorno non riusciamo a testimoniare il vangelo con limpidezza. Noi ti invochiamo:
Quando il tuo regno è confuso tra le opere dell'uomo. Noi ti invochiamo:
Quando la sofferenza ci raggiunge in profondità. Noi ti invochiamo:
O Signore, fonte di ogni vita, irrora con la rugiada del tuo amore i nostri cuori aridi e assetati di salvezza, perché possiamo portare frutti abbondanti. Te lo chiediamo per Cristo, tua parola vivente, che regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore,
i doni e le preghiere del tuo popolo,
e ciò che ognuno offre in tuo onore
giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quanto è preziosa la tua misericordia, o Dio!
Gli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali. (Sal 36,8)
è comunione con il corpo di Cristo. (cf. 1Cor 10,16)
Preghiera dopo la comunione
La potenza di questo sacramento, o Padre,
ci pervada corpo e anima,
perché non prevalga in noi il nostro sentimento,
ma l’azione del tuo Santo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.
URL
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SANTA MESSA del 17 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Daniele Picchierri Vicario, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Antonio Mariggiò Parroco, Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Da’, o Signore, la pace a coloro che sperano in te;
i tuoi profeti siano trovati degni di fede;
ascolta la preghiera dei tuoi fedeli
e del tuo popolo, Israele. (cf. Sir 36,15-16)
Colletta
O Dio, che hai creato e governi l’universo,
fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia,
per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 15,12-20Se Cristo non è risorto vana è la vostra fede.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, se si annuncia che Cristo è risorto dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non vi è risurrezione dei morti? Se non vi è risurrezione dei morti, neanche Cristo è risorto! Ma se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede.
Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato il Cristo mentre di fatto non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. Perciò anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti.
Se noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto per questa vita, siamo da commiserare più di tutti gli uomini.
Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 16 Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.
Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.
Vangelo Lc 8,1-3 C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beni.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
Parola del Signore
URL
http://www.youtube.com/watch?v=duk5T3JbTX4CODICE DA IMPORTARE
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SANTA MESSA del 17 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Daniele Picchierri Vicario, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Antonio Mariggiò Parroco, Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Cristo risorto è la nostra primizia! Fiduciosi di risorgere con lui e di vedere la luce del suo volto, invochiamo il Padre di ogni grazia e diciamo:
Dio della vita, ascoltaci.
Perché la Chiesa, purificata e gioiosa, sia annuncio vivente della buona novella proclamata dal Signore. Preghiamo:
Perché le donne vivano nel contesto sociale ed ecclesiale, in libertà e armonia, esprimendo la ricchezza specifica del loro essere. Preghiamo:
Perché ogni donna rappresenti per l'uomo d'oggi, il volto materno e accogliente di Dio. Preghiamo:
Perché la pubblicità, gli spettacoli, la stampa interrompano lo sfruttamento della donna e lavorino per il rispetto della persona. Preghiamo:
Perché questa eucaristia liberi il nostro cuore da inutili sogni bramosie, e lo disponga alla lode, alla mitezza, alla carità fraterna. Preghiamo:
Per le vergini consacrate.
Per le donne che assistono i sacerdoti.
Dio nostro, che ami ogni uomo di amore materno, estendi la tua benedizione a tutto ciò che hai creato, perché nella libertà e gratitudine, giungiamo a te che sei ricchezza inestinguibile. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore,
i doni e le preghiere del tuo popolo,
e ciò che ognuno offre in tuo onore
giovi alla salvezza di tutti. Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quanto è preziosa la tua misericordia, o Dio!
Gli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali. (Sal 36,8)
Preghiera dopo la comunione
La potenza di questo sacramento, o Padre,
ci pervada corpo e anima,
perché non prevalga in noi il nostro sentimento,
ma l’azione del tuo Santo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.
URL http://www.youtube.com/watch?v=p1nsu7J3d48
CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 16 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Celebra Padre Daniele Picchierri Vicario, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Rosso
Antifona d'ingresso
La salvezza dei giusti viene dal Signore;
egli è loro difesa nel tempo della prova. (Sal 37,39)
Colletta
Accetta, Signore, l’offerta che ti presentiamo
nel ricordo dei santi Cornelio e Cipriano,
e donaci la forza meravigliosa,
che nell’ora della prova essi attinsero dal tuo sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
Prima lettura 1Cor 15,1-11 Così predichiamo e così avete creduto.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Vi proclamo, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenete come ve l’ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano!
A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto, cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture
e che fu sepolto
e che è risorto il terzo giorno secondo le Scritture
e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto.
Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 117 Rendete grazie al Signore perché è buono.
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
"Il suo amore è per sempre".
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie,
sei il mio Dio e ti esalto.
Canto al Vangelo (Mt 11,28)
Alleluia, alleluia.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro, dice il Signore.
Alleluia.
Vangelo
Lc 7,36-50
Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!".
Gesù allora gli disse: "Simone, ho da dirti qualcosa". Ed egli rispose: "Di’ pure, maestro". "Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?". Simone rispose: "Suppongo sia colui al quale ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene".
E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco".
Poi disse a lei: "I tuoi peccati sono perdonati". Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: "Chi è costui che perdona anche i peccati?". Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!".
Parola del Signore
URL
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Celebra Padre Daniele Picchierri Vicario, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Fratelli, abbiamo nei cieli un Padre buono e ricco di misericordia. Fedele alle sue promesse, egli va tessendo con l'umanità una storia di salvezza e di riconciliazione. Perciò, confidenti, lo invochiamo dicendo:
Padre misericordioso, aiutaci!
Perché il perdono, per la chiesa, sia la più efficace testimonianza delle sue origini dal costato di Cristo. Preghiamo:
Perché i laici si sentano sempre più afferrati dal vangelo e lo dimostrino nella trasparenza della vita. Preghiamo:
Perché alla Chiesa non manchino mai vocazioni religiose e sacerdotali, testimoni nel mondo della risurrezione di Cristo. Preghiamo:
Perché non trascuriamo di chiedere a Dio i doni spirituali, mentre lo ringraziamo delle sue provvidenze materiali. Preghiamo:
Perché, nel desiderio di riconciliarsi con Dio, non ci sentiamo scoraggiati dalla nostra fragilità, ma liberati dalla sua misericordia. Preghiamo:
Perché i confessori abbiano scienza e carità.
Per il seminario diocesano.
O Padre, lo Spirito che dal giorno del battesimo abita nei nostri cuori, faccia della nostra preghiera un sacrificio di lode a te gradito. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accetta, Signore, l’offerta che ti presentiamo
nel ricordo dei santi Cornelio e Cipriano,
e donaci la forza meravigliosa,
che nell’ora della prova essi attinsero dal tuo sacrificio.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Se moriamo con Cristo, vivremo anche con lui;
se con lui perseveriamo
con lui anche regneremo. (2Tm 2,11-12)
Preghiera dopo la comunione
La partecipazione a questi santi misteri, Signore,
ci comunichi il tuo Spirito di fortezza,
perché sull’esempio dei martiri Cornelio e Cipriano
possiamo rendere testimonianza alla verità del Vangelo.
Per Cristo nostro Signore.
URL
CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 15 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
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Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Simeone disse a Maria:
"Egli è qui per la rovina
e la risurrezione di molti in Israele,
segno di contraddizione,
e anche a te una spada trafiggerà l’anima". (Lc 2,34-35)
Colletta
O Padre, che accanto al tuo Figlio,
innalzato sulla croce,
hai voluto presente la sua Madre Addolorata:
fa’ che la santa Chiesa,
associata con lei alla passione del Cristo,
partecipi alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Eb 5,7-9
Imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza eterna.
Dalla lettera agli Ebrei
Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.
Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 30 Salvami, Signore, per la tua misericordia.
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio.
Vieni presto a liberarmi.
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Ma io confido in te, Signore;
dico: "Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani".
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.
Quanto è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per coloro che ti temono,
la dispensi, davanti ai figli dell’uomo,
a chi in te si rifugia.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Beata la Vergine Maria,
perché senza morire meritò, sotto la croce del Signore,
la palma del martirio.
Alleluia.
Vangelo Gv 19,25-27
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Parola del Signore.
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SANTA MESSA del 15 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Celebra Padre Daniele Picchierri Vicario, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Per intercessione di Maria che ebbe gli stessi sentimenti di Cristo, chiediamo al Signore di darci un cuore capace di soffrire con chi soffre, e di amare dimenticando noi stessi. Diciamo insieme:
Salvaci, Signore, perchè speriamo in te.
Perchè la Chiesa sia madre di fede e di amore per tutti gli uomini. Preghiamo:
Perchè la società civile sia attenta alle sofferenze e ai bisogni dei più diseredati. Preghiamo:
Perchè le famiglie degli handicappati, dei drogati e dei carcerati, trovino nei vicini affetto e aiuto. Preghiamo:
Perchè chi piange la morte di una persona cara sperimenti l'amore di Dio e la speranza della risurrezione. Preghiamo:
Perchè tutti noi che partecipiamo a questa messa, impariamo da Maria a fare la volontà del Padre. Preghiamo:
Per le mamme che piangono la sorte dei figli.
Perchè comprendiamo il valore della sofferenza.
Signore, che hai voluto associare alla passione del tuo Figlio il dolore di Maria, accogli le nostre preghiere, e rendici degni di completare in noi le sofferenze di Cristo a vantaggio di ogni uomo. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
Preghiera sulle offerte
Accetta, Dio misericordioso,
per la gloria del tuo nome,
le preghiere e le offerte della Chiesa,
nel devoto ricordo della beata Vergine Maria,
data a noi come madre dolcissima
presso la croce di Cristo, tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio della beata Vergine Maria.
Antifona di comunione
Nella misura in cui partecipate
alle sofferenze di Cristo, rallegratevi,
perché anche nella rivelazione della sua gloria
possiate gioire ed esultare. (1Pt 4,13)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che nella memoria
della beata Vergine Addolorata
ci hai fatto partecipi
dei sacramenti della nostra redenzione,
aiutaci a completare in noi, per la santa Chiesa,
ciò che manca alla passione di Cristo, tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Per Cristo nostro Signore.
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SANTA MESSA del 14 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Padre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Antonio Mariggio Parroco, Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: FESTA
Colore liturgico: Rosso
Antifona d'ingresso
Di null’altro mai ci glorieremo
se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore:
egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione;
per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. (cf. Gal 6,14)
Colletta
O Padre, che hai voluto salvare gli uomini
con la Croce del Cristo tuo Figlio,
concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra
il suo mistero di amore,
di godere in cielo i frutti della sua redenzione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Nm 21,4b-9 Chiunque sarà stato morso e guarderà il serpente, resterà in vita.
Dal libro dei Numeri
In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Mosè: "Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero".
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì.
Il popolo venne da Mosè e disse: "Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti". Mosè pregò per il popolo.
Il Signore disse a Mosè: "Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita". Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 77 Non dimenticate le opere del Signore!
Ascolta, popolo mio, la mia legge,
Seconda lettura Fil 2,6-11 Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Cristo Gesù,
pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
"Gesù Cristo è Signore!",
a gloria di Dio Padre.
Parola di Dio
Canto al Vangelo
Vangelo Gv 3,13-17 Bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo:
"Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui".
Parola del Signore
SANTA MESSA del 14 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)Padre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia
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Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Come popolo redento invochiamo Dio nostro Padre che nell'albero della croce ci ridona il frutto della vita in Cristo suo Figlio.
Preghiamo insieme e diciamo:
Per il mistero della croce, salvaci, Signore.
Padre ricco di misericordia, che hai esaltato il tuo Figlio fatto obbediente fino alla morte, infondi in noi la forza dello Spirito, perché possiamo portare quotidianamente il peso e la gloria della croce.
Per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Ci purifichi, o Padre, da ogni colpa
il sacrificio del Cristo tuo Figlio,
che sull’altare della Croce espiò il peccato del mondo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
PREFAZIO
La croce albero della vita.
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Nell’albero della Croce
tu hai stabilito la salvezza dell’uomo,
perché donde sorgeva la morte
di là risorgesse la vita, e chi dall’albero traeva vittoria,
dall’albero venisse sconfitto,
per Cristo nostro Signore.
Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria,
le Dominazioni ti adorano,
le Potenze ti venerano con tremore.
A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini,
uniti in eterna esultanza.
Al loro canto concedi, o Signore,
che si uniscano le nostre umili voci
nell’inno di lode: Santo...
Antifona di comunione
"Quando sarò elevato da terra,
attirerò tutti a me", dice il Signore. (Gv 12,32)
Preghiera dopo la comunione
Signore Gesù Cristo,
che ci hai nutriti alla mensa eucaristica,
fa’ che il tuo popolo,
redento e rinnovato dal sacrificio della Croce,
giunga alla gloria della risurrezione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Per Cristo nostro Signore.
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SANTA MESSA del 13 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
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Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
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Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Il Signore gli ha aperto la bocca
in mezzo alla sua Chiesa;
lo ha colmato dello Spirito di sapienza e d'intelletto;
lo ha rivestito di un manto di gloria.
Colletta
O Dio, sostegno e forza di chi spera in te,
che ci hai dato in san Giovanni Crisostomo
un vescovo mirabile per l’eloquenza
e per l’invitta costanza nelle persecuzioni,
fa’ che il popolo cristiano,
illuminato dalla sua dottrina,
sappia imitare la sua fortezza evangelica.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 11,17-26.33 Se vi sono divisioni tra voi il vostro non è più un mangiare la cena del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, non posso lodarvi, perché vi riunite insieme non per il meglio, ma per il peggio.
Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte lo credo. È necessario infatti che sorgano fazioni tra voi, perché in mezzo a voi si manifestino quelli che hanno superato la prova.
Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore. Ciascuno infatti, quando siete a tavola, comincia a prendere il proprio pasto e così uno ha fame, l’altro è ubriaco. Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla Chiesa di Dio e umiliare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!
Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me". Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 39 Annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Canto al Vangelo (Gv 3,16)
Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna.
Alleluia.
Vangelo Lc 7,1-10 Neanche in Israele ho trovato una fede così grande.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando ebbe terminato di rivolgere tutte le sue parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafàrnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro, giunti da Gesù, lo supplicavano con insistenza: "Egli merita che tu gli conceda quello che chiede – dicevano –, perché ama il nostro popolo ed è stato lui a costruirci la sinagoga".
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa, quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: "Signore, non disturbarti! Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo io stesso non mi sono ritenuto degno di venire da te; ma di’ una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va’!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa’ questo!", ed egli lo fa".
All’udire questo, Gesù lo ammirò e, volgendosi alla folla che lo seguiva, disse: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
Parola del Signore
URL
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SANTA MESSA del 13 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio gradisce la fede degli umili e sempre solleva i suoi figli nell'ora del bisogno. Confidando nel suo amore, rivolgiamogli le nostre suppliche, e diciamo:
Salva il tuo popolo, Signore!
Perché i credenti, assistiti dallo Spirito, mettano la loro fiducia in quell'unica e santa irrepetibile parola, mandata da Dio per la salvezza del mondo. Preghiamo:
Perché la preghiera a te gradita sgorghi come fonte perenne nella Chiesa, nei chiostri come nelle case e per le strade. Preghiamo:
Perché gli operatori della sanità, nel risanare i corpi, riescano ad aprire spazi di fiducia e di pace là dove sembra dominare lo smarrimento e la sofferenza. Preghiamo:
Perché quelli che la scienza non sa ancora guarire, trovino sollievo nel sentirsi circondati dall'affetto e dalla fede delle persone amiche. Preghiamo:
Perché questa eucaristia apra il nostro cuore ad una totale fiducia nel Cristo che tutto può. Preghiamo:
Per coloro che hanno dubbi di fede.
Perché la nostra preghiera sia totale abbandono alla sua volontà.
O Dio, che fasci i cuori feriti e vuoi inondare il mondo della tua pace, aumenta in noi la fede. Per amore di Cristo, vita nostra, che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accetta, Signore, il sacrificio,
che ti offriamo con gioia
nel ricordo di san Giovanni Crisostomo,
e fa’ che secondo il suo insegnamento
uniamo all’offerta eucaristica
il dono di tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il buon pastore dona la vita
per il suo gregge. (cf. Gv 10,11)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, il mistero eucaristico,
che ha riunito la tua Chiesa
nella gloriosa memoria di san Giovanni Crisostomo,
ci confermi nel tuo amore
e ci renda fedeli testimoni della tua verità.
Per Cristo nostro Signore.
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http://www.youtube.com/watch?v=-YDczxOy_rYCODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 12 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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Colore liturgico: Verde
Colletta
O Dio, che hai creato e governi l’universo,
fa’ che sperimentiamo la potenza della tua misericordia,
per dedicarci con tutte le forze al tuo servizio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura Es 32,7-11.13-14 Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Salmo responsoriale Sal 50 Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Seconda lettura 1Tm 1,12-17 Cristo è venuto per salvare i peccatori.
Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Vangelo Lc 15,1-32
Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: "Costui accoglie i peccatori e mangia con loro".
Ed egli disse loro questa parabola: "Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta". Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto". Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte".
Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"".
Parla del Signore.
URL
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SANTA MESSA del 12 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
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Colore liturgico: Verde
Commento al Vangelo di Oggi Vangelo Lc 15,1-32
Vangelo Lc 15,1-32
Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: "Costui accoglie i peccatori e mangia con loro".
Ed egli disse loro questa parabola: "Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta". Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: "Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto". Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte".
Disse ancora: "Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: "Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta". Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: "Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati". Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: "Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Ma il padre disse ai servi: "Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato". E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: "Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo". Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: "Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso". Gli rispose il padre: "Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato"".
Parla del Signore.
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Colore liturgico: Verde
Commento al Vangelo di Oggi Vangelo Lc 15,1-32
Preghiera dei fedeli
La tentazione di ingabbiare Dio nei limiti del nostro pensiero è sempre forte. Altrettanto forte dev’essere la nostra voglia di ricercare il volto autentico del Padre.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore donaci il coraggio della conversione.
1. Perché di fronte al conflitto sappiamo sempre dialogare in vista della riconciliazione. Preghiamo.
2. Perché il tuo perdono sia di stimolo per perdonare. Preghiamo.
3. Perché sappiamo utilizzare la nostra forza per resistere al male e non per schiacciare coloro che riteniamo malvagi. Preghiamo.
4. Perché anche nella nostra miseria ci ricordiamo di essere tuoi figli, amati e mai lasciati in preda alla disperazione. Preghiamo.
O Padre, la tua gioia per l’esistenza di ogni uomo non si spegne nemmeno di fronte alle nostre più gravi mancanze. Aiutaci, quando non sappiamo da dove ripartire, a ripartire da te. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli con bontà, Signore,
i doni e le preghiere del tuo popolo,
e ciò che ognuno offre in tuo onore
giovi alla salvezza di tutti.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quanto è preziosa la tua misericordia, o Dio!
Gli uomini si rifugiano all’ombra delle tue ali. (Sal 36,8)
Preghiera dopo la comunione
La potenza di questo sacramento,
o Padre,
ci pervada corpo e anima,
perché non prevalga in noi il nostro sentimento,
ma l’azione del tuo Santo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=fdNQoESi4O4CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 9 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.euPadre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.it
SANTA MESSA del 11 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Antonio Mairggiò Parroco, Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124)
Colletta
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 10,14-22 Noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Miei cari, state lontani dall’idolatria. Parlo come a persone intelligenti. Giudicate voi stessi quello che dico: il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane. Guardate l’Israele secondo la carne: quelli che mangiano le vittime sacrificali non sono forse in comunione con l’altare?
Che cosa dunque intendo dire? Che la carne sacrificata agli idoli vale qualcosa? O che un idolo vale qualcosa? No, ma dico che quei sacrifici sono offerti ai demòni e non a Dio.
Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. O vogliamo provocare la gelosia del Signore? Siamo forse più forti di lui?
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 115 A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.
Che cosa renderò al Signore
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.
Canto al Vangelo (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.
Alleluia.
Vangelo Lc 6,43-49 Perché mi invocate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
"Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: "Signore, Signore!" e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande".
Parola del Signore
URL
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SANTA MESSA del 11 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Antonio Mairggiò Parroco, Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Fratelli, Dio si dona a noi in Cristo Gesù per renderci santi e perfetti nell'amore. Confidenti nella sua mite onnipotenza, manifestiamo le nostre intenzioni, dicendo:
Signore, insegnaci a servirti nella gioia!
Perché la Chiesa sia fedele nel custodire e condividere il buon tesoro della parola rivelata. Preghiamo:
Perché i credenti diano frutti di bontà e diffondano tra gli uomini la fragranza di Cristo. Preghiamo:
Perché il nostro amare sia puro, il nostro pensare sia vero e l'agire trasparente. Preghiamo:
Perché nessuno riceva scandalo dalla nostra fragilità e tiepidezza. Preghiamo:
Perché la partecipazione a questa eucaristia si traduca in novità di vita, a edificazione della comunità. Preghiamo:
Per coloro che sono alla ricerca di un progetto di vita.
Per gli educatori, che devono offrire l'esempio di una vita coerente.
Signore, tu che ci insegni a pregare nella verità e nell'umiltà, rendici sinceri e umili, a te graditi in tutte le nostre azioni. Te lo chiediamo per Cristo Signore, che conosce i nostri cuori e con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Come il cervo anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.(Sal 42,2-3)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=AIfJYnWGHIACODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 11 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.euPadre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia
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SANTA MESSA del 10 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124)
Colletta
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 9,16-19.22-27 Mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero; mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne partecipe anch’io.
Non sapete che, nelle corse allo stadio, tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! Però ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre.
Io dunque corro, ma non come chi è senza mèta; faccio pugilato, ma non come chi batte l’aria; anzi tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù, perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, io stesso venga squalificato.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 83 Quanto sono amabili le tue dimore, Signore!
L’anima mia anela
e desidera gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova una casa
e la rondine il nido dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti,
mio re e mio Dio.
Beato chi abita nella tua casa:
senza fine canta le tue lodi.
Beato l’uomo che trova in te il suo rifugio
e ha le tue vie nel suo cuore.
Perché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina nell’integrità.
Canto al Vangelo (Gv 17,17)
Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità;
consacraci nella verità.
Alleluia.
Vangelo Lc 6,39-42 Può forse un cieco guidare un altro cieco?
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
"Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: "Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio", mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello".
Parola del Signore
URL
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SANTA MESSA del 10 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio, nel suo disegno di salvezza, ci ha donato Gesù Cristo come maestro perfetto e buon pastore. Con la sua intercessione, preghiamo insieme e diciamo:
Guida il tuo popolo, Signore.
Perché la fedeltà al vangelo sia la sorgente che alimenta ogni azione della Chiesa, nei ministri come nei semplici fedeli. Preghiamo:
Perché le guide culturali e spirituali del nostro tempo si mettano consapevolmente al servizio della verità. Preghiamo:
Perché dove la giustizia è lacerata, la ricomposizione avvenga nel segno del diritto ma anche della carità. Preghiamo:
Perché i confessori siano illuminati nel loro delicato compito di partecipare la verità e la misericordia divina. Preghiamo:
Perché gli educatori ispirino la loro azione all'unico maestro Gesù, umile, buono e compassionevole con tutti. Preghiamo:
Per chi da tanto non si accosta al sacramento della riconciliazione.
Per chi si sente pieno di difetti, e per chi crede di essere perfetto.
O Dio, che hai inviato tuo Figlio come luce per il mondo, aiuta il popolo cristiano a vivere la sua parola. Egli è il buon pastore che vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Come il cervo anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.(Sal 42,2-3)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=hwVwc7a1Yd0CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 9 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124)
Colletta
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 8,1-7.11-13
Ferendo la coscienza debole dei fratelli, voi peccate contro Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, la conoscenza riempie di orgoglio, mentre l’amore edifica. Se qualcuno crede di conoscere qualcosa, non ha ancora imparato come bisogna conoscere. Chi invece ama Dio, è da lui conosciuto.
Riguardo dunque al mangiare le carni sacrificate agli idoli, noi sappiamo che non esiste al mondo alcun idolo e che non c’è alcun dio, se non uno solo. In realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo che sulla terra – e difatti ci sono molti dèi e molti signori –,
per noi c’è un solo Dio, il Padre,
dal quale tutto proviene e noi siamo per lui;
e un solo Signore, Gesù Cristo,
in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo grazie a lui.
Ma non tutti hanno la conoscenza; alcuni, fino ad ora abituati agli idoli, mangiano le carni come se fossero sacrificate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com’è, resta contaminata.
Ed ecco, per la tua conoscenza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 138 Guidami, Signore, per una via di eternità.
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
Sei tu che hai formato i miei reni
e mi hai tessuto nel grembo di mia madre.
Io ti rendo grazie:
hai fatto di me una meraviglia stupenda;
meravigliose sono le tue opere.
Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore,
provami e conosci i miei pensieri;
vedi se percorro una via di dolore
e guidami per una via di eternità.
Canto al Vangelo (1Gv 4,12)
Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi
e l’amore di lui è perfetto in noi.
Vangelo Lc 6,27-38
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
"A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio".
Parola del Signore
URL
CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 9 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio è amore. Animati da questa certezza e resi intrepidi dallo Spirito che in noi invoca incessantemente il Padre, eleviamo confidenti la nostra preghiera e diciamo;
Dio di carità, ascoltaci!
Rendi la Chiesa trasparenza della tua misericordia:
Rendi le nostre assemblee eucaristiche cenacoli di carità:
Rendi il cuore dell'uomo un luogo di pace:
Rendi ognuno di noi sollecito del prossimo, vicino e lontano: Rendi il volto del fratello, comunque si mostri, amabile ai nostri occhi:
Rendici capaci di perdonare nel cuore, noi che ci nutriamo del corpo e sangue di Cristo:
O Dio, tu che fai ardere il nostro cuore con sentimenti di amore, accogli questo desiderio di rinnovamento, perché testimoniamo la tua universale paternità. Te lo chiediamo per Cristo, vita nostra, che con te vive nascosto nei secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Come il cervo anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.(Sal 42,2-3)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.
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SANTA MESSA del 8 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: FESTA Natività della Beata Vergine Maria
Questa celebrazione, che ricalca sul Cristo le prerogative della Madre, è stata introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. (Mess. Rom.)
Martirologio Romano: Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nata dalla discendenza di Abramo, della tribù di Giuda, della stirpe del re Davide, dalla quale è nato il Figlio di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo per liberare gli uomini dall’antica schiavitù del peccato.
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Celebriamo con gioia
la Natività della beata Vergine Maria:
da lei è sorto il sole di giustizia,
Cristo, nostro Dio.
Colletta
Prima lettura Mi 5,1-4a Partorirà colei che deve partorire.
Dal libro del profeta Michèa
E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me
colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall’antichità,
dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d’Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio.
Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!
Parola di Dio.
Salmo responsoriale Sal 12
Canto al Vangelo
Vangelo
Mt 1,1-16.18-23 Il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giosafat, Giosafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele", che significa Dio con noi.
Parola del Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=eAz71ePocX0CODICE DA IMPORTARE
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Padre Eugenio Caputi, sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Donato Martucci
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http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
La nascita di Maria è la risposta di Dio alle attese e alle preghiere dei popoli. Sicuri di essere esauditi, rivolgiamo al Padre le nostre invocazioni, dicendo insieme:
Vieni, Signore, e salvaci.
Perchè i cristiani di tutte le Chiese testimonino la fiducia nel Signore che salva il mondo. Preghiamo:
Perchè gli uomini di scienza ci aiutino a riconoscere sempre più e meglio il disegno di Dio in tutto il creato. Preghiamo:
Perchè in ogni bambino che viene alla luce vediamo un segno del suo amore e della sua fiducia verso l'umanità. Preghiamo:
Perchè le donne che hanno rifiutato la maternità sentano la preghiera degli angeli che ottengono dal Signore grazia e perdono. Preghiamo:
Perchè noi qui presenti, per intercessione di Maria, facciamo sempre più spazio a Gesù, il Dio di ogni vita. Preghiamo:
Dio nostro Padre, per la mediazione di Maria ti presentiamo la nostra vita. Donaci fede, pazienza e forza perchè sappiamo camminare sulla via che ci hai preparato da sempre, per godere con te la gioia eterna. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Ci soccorra, o Padre,
l’immenso amore del tuo unico Figlio,
che nascendo dalla Vergine
non diminuì, ma consacrò l’integrità della Madre,
e liberandoci da ogni colpa
ti renda gradito il nostro sacrificio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Prefazio della beata Vergine Maria.
Antifona di comunione
Ecco: la Vergine darà alla luce un Figlio,
che salverà il popolo dai suoi peccati. (Is 7,14; Mt 1,21)
Preghiera dopo la comunione
Esulti la tua Chiesa, Signore,
rinnovata da questi santi misteri,
nel ricordo della Natività di Maria Vergine,
speranza e aurora di salvezza al mondo intero.
Per Cristo nostro Signore.
URL http://www.youtube.com/watch?v=ZNz7X4fRtf0
CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 7 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Eugenio Caputi, Padre Antonio Mariggiò Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124)
Colletta
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 6,1-11
Un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello, e per di più davanti a non credenti!
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, quando uno di voi è in lite con un altro, osa forse appellarsi al giudizio degli ingiusti anziché dei santi? Non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se siete voi a giudicare il mondo, siete forse indegni di giudizi di minore importanza? Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!
Se dunque siete in lite per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente che non ha autorità nella Chiesa? Lo dico per vostra vergogna! Sicché non vi sarebbe nessuna persona saggia tra voi, che possa fare da arbitro tra fratello e fratello? Anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello, e per di più davanti a non credenti!
È già per voi una sconfitta avere liti tra voi! Perché non subire piuttosto ingiustizie? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? Siete voi invece che commettete ingiustizie e rubate, e questo con i fratelli! Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio?
Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adùlteri, né depravati, né sodomìti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né calunniatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio. E tali eravate alcuni di voi! Ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 149 Il Signore ama il suo popolo.
Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.
Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.
Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca:
questo è un onore per tutti i suoi fedeli.
Canto al Vangelo (Gv 15,16)
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.
Vangelo Lc 6,12-19
Passò tutta la notte pregando e scelse dodici ai quali diede anche il nome di apostoli.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.
Parola del Signore
URL
http://www.youtube.com/watch?v=okrzLPBA7TcCODICE DA IMPORTARE
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SANTA MESSA del 7 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Eugenio Caputi, Padre Antonio Mariggiò Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Vinci, Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio Padre ascolta sempre la voce dei suoi figli. Uniti al sacrificio di Gesù, fondamento della nostra fede, preghiamo insieme e diciamo:
Dio della luce, ascoltaci!
Signore, rafforza la fede della tua Chiesa, affinchè sia primizia dell'umanità riconciliata, e donale di aver parte alla pienezza di Cristo per edificare il mondo nuovo. Noi ti preghiamo:
Signore, fà che la fede dei credenti fecondi le loro opere e diventi luce per gli uomini di ogni latitudine e cultura. Noi ti preghiamo:
Signore, placa in noi l'aggressività, l'egoismo, il bisogno di false sicurezze, e aiutaci a fare della nostra vita un fermento di fraternità e di pace. Noi ti preghiamo:
Signore, rendici capaci di configurare la nostra convivenza al modello del tuo Figlio Gesù, umile e mite, altruista e misericordioso. Noi ti preghiamo:
Signore, facci il dono di una preghiera pura e ardente, perché la vita nuova del battesimo inizi a germogliare dal cuore e tutta la nostra persona parli di te agli uomini. Noi ti preghiamo:
Per chi deve intraprendere progetti importanti per la comunità.
Per il nostro vescovo, mandato da Dio in questa porzione di Chiesa.
Signore, salga fino a te la nostra supplica. Essa è totalmente affidata alla tua bontà e ai meriti di Cristo, nostro salvatore, che in questa mensa si offre per noi, e vive con te per i secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Come il cervo anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.(Sal 42,2-3)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.
URL
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SANTA MESSA del 6 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.euPadre Eugenio Caputi sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Vinci e Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124)
Colletta
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 5,1-8 Togliete via il lievito vecchio. Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, si sente dovunque parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti in modo che venga escluso di mezzo a voi colui che ha compiuto un’azione simile!
Ebbene, io, assente con il corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha compiuto tale azione. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati voi e il mio spirito insieme alla potenza del Signore nostro Gesù, questo individuo venga consegnato a Satana a rovina della carne, affinché lo spirito possa essere salvato nel giorno del Signore.
Non è bello che voi vi vantiate. Non sapete che un po’ di lievito fa fermentare tutta la pasta? Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete àzzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con àzzimi di sincerità e di verità.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 5 Guidami, Signore, nella tua giustizia.
Tu non sei un Dio che gode del male,
non è tuo ospite il malvagio;
gli stolti non resistono al tuo sguardo.
Tu hai in odio tutti i malfattori,
tu distruggi chi dice menzogne.
Sanguinari e ingannatori, il Signore li detesta.
Gioiscano quanti in te si rifugiano,
esultino senza fine.
Proteggili, perché in te si allietino
quanti amano il tuo nome.
Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.
Vangelo Lc 6,6-11 Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: "Àlzati e mettiti qui in mezzo!". Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: "Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?". E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: "Tendi la tua mano!". Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Parola del Signore
URL
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SANTA MESSA del 6 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Eugenio Caputi sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Vinci e Martucci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Preghiera dei fedeli
Fratelli, il Padre che abbiamo nei cieli, vuol fare di noi un solo popolo in cammino verso la sua gloria. Uniti a Cristo, speranza nostra, diciamo:
O Dio, fortifica i nostri cuori!
Perché il popolo dei battezzati diventi perfetto in Cristo, obbediente alla volontà del Padre e solidale con tutti gli uomini. Preghiamo:
Perché i cristiani che svolgano ruoli di guida, abbiano risorse di bontà e di intelligenza, per rendere la comunità umana più giusta e pacificata sulla strada del regno. Preghiamo:
Perché i laici si lascino trasformare dal contatto quotidiano con la parola e diventino operatori di concordia e di verità. Preghiamo:
Perché insegnanti ed educatori operino con serenità, amorevolezza e fiducia nel guidare i giovani alla scoperta di sé e del mondo. Preghiamo:
Perché quelli che sostengono prove e infermità trovino un senso al loro dolore in unione con le sofferenze di Cristo, mite agnello che ci nutre in questa mensa eucaristica. Preghiamo:
Perché le nostre confessioni siano riabilitazioni a vita nuova.
Perché l'uomo ascolti con più frequenza la propria coscienza.
Signore, fà che siamo confidenti di fronte al mistero. Umili e gioiosi, ci consegniamo a te nelle mani del tuo Figlio Gesù. Egli è il nostro liberatore e con te vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Come il cervo anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.(Sal 42,2-3)
Oppure:
"Io sono la luce del mondo, dice il Signore,
"chi segue me non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita". (Gv 8,12)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.
Il Santo di Oggi: San Zaccaria Profeta
6 settembre
VI secolo a.C.
Zaccaria fu chiamato al ministero profetico nel 520 a.C. Mediante visioni e parabole, egli annunzia l'invito di Dio a penitenza, condizione perché si avverino le promesse. Le sue profezie riguardano il futuro del rinato Israele, futuro prossimo e futuro messianico. Zaccaria mette in evidenza il carattere spirituale del rinato Israele, la sua santità. L'azione divina in quest'opera di santificazione raggiungerà la sua pienezza col regno del Messia. Questa rinascita è frutto esclusivo dell'amore di Dio e della sua onnipotenza. L'alleanza concretizzata nella promessa messianica fatta a David ripiglia il suo corso a Gerusalemme. La profezia si avverò alla lettera nell'entrata solenne di Gesù nella città santa. Così, insieme a un amore sconfinato verso il suo popolo, Dio unisce un'apertura totale verso le genti, che purificate entreranno a far parte del regno. Appartenente alla tribù di Levi, nato a Galaad e ritornato nella vecchiaia dalla Caldea in Palestina, Zaccaria avrebbe compiuto molti prodigi, accompagnandoli con profezie di contenuto apocalittico, come la fine del mondo e il doppio giudizio divino. Morto in tarda età sarebbe stato sepolto accanto alla tomba del profeta Aggeo. (Avvenire)
Etimologia: Zaccaria = memoria di Dio, dall'aramaico
Martirologio Romano: Commemorazione di san Zaccaria, profeta, che predisse il ritorno del popolo dall’esilio nella terra promessa, dando ad esso l’annuncio di un re di pace, che Cristo Signore attuò mirabilmente nel suo trionfale ingresso nella Città Santa di Gerusalemme.
URL
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SANTA MESSA del 5 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.euPadre Daniele Picchierri Vice Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Beata Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu)
Skopje, Macedonia, 26 agosto 1910 - Calcutta, 5 settembre 1997
A 18 anni decise di entrare nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo è in India. Nel 1931 la giovane Agnes emette i primi voti prendendo il nuovo nome di suor Mary Teresa del Bambin Gesù (scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegna storia e geografia alle ragazze di buona famiglia nel collegio delle suore di Loreto a Entally, zona orientale di Calcutta. Il 10 settembre 1946, mentre era in treno diretta a Darjeeling per gli esercizi spirituali, avvertì la "seconda chiamata": lei doveva lasciare il convento per i più poveri dei poveri. Lasciò le suore di Loreto il 16 agosto 1948. Nel 1950 la sua nuova congregazione delle Missionarie della Carità ottenne il riconoscimento dalla Chiesa.
Martirologio Romano: A Calcutta in India, beata Teresa (Agnese) Gonhxa Bojaxhiu, vergine, che, nata in Albania, estinse la sete di Cristo abbandonato sulla croce con la sua immensa carità verso i fratelli più poveri e istituì le Congregazioni delle Missionarie e dei Missionari della Carità al pieno servizio dei malati e dei diseredati.
Antifona d'ingresso
Tu sei giusto, Signore,
e sono retti i tuoi giudizi:
agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124)
Colletta
Prima lettura Sap 9,13-18 Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
Dal libro della Sapienza
Quale, uomo può conoscere il volere di Dio?
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.
A stento immaginiamo le cose della terra,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi ha investigato le cose del cielo?
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,
se tu non gli avessi dato la sapienza
e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito?
Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito
e furono salvati per mezzo della sapienza".
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 89 Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Seconda lettura Fm 1,9-10.12-17 Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.
Dalla lettera a Filèmone
Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario.
Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.
Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Sal 118,135)
Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Alleluia.
Vangelo Lc 14,25-33 Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
"Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo".
Parola del Signore
URL
http://www.youtube.com/watch?v=2PBBEtoR7gYCODICE DA IMPORTARE
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SANTA MESSA del 5 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itCommento al Vangelo
URL
http://www.youtube.com/watch?v=dkaKm5jEgyECODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 5 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 3a Parte http://www.cristo-re.euPadre Daniele Picchierri Vice Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Dio conosce il limite e la caducità della creatura umana. Invochiamo da lui il dono della sapienza e la forza del suo Spirito.
Preghiamo dicendo: Manda il tuo Spirito, Signore.
1. Perché la Chiesa riconosca la sua forza nel paradosso della croce e sappia portarla con Cristo ogni giorno. Preghiamo
2. Perché chi ha ruoli di governo e di autorità li eserciti per il bene comune in spirito di servizio. Preghiamo.
3. Perché tutti i cristiani vivano con coerenza la fedeltà alla Parola. Preghiamo.
4. Perché ognuno di noi operi per l’edificazione di un mondo più giusto e fraterno secondo il Vangelo. Preghiamo.
Padre Santo, apri il nostro cuore alla disponibilità al vangelo per essere più conformi al Figlio tuo e per testimoniare al mondo la bellezza dell’essere suoi discepoli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
O Dio, sorgente della vera pietà e della pace,
salga a te nella celebrazione di questo mistero
la giusta adorazione per la tua grandezza
e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Come il cervo anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio:
l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.(Sal 42,2-3)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli
alla mensa della parola e del pane di vita,
per questi doni del tuo Figlio
aiutaci a progredire costantemente nella fede,
per divenire partecipi della sua vita immortale.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=62QG4r1N7QgCODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 4 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Antonio Mariggiò Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)
Colletta
O Dio, nostro Padre,
unica fonte di ogni dono perfetto,
suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede,
perché si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1 Cor 4,6-15 Soffriamo la fame, la sete, la nudità.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, imparate [da me e da Apollo] a stare a ciò che è scritto, e non vi gonfiate d’orgoglio favorendo uno a scapito di un altro. Chi dunque ti dà questo privilegio? Che cosa possiedi che tu non l’abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto?
Voi siete già sazi, siete già diventati ricchi; senza di noi, siete già diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi. Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi.
Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Sal 144 Il Signore è vicino a chiunque lo invoca.
Canto al Vangelo (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.
Vangelo
Lc 6,1-5 Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?
+ Dal Vangelo secondo Luca
Un sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: "Perché fate in giorno di sabato quello che non è lecito?".
Gesù rispose loro: "Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell’offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non sia lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?".
E diceva loro: "Il Figlio dell’uomo è signore del sabato".
Parola del Signore
URL
http://www.youtube.com/watch?v=khs5OoKmyhECODICE DA IMPORTARE
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SANTA MESSA del 4 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Antonio Mariggiò Parroco Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Fratelli e sorelle, presentiamo al Signore la preghiera per la Chiesa e per il mondo, certi che lui tutto può, e sa offrire al suo popolo anche quello che noi non sappiamo domandare. Preghiamo insieme e diciamo:
Assisti il tuo popolo, Signore.
Per la Chiesa, perché con le scelte pastorali, confermi che tutto il suo interesse è rivolto al bene e alla salvezza degli uomini. Preghiamo:
Per i nostri governanti, perché promuovono leggi che non deturpino la dignità e la sacralità della vita. Preghiamo:
Per i paesi ricchi, perché riconoscano che la carità e la parità tra gli uomini precedono sempre il diritto e la giustizia. Preghiamo:
Per gli scienziati e i ricercatori, perché rispettino la signoria di Dio sulle cose create e sull'uomo. Preghiamo:
Per chi, per il bene comune, deve lavorare anche nei giorni festivi, perché santifichi la festa con l'offerta della propria fatica. Preghiamo:
Perché lavoriamo per la libertà di ogni uomo.
Perché ringraziamo Dio dei frutti della terra.
Dio onnipotente, che hai creato ogni cosa per la felicità dell'uomo, assisti il tuo popolo riunito nell'attesa della festa che tu prepari nel mondo rinnovato, e ricolmalo delle tue benedizioni. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo,
e compi in noi con la potenza del tuo Spirito
la redenzione che si attua nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quant’è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono. (Sal 31,20)
Oppure:
Beati gli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia: di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,9-10)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=ilgGcDfZwaMCODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 3 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Daniele Picchierri Vice Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Il Santo di Oggi: S. Gregorio Magno
Gregorio (Roma 540 – 12 marzo 604), già prefetto di Roma, divenne monaco e abate del monastero di sant’Andrea sul Celio. Eletto papa, ricevette l’ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nella tutela delle popolazioni angariate dai barbari, nell’azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletica e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo.
Antifona d'ingresso
Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace;
lo ha fatto principe del suo popolo
e lo ha costituito suo sacerdote per sempre.
Colletta
O Dio, che guidi il tuo popolo
con la soavità e la forza del tuo amore,
per intercessione del papa san Gregorio Magno
dona il tuo Spirito di sapienza
a coloro che hai posto maestri e guide nella Chiesa,
perché il progresso dei fedeli
sia gioia eterna dei pastori.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 4,1-5Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 36
La salvezza dei giusti viene dal Signore.
Confida nel Signore e fa’ il bene:
abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore:
esaudirà i desideri del tuo cuore.
Affida al Signore la tua via,
confida in lui ed egli agirà:
farà brillare come luce la tua giustizia,
il tuo diritto come il mezzogiorno.
Sta’ lontano dal male e fa’ il bene
e avrai sempre una casa.
Perché il Signore ama il diritto
e non abbandona i suoi fedeli.
La salvezza dei giusti viene dal Signore:
nel tempo dell’angoscia è loro fortezza.
Il Signore li aiuta e li libera,
li libera dai malvagi e li salva,
perché in lui si sono rifugiati.
Canto al Vangelo (Gv 8,12)
Alleluia, alleluia.
Io sono la luce del mondo, dice il Signore;
chi segue me avrà la luce della vita.
Alleluia.
Vangelo
Lc 5,33-39
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora in quei giorni digiuneranno.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: "I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!".
Gesù rispose loro: "Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno".
Diceva loro anche una parabola: "Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: "Il vecchio è gradevole!"".
Parola del Signore
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CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 3 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
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Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Il messaggio di Cristo ci chiede di vivere la fede rinnovando il nostro cuore con umiltà. Preghiamo quindi il Padre perché ci trasformi secondo la sua volontà, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.
Perché nella chiesa ci siano sempre pastori ricchi di fede e aperti ai segni dei tempi, capaci di trasmettere il vangelo nella novità dello Spirito. Preghiamo:
Perché tutti i cristiani riconoscano nella conversione del cuore e nell'amore al prossimo, le qualità che rendono sempre attuale la fede. Preghiamo:
Perché coloro che abitano nelle società ricche e opulente non dimentichino i valori evangelici della sobrietà e del digiuno a beneficio dei più poveri. Preghiamo:
Perché ci asteniamo dal pronunciare e diffondere, con troppa facilità, giudizi e pareri, ma ci sentiamo fratelli con tutti quelli che con onestà e sofferenza ricercano la verità. Preghiamo:
Perché noi, componenti di questa comunità, viviamo e celebriamo con gioia la domenica, per testimoniare che il cristo è vivo e operante nel mondo. Preghiamo:
Per chi è triste e senza speranza.
Perché sappiamo soffrire con chi soffre.
O Dio, che in Gesù Cristo hai voluto manifestarti visibilmente agli uomini, rafforza la nostra fede, perché l'eucaristia che celebriamo ci riempia di gioia per l'incontro con lo Sposo, che vive e regna nei secoli eterni. Amen.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, i doni che ti presentiamo
nel ricordo del papa san Gregorio Magno;
l’offerta di questo sacrificio di redenzione,
che cancella i peccati del mondo,
giovi alla salvezza del tuo popolo.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Il buon pastore dona la vita
per il suo gregge. (cf. Gv 10,11)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai nutriti di Cristo, pane vivo,
formaci alla sua scuola,
perché sull’esempio del papa san Gregorio Magno
conosciamo la tua verità
e la testimoniamo nella carità fraterna.
Per Cristo nostro Signore.
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CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 2 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
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Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)
Colletta
O Dio, nostro Padre,
unica fonte di ogni dono perfetto,
suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede,
perché si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 3,18-23 Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente, perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: "Egli fa cadere i sapienti per mezzo della loro astuzia". E ancora: "Il Signore sa che i progetti dei sapienti sono vani".
Quindi nessuno ponga il suo vanto negli uomini, perché tutto è vostro: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Sal 23
Del Signore è la terra e quanto contiene.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Canto al Vangelo (Mt 4,19)
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.
Vangelo
Lc 5,1-11
Lasciarono tutto e lo seguirono.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.
Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: "Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca". Simone rispose: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti". Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare.
Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore". Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: "Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini".
E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Parola del Signore
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SANTA MESSA del 2 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Nessuna sapienza umana può dare la salvezza, ma soltanto quella che viene da Cristo e dalla sua parola. Per questo preghiamo insieme e diciamo:
Convertici a te, o Signore.
Tu che sei parola eterna, conferma tutto il bene che il Papa e i vescovi compiono nel mondo. Preghiamo:
Tu che sei venuto per illuminare coloro che vivono nelle tenebre, guida tutti gli uomini verso la tua luce di beatitudine. Preghiamo:
Tu che doni certezza, aiuta gli uomini a trovare in te la sicurezza che permette di essere sereni, anche di fronte agli avvenimenti negativi della vita. Preghiamo:
Tu che sei ricco di ogni bene, benedici il lavoro dei nostri missionari e concedi loro di raccogliere abbondantemente dove hanno seminato con fatica. Preghiamo:
Tu che sei venuto a chiamare i peccatori, rendi capaci i membri di questa comunità ad abbandonare ogni cosa che impedisce di essere tuoi seguaci. Preghiamo:
Per chi è stanco di credere e di sperare.
Perché ci meravigliamo ogni giorno delle cose belle.
O Dio che in Gesù hai donato la salvezza a tutti gli uomini, aiutaci a riconoscere il posto che tu ci hai affidato e a svolgere la nostra missione a favore dei fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo,
e compi in noi con la potenza del tuo Spirito
la redenzione che si attua nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quant’è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono. (Sal 31,20)
Oppure:
Beati gli operatori di pace: saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia: di essi è il regno dei cieli. (Mt 5,9-10
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=69GxFQzKKo0CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 1 Settembre 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Antonio Mariggiò Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Abbi pietà di me, Signore, perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)
Colletta
O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura
1Cor 3,1-9
Noi siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, perché siete ancora carnali. Dal momento che vi sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera umana?
Quando uno dice: "Io sono di Paolo", e un altro: "Io sono di Apollo", non vi dimostrate semplicemente uomini? Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso.
Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. Sicché, né chi pianta né chi irriga vale qualcosa, ma solo Dio, che fa crescere. Chi pianta e chi irriga sono una medesima cosa: ciascuno riceverà la propria ricompensa secondo il proprio lavoro. Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 32
Beato il popolo scelto dal Signore.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio, il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo: egli vede tutti gli uomini.
Dal trono dove siede scruta tutti gli abitanti della terra, lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.
L’anima nostra attende il Signore: egli è nostro aiuto e nostro scudo. È in lui che gioisce il nostro cuore,
nel suo santo nome noi confidiamo.
Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Vangelo
Lc 4,38-44
È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: "Tu sei il Figlio di Dio!". Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: "È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato".
E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.
Parola del Signore
URL
http://www.youtube.com/watch?v=p04h2CIYU6ICODICE DA IMPORTARE
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SANTA MESSA del 1 Settembre 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Antonio Mariggiò Parroco sito internet Parrocchia
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Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
Siamo chiamati ad entrare nel regno di Dio, superando gli ostacoli della nostra umanità ferita. Rivolgiamoci quindi a Cristo, dicendo:
Figlio di Dio, vieni in nostro soccorso.
O Signore, tu vuoi fare dell'umanità una sola grande famiglia. Aiuta i popoli a superare ogni rivalità ideologica, politica e religiosa. Preghiamo:
O Cristo, tu vuoi che ogni uomo si salvi e giunga alla conoscenza della verità. Fà che la Chiesa porti in tutto il mondo il tuo messaggio di giustizia e di concordia. Preghiamo:
O Cristo, primizia di ogni bene: fà della nostra comunità un segno efficace del tuo regno. Preghiamo:
Signore Gesù, tu che hai sperimentato il rifiuto da parte dei tuoi, sii vicino a tutti coloro che sono vittime della sopraffazione e della violenza. Preghiamo:
Figlio di Dio, mandato per tutti gli uomini: con la forza di questa eucaristia aiutaci a servire i nostri fratelli. Preghiamo.
Per il superamento di ogni divisione nella Chiesa.
Per i malati della nostra parrocchia.
O Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno universale di salvezza accogli tutta l'umanità, fà che attraverso la grazia dei tuoi sacramenti, collaboriamo alla venuta del tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo,
e compi in noi con la potenza del tuo Spirito
la redenzione che si attua nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quant’è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono. (Sal 31,20)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
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http://www.youtube.com/watch?v=r759yGn3MFICODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 31 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu
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Antifona d'ingresso
Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)
Colletta
Prima lettura
1Cor 2,10-16
Salmo responsoriale
Sal 144
Canto al Vangelo (Lc 7,16)
Alleluia, alleluia.
Vangelo
Lc 4,31-37
Io so chi tu sei: il santo di Dio!
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: "Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!".
Gesù gli ordinò severamente: "Taci! Esci da lui!". E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: "Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?". E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Parola del Signore
URL
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Padre Antonio Mariggiò Parroco sito internet Parrocchia
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Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itPreghiera dei fedeli
La parola di Cristo ha il potere di respingere la forza del Maligno e donare all'uomo unità e pace. Allora, preghiamo con fede e diciamo:
Aiutaci, o Signore, ad ascoltare la tua parola.
Perché i cristiani rinnovino frequentemente le promesse del battesimo che li ha affrancati dal potere delle tenebre e li ha illuminati con la luce dello Spirito. Preghiamo:
Perché nella chiesa sorgano uomini ricchi di interiorità, capaci di ridare all'uomo la serenità e la gioia della vita. Preghiamo:
Perché la nostra comunità sia docile alla voce dello Spirito per conoscere sempre più il mistero di Cristo e la grandezza della vocazione cristiana. Preghiamo:
Perché chi si riscontra debole e indeciso di fronte al male, trovi nella preghiera e nella parola di Dio la forza per evitarlo e combatterlo. Preghiamo:
Perché noi che ci accostiamo ogni giorno al Santo di Dio, diveniamo testimoni e annunciatori della sua parola. Preghiamo:
Per chi oggi diffonde il male e collabora con il Maligno.
Perché la parola di Dio abiti nel nostro cuore.
O Dio, sommo bene, ascolta coloro che pongono la fiducia in te; preservali da ogni insidia del Maligno e conservali sempre nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo,
e compi in noi con la potenza del tuo Spirito
la redenzione che si attua nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quant’è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono. (Sal 31,20)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=JqPO7ZN1AloCODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 30 Agosto 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Antonio Mariggiò Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello
Grado della Celebrazione: Feria Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)
Colletta
O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto,
suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede,
perché si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura 1Cor 2,1-5 Vi annunciai Cristo crocifisso.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Sal 118
Quanto amo la tua legge, Signore!
Quanto amo la tua legge!
La medito tutto il giorno.
Il tuo comando mi fa più saggio dei miei nemici,
perché esso è sempre con me.
Sono più saggio di tutti i miei maestri,
perché medito i tuoi insegnamenti.
Ho più intelligenza degli anziani,
perché custodisco i tuoi precetti.
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi,
perché sei tu a istruirmi.
Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito del Signore è sopra di me;
mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio.
Alleluia.
Vangelo
Lc 4,16-30
Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio… Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:
"Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi,
a proclamare l’anno di grazia del Signore".
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato".
Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è costui il figlio di Giuseppe?". Ma egli rispose loro: "Certamente voi mi citerete questo proverbio: "Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!"". Poi aggiunse: "In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro".
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore
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SANTA MESSA del 30 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Antonio Mariggiò Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello
Preghiera dei fedeli
Gesù Cristo inaugura il suo regno annunciando la buona novella ai poveri. Certi della paternità di Dio, preghiamo insieme e diciamo:
Salva il tuo popolo, Signore.
Perché il popolo ebreo apra il cuore a Cristo Gesù che porta a compimento il piano di salvezza annunciato dalle Scritture. Preghiamo:
Perché la Chiesa, fedele alla sua tradizione, sappia anche oggi promuovere e sostenere iniziative sociali a favore degli ultimi. Preghiamo:
Perché il Signore invii sempre nelle nostre comunità uomini ricchi del suo Spirito, per alimentare la nostra speranza nella salvezza. Preghiamo:
Perché la parola di Dio proclamata nelle nostre assemblee liturgiche ottenga la nostra piena adesione e cambi le nostre prospettive. Preghiamo:
Perché i sacerdoti e i missionari esercitino il loro compito, fortificati dalla grazia divina e dalla preparazione culturale, per affrontare con coraggio il rifiuto e l'ostilità. Preghiamo:
Per i carcerati.
Perché a tutti sia aperto il regno dei cieli.
Signore, salvatore di tutti gli uomini, rafforza la nostra fede nel Cristo che viene su questo altare, perché aderiamo a lui con tutto il cuore. Lui è Dio e vive e regna con te nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo,
e compi in noi con la potenza del tuo Spirito
la redenzione che si attua nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quant’è grande la tua bontà, Signore! La riservi per quelli che ti temono. (Sal 31,20)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
URL
CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 30 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.euPadre Daniele Picchierri ViceParroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Abbi pietà di me, Signore,
perché ti invoco tutto il giorno:
tu sei buono e pronto al perdono,
sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 86,3.5)
Colletta
O Dio, nostro Padre,
unica fonte di ogni dono perfetto,
suscita in noi l’amore per te
e ravviva la nostra fede,
perché si sviluppi in noi il germe del bene
e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura
Sir 3,19-21.30-31
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del Siràcide
Figlio, compi le tue opere con mitezza,
e sarai amato più di un uomo generoso.
Quanto più sei grande, tanto più fatti umile,
e troverai grazia davanti al Signore.
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,
ma ai miti Dio rivela i suoi segreti.
Perché grande è la potenza del Signore,
e dagli umili egli è glorificato.
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,
perché in lui è radicata la pianta del male.
Il cuore sapiente medita le parabole,
un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale Sal 67 Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
Seconda lettura
Eb 12,18-19.22-24
Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola.
Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 11,29)
Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.
Vangelo
Lc 14,1.7-14
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cèdigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".
Disse poi a colui che l’aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".
Parola del Signore
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CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 29 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
http://www.cristo-re.euPadre Daniele Picchierri ViceParroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Vinci
Commento al VANGELO
Preghiera dei fedeli
Per essere cristiani autentici non basta essere di buona educazione religiosa. Occorre convertirsi ed acquisire una coscienza seria e serena del proprio peccato.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.
1. Perché la saggezza ci preservi dalle tentazioni della ricerca esasperata del successo e dalla lotta per il potere ad ogni costo. Preghiamo.
2. Perché le comunità cristiane, sull’esempio del loro unico maestro, prediligano sempre "poveri, storpi, zoppi e ciechi". Preghiamo.
3. Perché la nostra umiltà nasca sempre dall’amore per ciò che siamo e ciò che possiamo diventare con l’aiuto di Dio. Preghiamo.
4. Perché impariamo ad occupare anche l’ultimo posto col cuore sereno e la mente libera. Preghiamo.
Il Santo di Oggi: Martirio di San Giovanni Battistadal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGiovanni sigilla la sua missione di precursore con il martirio. Erode Antipa, imprigionatolo nella fortezza di Macheronte ad Oriente del Mar Morto, lo fece decapitare. Egli è l'amico che esulta di gioia alla voce dello sposo e si eclissa di fronte al Cristo, sole di giustizia: 'Ora la mia gioia è compiuta; egli deve crescere, io invece diminuire'. Alla sua scuola si sono formati alcuni dei primi discepoli del Signore. (Mess. Rom.)
Patronato: Monaci
Emblema: Agnello, Ascia
Martirologio Romano: Memoria della passione di san Giovanni Battista, che il re Erode Antipa tenne in carcere nella fortezza di Macheronte nell’odierna Giordania e nel giorno del suo compleanno, su richiesta della figlia di Erodiade, ordinò di decapitare. Per questo, Precursore del Signore, come lampada che arde e risplende, rese sia in vita sia in morte testimonianza alla verità.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=6Gwi4qRrtagCODICE DA IMPORTARE
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SANTA MESSA del 29 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 3a Parte http://www.cristo-re.eu
Padre Daniele Picchierri ViceParroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
O Padre, la tua grandezza si è manifestata nella scelta degli ultimi. Aiutaci a capire che ogni capacità comporta una responsabilità verso noi stessi e verso i fratelli più fragili. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Santifica, Signore, l’offerta che ti presentiamo,
e compi in noi con la potenza del tuo Spirito
la redenzione che si attua nel mistero.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Quant’è grande la tua bontà, Signore!
La riservi per quelli che ti temono. (Sal 31,20)
Preghiera dopo la comunione
O Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa,
fa’ che questo sacramento ci rafforzi nel tuo amore
e ci spinga a servirti nei nostri fratelli.
Per Cristo nostro Signore.
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http://www.youtube.com/watch?v=psRkfOoofc0CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 28 Agosto 2010
Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte http://www.cristo-re.euPadre Antonio Mariggio Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
Sant'Agostino (Bianco) dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itIl Santo di Oggi:
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SANTA MESSA del 29 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
http://www.cristo-re.euPadre Antonio Mariggio Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
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SANTA MESSA del 28 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.euPadre Antonio Mariggio Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
Sant'Agostino (Bianco) dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itIl Santo di Oggi:
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CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 29 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
http://www.cristo-re.euPadre Antonio Mariggio Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
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CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 28 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
http://www.cristo-re.euPadre Antonio Mariggio Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
Sant'Agostino (Bianco) dal sito internet
http://www.lachiesa.it http://www.santibeati.itGrado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Il Signore gli ha aperto la bocca in mezzo alla sua Chiesa,
lo ha ricolmato dello Spirito di sapienza e d’intelletto,
lo ha rivestito di un manto di gloria. (cf. Sir 15,5)
Colletta
Suscita sempre nella tua Chiesa, Signore,
lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino,
perché anche noi, assetati della vera sapienza,
non ci stanchiamo di cercare te,
fonte viva dell’eterno amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
I Lettura 1Cor 1,26-31 Dio ha scelto quello che è debole per il mondo.
Salmo (Sal 32) Beato il popolo scelto dal Signore.
Vangelo Mt 25,14-30 Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
"Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì.
Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro.
Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: "Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque". "Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone".
Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: "Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due". "Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone".
Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: "Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo".
Il padrone gli rispose: "Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti"".
Parola del Signore
Il Santo di Oggi: Sant'Agostino
Tagaste (Numidia), 13 novembre 354 – Ippona (Africa), 28 agosto 430
Sant'Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia - attualmente Souk-Ahras in Algeria - il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dalla madre riceve un'educazione cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant'Ambrogio. L'incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci; dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche - quest'ultime riflettono l'intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita - sono tutt'ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come "Confessioni" o "Città di Dio", ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa. Mentre Ippona è assediata dai Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all'età di 76 anni. (Avvenire)
Patronato: Teologi, Stampatori
Etimologia: Agostino = piccolo venerabile, dal latino
Emblema: Bastone pastorale, Libro, Cuore di fuoco
Martirologio Romano: Memoria di sant’Agostino, vescovo e insigne dottore della Chiesa: convertito alla fede cattolica dopo una adolescenza inquieta nei princípi e nei costumi, fu battezzato a Milano da sant’Ambrogio e, tornato in patria, condusse con alcuni amici vita ascetica, dedita a Dio e allo studio delle Scritture. Eletto poi vescovo di Ippona in Africa, nell’odierna Algeria, fu per trentaquattro anni maestro del suo gregge, che istruì con sermoni e numerosi scritti, con i quali combatté anche strenuamente contro gli errori del suo tempo o espose con sapienza la retta fede.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=fc2v1bxn7WYCODICE DA IMPORTARE
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Padre Antonio Mariggio Parroco sito internet Parrocchia
http://www.parrocchie.it/martinafranca/cristore.it/Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministranti Laici Giuseppe Bello e Giuseppe Vinci
Preghiera dei fedeli
Il Signore arricchisce la nostra vita di molteplici doni. Preghiamo perché ci aiuti a valorizzarli a beneficio nostro e dei fratelli. Diciamo insieme:
Ascoltaci, o Signore.
O Signore, aiuta gli uomini a formare una sola famiglia, nella valorizzazione delle ricchezze proprie di ogni popolo e di ogni cultura. Preghiamo:
O Signore, manda alla tua Chiesa uomini capaci, con la parola e l'esempio, di stimolare la crescita e lo sviluppo umano e cristiano dei tuoi fedeli. Preghiamo:
O Signore, assisti coloro che cercano lavoro, perché possano realizzare il fondamentale diritto dell'autonomia e dignità personali. Preghiamo:
O Signore, insegna alla nostra comunità lo spirito dell'accoglienza, particolarmente verso le persone meno provviste di doni naturali, e quindi più bisognose di sostegno e di aiuto. Preghiamo:
O Signore, fà che nessuno di noi si spaventi o si scoraggi per i propri limiti, ma aiutaci a capire che è proprio nella nostra debolezza che esprimi la tua potenza. Preghiamo:
Perché i cristiani non si estraneino dal mondo.
Per chi non ha fiducia nelle proprie capacità.
O Dio, che nella tua bontà hai fatto bene tutte le cose, infondi in noi sentimenti di speranza e di fiducia perché affrontiamo serenamente gli impegni della vita e maturiamo frutti per l'eternità. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Preghiera sulle offerte
Guarda, Signore, la tua Chiesa
che celebra il memoriale della redenzione;
questo grande sacramento del tuo amore
sia per noi segno di unità e vincolo di carità.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Dice il Signore:
"Uno solo è il vostro maestro: il Cristo;
e voi siete tutti fratelli". (Mt 23,10.8)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, la partecipazione al tuo sacramento
c’inserisca come membra vive nel Cristo tuo Figlio,
perché siamo trasformati
in colui che abbiamo ricevuto.
Per Cristo nostro Signore.
URL
http://www.youtube.com/watch?v=46JLpi-hp24CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 27 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
Padre Antonio Mariggio Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
Santa Monica (Bianco) ( rifer. SITO INTERNET http://www.lachiesa.it )
I Lettura 1Cor 1,17-25 Noi annunciamo Cristo crocifisso: scandalo e stoltezza per gli uomini; ma per coloro che sono chiamati, potenza e sapienza di Dio.
Salmo (Sal 32) Dell’amore del Signore è piena la terra.
Vangelo Mt 25,1-13 Ecco lo sposo! Andategli incontro!
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
"Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: "Ecco lo sposo! Andategli incontro!". Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: "Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". Le sagge risposero: "No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene".
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: "Signore, signore, aprici!". Ma egli rispose: "In verità io vi dico: non vi conosco".
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora".
Parola del Signore
Il Santo di oggi dal sito internet http://www.santibeati.it :
Santa Monica
Tagaste, attuale Song-Ahras, Algeria, c. 331 - Ostia, Roma, 27 agosto 387
Nacque a Tagaste, antica città della Numidia, nel 332. Da giovane studiò e meditò la Sacra Scrittura. Madre di Agostino d'Ippona, fu determinante nei confronti del figlio per la sua conversione al cristianesimo. A 39 anni rimase vedova e si dovette occupare di tutta la famiglia. Nella notte di Pasqua del 387 poté vedere Agostino, nel frattempo trasferitosi a Milano, battezzato insieme a tutti i familiari, ormai cristiano convinto profondamente. Poi Agostino decise di trasferirsi in Africa e dedicarsi alla vita monastica. Nelle "Confessioni" Agostino narra dei colloqui spirituali con sua madre, che si svolgevano nella quiete della casa di Ostia, tappa intermedia verso la destinazione africana, ricevendone conforto ed edificazione; ormai più che madre ella era la sorgente del suo cristianesimo. Monica morì, a seguito di febbri molto alte (forse per malaria), a 56 anni, il 27 agosto del 387. Ai figli disse di seppellire il suo corpo dove volevano, senza darsi pena, ma di ricordarsi di lei, dovunque si trovassero, all'altare del Signore. (Avvenire)
Patronato: Donne sposate, Madri, Vedove
Etimologia: Monica = la solitaria, dal greco
Martirologio Romano: Memoria di santa Monica, che, data ancora giovinetta in matrimonio a Patrizio, generò dei figli, tra i quali Agostino, per la cui conversione molte lacrime versò e molte preghiere rivolse a Dio, e, anelando profondamente al cielo, lasciò questa vita a Ostia nel Lazio, mentre era sulla via del ritorno in Africa.
URL http://www.youtube.com/watch?v=JzfkCdCgNSg
CODICE DA IMPORTARE
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SANTA MESSA del 27 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
Padre Antonio Mariggio Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
Preghiera dei fedeli, Antifona di comunione, Consacrazione Eucarestia, Comunioone
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CODICE DA IMPORTARE
SANTA MESSA del 26 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 1a Parte
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
Giovedì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) (Verde)
I Lettura 1Cor 1,1-9 In Cristo siete stati arricchiti di tutti i doni.
Salmo (Sal 144) Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
Vangelo Mt 24,42-51 Tenetevi pronti.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
"Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda", e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti".
Parola del Signore
URL http://www.youtube.com/watch?v=X45UiiA_33U
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<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/k46nxINWKwE&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/k46nxINWKwE&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>
SANTA MESSA del 26 Agosto 2010 Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY 2a Parte
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
Giovedì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) (Verde)
Preghiera dei fedeli, Antifona di comunione, Consacrazione Eucarestia, Comunioone
URL FCRM1008262M.wmv
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26 agosto
I Santi di oggi:
Sant' Alessandro di Bergamo, Beato Ambrogio da Benaguacil, Sant' Anastasio di Salona, Sant' Eleuterio di Auxerre, Beato Felice, Beato Giacomo Retouret, Santa Giovanna Elisabetta Bichier des Ages, Santa Giovanna Elisabetta Bichier des Ages, Beato Giovanni da Caramola, Beato Giovanni Urgel Mercederio,
San Guniforto Martire, Beata Lorenza (Leukadia) Harasymiv, Beati Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini, Madonna di Czestochowa, Beata Maria de los Angeles, Beata Maria di Gesù Crocifisso,
San Massimiliano di Roma, San Melchisedech Re di Salem,
SANTA MESSA del 25 Agosto 2010 1a Parte San Ludovico (Luigi IX) Re di Francia
Mercoledì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) (Verde)
Chiesa di Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
I Lettura 2Ts 3,6-10.16-18
Chi non vuole lavorare, neppure mangi.
Salmo (Sal 127)
Beato chi teme il Signore.
Vangelo Mt 23,27-32 Siete figli di chi uccise i profeti.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: "Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti". Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri".
Parola del Signore
URL http://www.youtube.com/watch?v=jeDzAmDp6mA
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<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/jeDzAmDp6mA&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/jeDzAmDp6mA&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>SANTA MESSA del 25 Agosto 2010 2a Parte San Ludovico (Luigi IX) Re di Francia
Mercoledì della XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) (Verde)
Chiesa di Cristo Re Minori Martina F. (Taranto) ITALY
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
Preghiera dei fedeli, Antifona di comunione, Consacrazione Eucarestia, Comunioone
URL http://www.youtube.com/watch?v=LiSP7ioJxY4
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Martedì 24 Agosto
SANTA MESSA del 24 Agosto 2010 1a Parte (FESTA - Rosso) SAN BARTOLOMEO
Chiesa di Cristo Re Minori Martina F.
Padre Antonio Mariggio Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
1a Lettura Ap 21,9-14
Salmo Sal 144
Vangelo Gv 1,45-51: Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità.
URL http://www.youtube.com/watch?v=iWMstUu7Kew
CODICE DA IMPORTARE
<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/iWMstUu7Kew&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/iWMstUu7Kew&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>SANTA MESSA del 24 Agosto 2010 2a Parte (FESTA - Rosso) SAN BARTOLOMEO
Chiesa di Cristo Re Minori Martina F.
Padre Antonio Mariggio Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
Preghiera dei fedeli, Antifona di comunione, Consacrazione Eucarestia, Comunioone
URL http://www.youtube.com/watch?v=BEOy7UVd32Y
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Mercoledì 25 Agosto (Feria - Verde) XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
2Ts 3,6-10.16-18 Sal 127
Mt 23,27-32: Siete figli di chi uccise i profeti.
URL
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Giovedì 26 Agosto Feria - Verde XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
1Cor 1,1-9 Sal 144
Mt 24,42-51: Tenetevi pronti.
URL
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Venerdì 27 Agosto Memoria - Bianco Santa Monica
1Cor 1,17-25 Sal 32
Mt 25,1-13: Ecco lo sposo! Andategli incontro!
URL
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Sabato 28 Agosto (Memoria - Bianco) Sant'Agostino
1Cor 1,26-31 Sal 32
Mt 25,14-30: Sei stato fedele nel poco, prendi parte alla gioia del tuo padrone.
URL
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Domenica 29 Agosto (DOMENICA - Verde) XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Sir 3,19-21.30-31 Sal 67 Eb 12,18-19.22-24
Lc 14,1.7-14: Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
URL
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Lunedì 30 Agosto >
(Feria - Verde) Lunedì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
1Cor 2,1-5 Sal 118 Lc 4,16-30: Mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio… Nessun profeta è bene accetto nella sua patria.
URL
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MIGLIONICO (MT) ITALY Cittadina del
SANTA MESSA del 23 Agosto 2010 1a Parte
Chiesa di Cristo Re Minori Martina F.
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) (Verde)
I Lettura 2Ts 1,1-5.11-12
Sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui.
Salmo (Sal 95) Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
Vangelo Mt 23,13-22 Guai a voi, guide cieche.
URL http://www.youtube.com/watch?v=X2NzLlbs5Oo
CODICE DA IMPORTARE
<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/X2NzLlbs5Oo&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/X2NzLlbs5Oo&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>SANTA MESSA del 23 Agosto 2010 2a Parte
Chiesa di Cristo Re Minori Martina F.
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
Ministrante Laico Giuseppe Bello
XXI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari) (Verde)
Preghiera dei fedeli, Antifona di comunione, Consacrazione Eucarestia, Comunioone
URL http://www.youtube.com/watch?v=CV7Bcqnx9Ks
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http://www.youtube.com/watch?v=X2NzLlbs5Oo
Sulle STRADE del VANGELO 1a Parte
Viaggio in Terra Santa in Aprile 2010di un gruppo di Cattolici Martinesi a Guida Spirituale di Don Franco Semeraro, Parroco della Basilica di S. Martino.
Nelle S. Messe Celebrate da Don Franco è stato assistente Giuseppe Bello
Onlus "Formazione il Figlio dell'Uomo" - Proprietà Foto di Massimiliano Bello
URL
http://www.youtube.com/watch?v=giXFtykINpkCODICE DA IMPORTARE
<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/giXFtykINpk&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/giXFtykINpk&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>Sulle STRADE del VANGELO 2a Parte
URL http://www.youtube.com/watch?v=fntlR43Cbbs
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Sulle STRADE del VANGELO 3a Parte
URL http://www.youtube.com/watch?v=K3sNN3qU3Wo
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Sulle STRADE del VANGELO 4a Parte
URL http://www.youtube.com/watch?v=TnqF65XuQQ8
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Sulle STRADE del VANGELO 5a Parte
URL http://www.youtube.com/watch?v=is05HpjAGZE
CODICE DA IMPORTARE
web@chiesacattolica.it; infocuria@taranto.chiesacattolica.it; antonio.mariggio@alice.it; gv.daniele@gmail.com; eugenio.caputi@libero.it; tleopizzi@fratiminorilecce.org info@basilicasanmartino.it
c.a. Don Franco Semeraro
c.a. P. Antonio Mariggiò
c.a. P. Daniele Picchierri
c.a. P. Eugenio Caputi
c.a. P. Tommaso Leopizzi
Oggetto: S. MESSA REGISTRATA GIORNALIERA UNICO FILE su CRISTO-RE e YOUTUBE
" SULLE STRADE del VANGELO "
Gent.mi,
la presente per comunicarVi che finalmente a partire dal 19 Agosto è possibile vedere la S. Messa Registrata la Mattina presso la Chiesa di Cristo Re in un unico file (prima bisognava aprirne in sequenza 6 e 10 la domenica) sempre sul mio sito internet
http://www.cristo-re.euPer esempio quello odierno basta cliccare qui sopra
http://www.cristo-re.eu/FCRM1008221.wmvE' inoltre possibile vedere la S. Messa anche sul sito internet
http://www.youtube.com , ( ma suddivisa in due parti i giorni normali, e 3 parte i festivi tipo oggi ) sul canale " dalessandrogiacomo " nella Categoria " Viaggi ED Eventi " ( non essendoci una categoria specifica religiosa ) e precisamente basta cliccare sul seguente link http://www.youtube.com/user/dalessandrogiacomoE per esempio per quella di oggi sull'indirizzo specifico
http://www.youtube.com/watch?v=ZsG3E-FmrR4Vi comunico inoltre che sempre sul mio sito internet
http://www.cristo-re.eu e visionabile il filmato" sulle STRADE del VANGELO " realizzato con le foto di Massimiliano Bello ( assemblato da me con sottofondo di musica sacra del Vaticano ) figlio di Peppino, durante il viaggio in Terra Santa ad Aprile di quest'anno al seguito di un gruppo di Cattolici Martinesi a guida spirituale di Don Franco Semeraro, Parroco della Basilica di S. Martino.
E' da notare che Giuseppe (peppino) Bello oltre che essere al Mondo il più visionato Assistente alle S. Messe registrate, non si è smentito avendo Assistito D. Franco in tutte le S. Messe in Terra Santa.
Le foto della terra Santa sono di proprietà di Massimiliano Bello.
Vi invio un
Caro Saluto
Per. Ind. Giacomo Dalessandro
Italiano-Latino Italiano-Inglese Italiano-Spagnolo Scarica i files x l'ascolto della lettura dei Vangeli, Atti Apost.
XXI DOMENICA TEMPO ORDIN. ANNO C
SANTA MESSA del 22 Agosto 2010, Chiesa di Cristo Re e Convento Frati Minori Martina F.
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco
Cocelebrante Padre Anselmo Raguso Decano
1a Parte: Antifona Ingr. Coll. 1a Lett. Is 66,18-21 - Salmo Resp. Sal 116 2a Lett Eb 12,5-7.11-13 Vangelo Lc 13,22-30
FCRM1008221M.wmv
URL
http://www.youtube.com/watch?v=ZsG3E-FmrR4CODICE DA IMPORTARE <object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/ZsG3E-FmrR4&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/ZsG3E-FmrR4&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>
2a Parte
Commento al Vangelo
FCRM1008222M.wmv
URL http://www.youtube.com/watch?v=qLwU5eQlvMY
CODICE DA IMPORTARE
3a Parte - Preghiera Fedeli Offerte - Antif. Comunione Consacr. Distrib. Eucarestia
FCRM1008223M.wmv
URL http://www.youtube.com/watch?v=olyOqU6ErRg
CODICE DA IMPORTARE
Chiesa Cristo Re e Convento Frati Minori
Padre Antonio Mariggiò Parroco
Padre Daniele Picchierri Vice Parroco
Padre Eugenio Caputi responsabile Migrantes Martina
Padre Anselmo Raguso Decano
http://www.youtube.com/watch?v=qLwU5eQlvMY
2010-08-21 SANTA MESSA 1a Parte FCRM1008211M.wmv
URL
http://www.youtube.com/watch?v=IoTTRN3_Y-4CODICE DA IMPORTARE <object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/IoTTRN3_Y-4&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/IoTTRN3_Y-4&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>
2010-08-21 SANTA MESSA 2a Parte FCRM1008212M.wmv
URL http://www.youtube.com/watch?v=pBng4yQCWs4
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2010-08-20 il vangelo di oggi FCRM1008201V http://www.youtube.com/watch?v=rqm6ph9m27E
URL
http://www.youtube.com/watch?v=rqm6ph9m27ECODICE DA IMPORTARE <object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/rqm6ph9m27E&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/rqm6ph9m27E&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>
2010-08-19 il vangelo di oggi FCRM1008191V
http://www.cristo-re.eu/FCRM1008191.wmvURL
http://www.youtube.com/watch?v=FsqgqBKEe-kCODICE DA IMPORTARE <object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/FsqgqBKEe-k&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/FsqgqBKEe-k&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>
2010-08-19 SANTA MESSA FCRM1008191.wmv
URL
http://www.youtube.com/watch?v=Kp7s91NOCj0SANTA MESSA REGISTRATA PRESSO LA CHIESA di CRISTO RE di MARTINA FRANCA (TA) .
CELEBRANTE Padre Daniele Picchierri (Vice Parroco)
COCELEBRANTE Padre Anselmo Raguso (decano 92 anni)
Assistenti Giuseppe Bello
CODICE DA IMPORTARE <object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Kp7s91NOCj0&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/Kp7s91NOCj0&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object>
2010-08-19 SULLE STRADE del VANGELO
URL
CODICE DA IMPORTARE
Rassegna Stampa - L'Argomento di Oggi - dal 2010-09-14 ad oggi 2010-09-14 |
AVVENIRE per l'articolo completo vai al sito internet http://www.avvenire.it2010-09-14
|
CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2010-09-14
|
REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2010-09-14
|
L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it/2010-09-14
|
il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com/2010-09-14
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L'OSSERVATORE ROMANO per l'articolo completo vai al sito internet http://www.vatican.va/news_services/or/home_ita.html2010-07-18 |
IL MATTINO per l'articolo completo vai al sito internet http://www.ilmattino.it/2010-07-18 |
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